L’introduzione del cloud come modello architetturale di riferimento per indirizzare le esigenze legate alla trasformazione digitale ha cambiato le “regole del gioco” anche per quanto riguarda la cybersecurity.
Già da tempo non esiste più l’idea di un perimetro aziendale da difendere, il lavoro da remoto ha contribuito senza dubbio ad accelerare la consapevolezza su questa idea ma, indipendentemente da questo, sono le scelte di spostare i workload e l’utilizzo delle applicazioni in cloud oggi ad evidenziare come la superficie di attacco da difendere sia estesa, anzi, ancora meglio, dinamica.
Come dinamico è il cloud, come dinamiche sono le scelte di utilizzare diversi cloud a seconda dei carichi, delle esigenze di condivisione, archiviazione e gestione dei dati che contribuiscono a fare in modo che questa “superficie” di fatto aumenti in modo esponenziale.
Ed è facile per i team IT perdere il reale controllo su quanto sia estesa la superficie cloud. Proprio la perdita del controllo e della visibilità su “dove sono” e “cosa fanno” dati, applicazioni, risorse, è il primo passaggio critico che apre le porte alle minacce ed al cybercrime che sfrutta di fatto la mancanze di protezione necessarie, a partire dal controllo degli accessi. Così ogni workload cloud rappresenta un’opportunità ed allo stesso tempo un rischio.
E tra le opportunità che si “aprono” per il cybercrime bisogna considerare anche tutte le vie di comunicazione che abilitano i progetti OT, in una fase in cui proprio la convergenza tra IT e OT si manifesta come trend in crescita.
Anche gli scenari IoT e IioT infatti rappresentano un’occasione per chi attacca che di frequente si pone come obiettivo l’interruzione delle operation con tutti i danni relativi: perdita di guadagni, danni alla brand reputation, alle supply chain, alla stessa sicurezza delle persone, oltre che alle infrastrutture critiche.
L’analisi ed il confronto sui trend di cybersecurity, la condivisione di informazioni ed esperienze e come imparare a migliorare la sicurezza delle organizzazioni sono solo alcuni dei migliori motivi per partecipare a Palo Alto Networks Ignite on Tour 2023 a Milano, il 20 giugno. Un’occasione anche per approfondire l’evoluzione delle esigenze delle aziende e definire con gli esperti (vedi foto) una strategia di sicurezza che protegga ogni tipologia di ambiente, dato e persona. Tra gli ospiti di Ignite on Tour, inoltre, Paolo Nespoli, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea, che condividerà le sue esperienze uniche di addestramento al centro Nasa di Houston e alla Città delle Stelle di Mosca, nonché le sue tre missioni nello spazio ed il professor Carlo Alberto Carnevale Maffè, Associate Professor of Practice di Strategy and Entrepreneurship presso Sda Bocconi School of Management che interverrà sull’importanza della cybersecurity nel contesto aziendale. A conclusione della giornata, la possibilità incontrare i dirigenti, gli esperti tecnici e i tuoi colleghi di altre aziende.
Sarà possibile quindi scoprire la vision di Unit 42 sull’intelligence riguardo minacce e risposte agli incidenti, con le più recenti tecniche utilizzate dagli aggressori informatici e i modi per contrastarle; gli elementi chiave degli attacchi più riusciti e l’approccio per innovare più dei cybercriminali, ma anche in che modo le aziende possono sfruttare a proprio vantaggio il consolidamento dei vendor per ottenere una riduzione di rischi e costi insieme a un migliore profilo di “cyber e business agility”.
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