GS1 Italy riunisce 35 mila imprese dei settori largo consumo, sanitario, bancario, della pubblica amministrazione e della logistica. Le attività di sensibilizzazione di GS1 Italy sul tema della sostenibilità indirizzano un approccio di filiera, una visione secondo la quale per conseguire obiettivi Esg le aziende dovranno collaborare e muoversi in modo sinergico con l’intero ecosistema lungo tutta la supply chain. In questo scenario, il tema della collaborazione e degli standard avrà un ruolo centrale per abilitare gli scambi informativi tra le aziende ed estrarre il massimo valore dai dati. Ne parliamo con Giuseppe Luscia, ECR project manager di GS1 Italy.

Come GS1 sta supportando le aziende della logistica nell’essere protagoniste e proattive sul tema della sostenibilità?

Innanzitutto, l’impegno di GS1 Italy è orientato a sviluppare sensibilità e consapevolezza rispetto al tema e rispetto all’impatto che questo ha su tutte le funzioni aziendali.
La logica del “progetto per la sostenibilità” è sostanzialmente superata e sempre più le aziende si rendono conto che il tema della sostenibilità interessa in modo pervasivo e trasversale tutte le funzioni aziendali. In azienda tutti devono avere contezza di come le diverse funzioni hanno un impatto sulle performance complessive e, di converso, quali leve possono muovere per migliorare queste performance.

Occorre promuovere la cultura della misurazione continuativa, tesa a supportare con dati robusti i processi di decision making andando in questo modo oltre la dimensione della rendicontazione spot che pure ha una sua importanza. La capacità dell’azienda di essere in controllo di questa dimensione della propria attività interessa ad una platea sempre più ampia di attori del sistema, dal cliente, al consumatore, al mondo della finanza.

Va poi detto che, sempre più, il miglioramento delle performance aziendali passa da una visione di filiera che supera i confini dell’azienda stessa. Basti pensare che, per alcune aziende, le emissioni che ricadono sotto il cosiddetto Scope 3 (Emissioni non prodotte direttamente ma prodotte per attività direttamente controllate – si pensi all’acquisto di servizi di trasporto) possono arrivare a contare anche per l’80% del totale. Anche le aziende che si sono date obiettivi ambiziosi in termini di riduzione delle emissioni saranno in condizioni di rispettarli solo se un intero ecosistema di clienti e fornitori si muoverà in modo sinergico. Ecco quindi che un tema che appartiene alla natura stessa di GS1 Italy, quello della collaborazione, diventa centrale.
Probabilmente ci affacciamo a una stagione in cui un importante flusso di dati relativi alla sostenibilità andrà ad affiancarsi al già ricco ventaglio di flussi che legano le aziende lungo le filiere, peraltro con una platea di interlocutori che il modello circolare tende ad allargare a soggetti nuovi.
In questo scenario il tema del linguaggio comune e degli standard avrà un ruolo cardine, non solo per abilitare gli scambi informativi ma anche per permettere alle aziende di estrarre il massimo valore dai dati stessi.

Giuseppe Luscia, ECR Project Manager di GS1 Italy
Giuseppe Luscia, ECR project manager di GS1 Italy

Quali sono le principali sfide che il settore della logistica dovrebbe indirizzare nei prossimi anni per costruire un percorso di supply chain management resiliente?

Il mondo della logistica attraversa una fase delicata. Ha superato, pur con qualche difficoltà ma anche in modo brillante in alcuni casi, la prova della fase acuta della pandemia, con le limitazioni operative, cambiamenti repentini dei flussi, necessità di dare risposta all’incremento dell’e-commerce e filiere di approvvigionamento che in alcuni casi sono cambiate in modo repentino. In qualche modo ha quindi dimostrato una capacità di adattamento importante.

GS1 Italy ha analizzato questa capacità di reazione intercettando, proprio nei momenti più caldi, oltre 60 soluzioni che le aziende sono state capaci di implementare e che abbiamo voluto raccogliere e mettere a disposizione di tutti con il nostro Albero delle Soluzioni.
In alcuni casi la necessità e l’urgenza di dare continuità di servizio hanno permesso alle aziende di superare vincoli e inerzie e proprio un processo decisionale snello e centrato sulla dimensione logistica è risultato essere un fattore chiave di successo.
Da tempo il nostro punto di osservazione sulle aziende di produzione e distribuzione del largo consumo ci permette di testimoniare come una relazione diretta fra le funzioni logistiche sia l’elemento cardine alla base dello sviluppo di soluzioni della massima efficienza.
Ma nei prossimi anni, e a partire dall’immediato futuro, il settore della logistica dovrà trovare risposte all’onda lunga di fenomeni come la carenza di risorse base del trasporto e il rincaro dei carburanti che in realtà non sono nuovi.
Fenomeni con cui ci si dovrà confrontare per un tempo probabilmente non breve. Non si tratta quindi di “tamponare” una transitoria condizione di emergenza ma di confrontarsi con una condizione nuova. I processi logistici e i modelli all’interno di cui le aziende si muovono devono essere rivisti alla ricerca della massima efficienza, ottimizzando attorno a quella che oggi risulta essere la risorsa scarsa: il trasporto. Processi di riordino, operazioni di carico e scarico, bilanciamento fra le diverse modalità di trasporto (il potenziale del trasporto intermodale è alto), integrazione digitale; sono tutti temi che devono essere esplorati.

Leggi tutti gli approfondimenti della Room Barometro Integrated Supply Chain 2022

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: