Si inserisce all’interno delle iniziative correlate a Next Generation EU, ed alla realizzazione dei relativi progetti, la firma con cui il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha siglato in questi giorni due importanti contratti da oltre 285 milioni di euro complessivi per potenziare le capacità tecnologiche dell’industria italiana per l’accesso allo spazio. L’accordo rappresenta un passaggio importante sia per le ambizioni del Paese, sia per lo sviluppo dell’industria, e mette in campo i fondi previsti dal Pnrr, pari a oltre 1,2 miliardi, affidati all’Esa tramite convenzione.

Alla presenza del ministro Adolfo Urso, delegato dal Governo allo Spazio e Aerospazio, anche il direttore dei trasporti spaziali dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), Daniel Neuenschwander e l’amministratore delegato di Avio, Giulio Ranzo, appaltatore principale. Si tratta ora di sfruttare le capacità già esistenti in Italia – attraverso i programmi,Vega C e Vega E – e realizzare le prossime generazione di motori con caratteristiche ecosostenibili che faranno parte delle future famiglie di lanciatori spaziali europei.

Ricordiamo che Vega C (Vega Consolidation) è un lanciatore sviluppato da Avio nell’ambito del programma spaziale dell’Agenzia Spaziale Europea. Dopo il lancio inaugurale di luglio 2022 – e l’accordo a novembre per il suo utilizzo come lanciatore dell’Agenzia spaziale europea (Esa) per portare in orbita cinque nuovi satelliti Sentinel del programma europeo CopernicusVega C ha fallito però la missione di dicembre, quando la traiettoria del lanciatore non ha seguito la programmazione e dalla sala di controllo del centro spaziale è stata persa la telemetria del razzo, a causa di problemi al motore.
Vega E rappresenta ora in concreto il futuro del programma Vega; al momento è ancora nella fase di sviluppo, ed il suo lancio inaugurale è previsto per il 2026. Con una configurazione a sei stadi, il lanciatore avrà il terzo stadio dotato di un nuovo motore, chiamato M10, a ridotto impatto ambientale che utilizzerà l’ossigeno e il metano liquidi come propellenti.

Adolfo Urso
Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy

La firma di oggi è importante per il raggiungimento degli obiettivi Pnrr per lo spazio. Ancora una volta viene ribadito il nostro impegno su un settore determinante, in cui l’Italia può e deve avere un ruolo di leadership grazie al lavoro fatto dalle imprese italiane, la cui tecnologia riscuote unanime riconoscimento – ha spiegato il ministro Adolfo Urso durante la cerimonia di firma  ed ha aggiunto – “La sigla di oggi è la prima pietra miliare di un percorso che sarà certamente positivo. Non posso che augurare il miglior successo alle iniziative e ai progetti che scaturiranno da questi due contratti, che valorizzeranno l’intera filiera del comparto”.

Entriamo quindi nel dettaglio dei due nuovi contratti, guidati da Avio come appaltatore principale supportato da una filiera composta da realtà industriali italiane, da startup e piccole/medie imprese, nonché da centri di ricerca e università. Finanziato con 181,6 milioni di euro, il contratto Space Transportation System (Sts) è dedicato allo sviluppo entro il 2026 di un dimostratore in volo di nuove tecnologie e progetti per un lanciatore con motori a ridotto impatto ambientale. Invece, finanziato con 103 milioni di euro, High Thrust Engine (Hte) è il programma dedicato allo sviluppo di un nuovo motore ad alta spinta, ancora a basso impatto ambientale, per arrivare ad un primo test di qualifica a terra entro il 2026.

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