In un comparto IT in evoluzione, Eset prosegue il suo percorso di crescita nel mondo della cybersecurity. Uno sviluppo sia in termini di business sia di competenze anche nel nostro paese, dove Fabio Buccigrossi, in veste di country manager Italia, guida Eset dal 2019 con l’obiettivo di accelerare le attività sul mercato enterprise e di portare brand awareness. Ce ne parla direttamente il manager in un incontro nel quale vengono anticipate alcune novità della strategia aziendale per il 2023, a partire dalla nascita di una struttura completamente italiana dedicata ai servizi di managed detection and response.
Eset, la risposta alle minacce
Ma partiamo dallo scenario. “Oggi i dati sono sempre più soggetti ad hackeraggio. I furti avvengono soprattutto via web e così come il ladro era lesto nel mondo fisico lo è oggi anche nel virtuale, il che rende tutto più complesso. Le minacce arrivano inoltre in momenti diversi della giornata e torna in auge il monitoraggio H/24″. Esordisce così Buccigrossi raccontando le dinamiche in atto a livello globale, con i dati più recenti dell’Eset Threat Report che indicano un aumento del 20% delle minacce nel 2022 rispetto al 2021 in Europa e Nord America, con oltre due terzi delle Pmi che subisce un incidente di data security, con un danno medio di 220.000 euro.
Contestualmente, cresce la consapevolezza su questi temi con un nuovo sentiment tra le aziende, il 70% delle quali ammette che gli investimenti in sicurezza IT non stanno tenendo il passo con i recenti cambiamenti dei modelli operativi, come il lavoro ibrido, e l’83% ritiene che la guerra informatica sia una minaccia molto concreta che può avere un impatto su ogni impresa. Buccigrossi sottolinea anche una “rivalsa del security manager” su un tema che non è più affrontato come semplice adeguamento alla compliance ma viene associato ai rischi effettivi: “La cultura c’è, abbiamo ormai raggiunto tutti, quello che serve oggi è semmai l’etica sul dato”.
“A fronte di questo quadro allarmante è necessario adottare un approccio completo e multilivello alla sicurezza per proteggere i dati aziendali da attacchi sempre più mirati“, prosegue Buccigrossi confermando il ruolo di Eset nel mettere in campo azioni di difesa. “Per realizzare questa strategia, in Italia ci siamo ristrutturati adeguatamente e ciò è stato possibile grazie alla forte crescita degli ultimi tre anni”. Eset Italia chiuderà il 2022 con un risultato di 16 milioni di euro, il che rappresenta una crescita del +70% in tre anni (rispetto a 9 milioni di euro del 2020 e ai 13,2 milioni di euro del 2021), e con 35 persone all’attivo come organico.
Contribuiscono al business i 4 distributori – Allnet Italia, Brevi, Esprinet e Icos – e i 2.000 rivenditori, in un canale che ha per Eset un ruolo prioritario e dove i partner sono considerati consulenti presso i clienti finali.
Un Soc italiano monitora H/24
“Il nostro obiettivo è oggi quello di diventare il centro di eccellenza a livello mondiale“, afferma il manager. Eset annuncia infatti la creazione di una nuova struttura totalmente italiana dedicata ai servizi di Mdr. Un Soc nel centro di Milano, composto da un team di specialisti della security e operativo 24 ore su 24 per fornire supporto diretto nella ricerca di incident, analisi dei file potenzialmente dannosi e gestione delle attività di risposta e remediation.
Buccigrossi crede molto in questo progetto “che ha avuto un costo inaspettato per la corporate ma che può fare la differenza rispetto ai competitor”, spiega. Il progetto ha infatti comportato la selezione di professionisti di cybersecurity expert operanti in Italia nel settore del security monitoring services. “Poter avere nel nostro paese un team di 35 esperti, tutti di Livello 1 e Livello 2, che integri i servizi di remediation attraverso un Soc milanese, è un grande plus. Sono infatti pochi i vendor di security che investono in questa direzione a causa degli elevati costi del personale, ma il nostro intento è quello di puntare in alto. Peraltro, abbiamo sempre ingegnerizzato tutto internamente, con un’attività più lunga e impegnativa ma che porta a soluzioni più stabili”.
In questo modo, Eset Italia è in grado di supportare in modo più completo i rivenditori che operano sul territorio come fosse una business unit aggiuntiva, sviluppando il rapporto di collaborazione con i partner. “Una risposta all’esigenza delle imprese di affidare ai vendor la gestione del supporto specialistico e della consulenza nella risposta agli incidenti informatici, anche a fronte della mancanza di skill nella gestione delle infrastrutture complesse”, dichiara Buccigrossi.
Oltre che con i partner, l’intenzione è infine anche quella di fare interfacciare il team con quello esterno di Livello 3 di Bratislava, in Slovacchia, dove Eset ha l’headquarter, facendo collaborare i vari team a livello globale, anche per garantire una maggiore continuità nel monitoraggio.
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