E’ in crescita, ma decisamente meno di quanto ci si potrebbe aspettare, il numero delle transazioni attraverso i Non Fungible Token (Nft) e secondo Juniper Research potrebbe raggiungere i 40 milioni entro il 2027. Ricordiamo che un Non Fungible Token è un token (pezzo), unico e non replicabile, su blockchain. Può rappresentare oggetti del mondo reale, come opere d’arte o musica, ed è possibile scambiarlo solo a patto di preservare in modo del tutto trasparente la cronologia delle transazioni. Non solo, un Nft è una risorsa crittografica caratterizzata da codici di identificazione univoci e metadati specifici utilizzati per distinguerlo da tutti gli altri. A causa di questa unicità, quindi, gli Nft non possono essere scambiati per equivalenza. E questo rappresenta la principale differenza dai token “fungibili”, come invece le criptovalute.
Sono i rischi collegati alla necessità di operare in un ambiente non regolamentato – dove sono frequenti attività fraudolente e truffe – a determinare la crescita “rallentata” delle transazioni tramite Nft. Con l’adozione del metaverso che contribuisce per una percentuale intorno al 64%. Un valore relativamente basso da correlare però con il crollo di diverse criptovalute.
Questi i principali rilievi dello studio di Juniper Research dal titolo Nfts: Future Opportunities, Segment Analysis & Market Forecasts 2022-2027.
Lo studio fornisce una valutazione degli attuali sviluppi del settore, compresi i casi d’uso emergenti del Web 3.0, e analizza i fattori e le sfide che si dovranno affrontare nei prossimi anni. Delinea e spiega i meccanismi tecnici alla base dell’implementazione degli Nft in sette segmenti chiave (arte, collezioni, moda, giochi, metaverso, musica, mercato immobiliare), riportando casi aziendali, modelli di business e il pubblico di destinazione che stanno guidando il mercato utilizzando modelli e casi di studio.
Sono comprese quindi le previsioni a cinque anni basate su scenari che modellano il numero totale di utenti e le transazioni Nft nei diversi segmenti. In ogni scenario lo studio tiene conto di una moltitudine di fattori valutando la probabilità che essi si verifichino. Attualmente è pari ad appena circa 24 milioni il numero delle transazioni Nft, per un valore reale delle transazioni ben superiore al miliardo di dollari (secondo Reuters) ed il report evidenzia come chi punta sugli Nft può rischiare sia danni alla reputazione del brand per una possibile associazione con attività illegali (riciclaggio di denaro, truffe e frodi, ma anche in relazione all’approccio del brand al temi oggi molto importante della sostenibilità, perché le transazioni basate sulla blockchain sono anche responsabili di un enorme consumo di energia.
Lo stesso vale anche per quanto riguarda il metaverso: sviluppare una serie di realtà digitali ‘parallele’ comporta, allo stato attuale delle cose, il consumo di risorse di energia e ambientali che mal si concilia con le esigenze del pianeta. Per questo – sottolinea anche la ricerca – serve che gli organismi di settore e le autorità di regolamentazione collaborino alla standardizzazione dei processi ed allo sviluppo delle opportune protezioni così che gli Nft possano diventare realmente un mezzo per interagire ulteriormente con i consumatori.
Numeri alla mano, gli Nft riconducibili allo sviluppo del metaverso rappresenteranno la porzione in più rapida crescita nei prossimi anni, e si parla del passaggio da 600mila transazioni del 2022 ai 9,8 milioni di transazioni nel 2027. Le aziende dovranno attrezzarsi per creare contenuti appetibili ad una fascia demografica giovane ed esperta di tecnologie, più predisposta ad acquistare “oggetti” e contenuti digitali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA