I veri cambiamenti sono quelli che restano, che segnano un’evoluzione di prospettiva. Quando tutto cambia senza che cambi nulla è evidente che i benefici in azienda sono di scarso respiro. Vale anche quando si parla di processi e la californiana Shiftright ha imperniato il proprio business proprio sull’idea che i processi cambiano quando è possibile automatizzarli in modo intelligente, dopo la diagnosi su dove si deve intervenire e la progettazione di come farlo con gli strumenti adeguati.
L’azienda è molto giovane, nasce nel 2019 da un’idea di Sanjay Kalra e Murat Bog già in forze presso Lacework. Considerato che Zscaler già negli ultimi sei mesi aveva avviato una stretta collaborazione con Shiftright è facile intuire che il management da subito abbia intravisto il potenziale della piattaforma ed i vantaggi nell’automazione dei workflow applicati alla cybersecurity e si sia posta come obiettivo quello di portare la tecnologia Shiftright sulla piattaforma di protezione delle applicazioni nativa in cloud di Zscaler.
Lo spiega bene Jay Chaudhry, Ceo, presidente e fondatore di Zscaler: “Nel corso della nostra preesistente partnership tecnologica, abbiamo potuto constatare i benefici della loro tecnologia e la decisione di acquisire Shiftright è stato quindi il passo successivo più logico. Ora con Shiftright, estenderemo il valore della piattaforma Zscaler, semplificando le operazioni IT e di sicurezza attraverso l’automazione dei workflow di sicurezza. L’integrazione della tecnologia di Shiftright nella piattaforma cloud di Zscaler aiuterà i clienti a stabilire chiare linee di responsabilità e a fornire visibilità in tempo reale per la gestione del loro livello di sicurezza“.
L’acquisizione è stata chiusa già nel quarto trimestre fiscale di Zscaler terminato il 31 luglio 2022 (fonti autorevoli riportano per 25,6 milioni di dollari, mentre il comunicato ufficiale riporta che i termini della transazione non sono stati resi noti) e Shiftright è attualmente integrata nella piattaforma di sicurezza cloud Zscaler Zero Trust Exchange.
Il suo compito, quindi, è automatizzare la gestione della security e fornire una soluzione semplice per ridurre in modo significativo i tempi di risoluzione degli incidenti. Ed in questo contesto i vantaggi che la tecnologia può portare sono chiari: dalla possibilità di gestire in modo più agile gli alert per i responsabili, all’attenzione per le applicazioni che beneficino di sicurezza integrata anche quando vengono spostate dai DC locali al cloud.
Aspetti strategici considerato come l’evoluzione della cybersecurity da una parte richiede ai team di fornire risposte pur non essendo spesso direttamente responsabili di tutte le “azioni” per la sicurezza. Infatti, in un panorama complesso e frammentato, le responsabilità di cybersecurity sono oggi distribuite tra più team all’interno della stessa azienda e si lavora per gruppi distinti per mantenere gli utenti e i dati adeguatamente protetti, con la prima conseguenza per cui l’attuale modello di lavoro è un mosaico inefficace di procedure soggette a errori e intrecciati con sistemi eterogenei, in cui le questioni di sicurezza critiche passano inosservate.
E’ l’aspetto che sottolinea anche Sanjay Kalra, Ceo di Shiftright ora in Zscaler: “]…[ Come funzionalità integrata nella piattaforma di Zscaler, la tecnologia di Shiftright rafforzerà l’offerta di Zscaler e trasformerà la sicurezza in una soluzione collaborativa per i team interni per consentire loro di affrontare le numerose sfide, come la remediation, l’implementazione, la conformità e gli aggiornamenti”.
L’acquisizione di Shiftright non è l’unica mossa di Zscaler sul mercato. Solo per fare riferimento alle più recenti riportiamo nel 2021 quella di Smokescreen Technologies per circa 11,7 milioni di dollari (ricerca proattiva delle minacce) e di Trustdome per 31 milioni (controllo degli accessi). In precedenza, nel 2020, quella di Edgewise Networks (protezione della comunicazione tra le applicazioni in cloud) e ancora prima quella di Cloudneeti (controllo e verifica delle configurazioni delle app in cloud). Nella primavera del 2019 infine quella di Appsulate (accesso sicuro alle applicazioni e ai contenuti Web) e nel 2018 Trustpath (tecnologie di machine learning)
© RIPRODUZIONE RISERVATA