E’ stata ufficialmente costituta la società 3-I Spa, la software house italiana interamente a capitale pubblico, che avrà il compito di sviluppare, manutenere e gestire le soluzioni software e i servizi informatici di Inps, Istat, Inail, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali e delle altre Pubbliche Amministrazioni centrali.
L’obiettivo primario sarà di mettere a fattor comune le competenze e i servizi informatici dei tre enti e delle pubbliche amministrazioni centrali, nell’ottica da una parte di ottimizzare gli investimenti, dall’altra di erogare servizi pubblici con i piu alti livelli di sicurezza. Una strategia che si cala nel più ampio progetto di trasformazione digitale della PA, per sostenere lo sviluppo e la gestione delle applicazioni Ict che supportano i processi delle amministrazioni centrali e consolidare le competenze tecnologiche ad oggi frammentate tra diversi attori istituzionali. In linea con il Pnrr.
I tre istituiti – Inps, Inail e Istat – avranno pesi diversi nella nuova società.
L’azionariato sarà per il 49% in capo all’Inps, per il 30% in mano all’Inail e per il 21% all’Istat. Una NewCo – la cui costituzione era stata approvata con decreto legge il 30 aprile 2022, durante il governo Draghi – dedicata allo sviluppo di software a supporto della trasformazione digitale della pubblica amministrazione come previsto dalla missione 1 del Pnrr (“M1C1-Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA”). “Quella della digitalizzazione è la sfida principale che abbiamo di fronte nel processo di innovazione della PA non solo da un punto di vista tecnologico, ma anche culturale e organizzativo” commenta Paolo Zangrillo, ministro per la pubblica amministrazione. Una sfida che richiede profondi cambiamenti delle strutture e una non meno radicale riprogettazione delle procedure, dei prodotti e dei servizi che la collettività si attende da un’amministrazione pubblica moderna ed efficiente. “La creazione della società 3-I rappresenta un tassello di questo processo, che tiene insieme in modo virtuoso le diverse istituzioni coinvolte – continua Zangrillo -. Il mio auspicio è che migliori la gestione dei servizi informatici, contribuendo alla transizione digitale della PA, intesa come volano di efficienza, nell’ottica di una migliore allocazione delle risorse e di procedimenti sostenibili e più efficaci per cittadini e imprese”.
Non da meno gli aspetti di economie di scala che 3-I andrà a innescare. Alessio Butti, sottosegretario di stato alla presidenza del consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, sottolinea l’importanza della governance pubblica: “Oggi (12 dicembre, ndr) portiamo a compimento, nei tempi previsti, un importante obiettivo del Pnrr. Con l’istituzione di 3-I creiamo un polo di riferimento per le pubbliche amministrazioni centrali, oltre che un centro di eccellenza nel panorama dei fornitori dei servizi digitali per gli Enti e tutto il settore pubblico. Grazie alle economie di scala consentirà un’ottimizzazione degli investimenti e dei processi amministrativi, e allo stesso tempo permetterà una governance pubblica diretta, efficace e stabile dei sistemi e delle strategie Ict al servizio delle PA centrali, in linea con il principio di sovranità digitale italiana ed europea”.
Il rapporto tra la neonata società e gli istituti che la compongono sarà disciplinato attraverso un contratto di servizio che definirà la data di avvio dei servizi, i livelli minimi delle prestazioni e le relative compensazioni economiche. Lo statuto e le risorse necessarie per avviare 3-I sono già stati indicati dai tre isituti così come il governo Meloni ha già nominato il presidente: Claudio Anastasio, fondatore di tNotice, società specializzata nelle raccomandate elettroniche che Anastasio ha guidato per più di 10 anni.
“La società dell’informazione in cui siamo immersi ci ha insegnato che la gestione congiunta e trasversale del dato è fondamentale. Con questo progetto si apre alla possibilità di processare più strategicamente, per le rispettive competenze, le informazioni che la pubblica amministrazione già conosce attraverso le attività di Inps, Inail e Istat. Un connubio dalle ampie potenzialità se si guarda alla nascita della società 3-I come ad uno strumento in grado di favorire l’avvicinamento del mercato del lavoro alle reali esigenze dell’economia”, auspica Marina Calderone, ministro del lavoro e delle politiche sociali.
Per quando riguarda 3-I si parla di un organico a regime tra le 1.500 e le 2mila persone, per lo più ingegneri e sviluppatori di software, inizialmente provenienti dai tre istituiti ma sucessivamente selezionati tramite concorsi pubblici.
© RIPRODUZIONE RISERVATA