Cambiano le regole per la progettazione, la produzione e la gestione di tutte le tipologie di batterie vendute all’interno dell’Unione Europea e sul loro smaltimento come rifiuti a fine “ciclo di vita”. Un tema, questo, in evoluzione da quasi 18 anni nell’UE considerato come, già nel 2006, la direttiva 2006/66/CE del Parlamento europeo e del Consiglio aveva determinato il bisogno di un miglioramento nell’efficienza ambientale delle batterie e istituito norme e obblighi comuni per gli operatori economici, in particolare attraverso l’armonizzazione sulla presenza di metalli pesanti, etichettatura norme e obiettivi per la gestione di tutti i rifiuti assimilabili.

Con un ampio salto temporale fino ai giorni “nostri”, nel dicembre 2020 la Commissione ha presentato una proposta di regolamento sulle batterie (e relativi rifiuti), per rafforzare il mercato interno, promuovendo un’economia circolare e riducendo l’impatto ambientale e sociale in tutto il ciclo di vita delle pile. Iniativa legata a Green Deal europeo, Piano d’azione per l’economia circolare e alla Nuova strategia industriale.

Il contesto

Le batterie rappresentano oggi un’importante fonte di energia e uno dei fattori chiave per lo sviluppo sostenibile, la mobilità verde, l’energia pulita e la neutralità climatica.

Si prevede ancora in crescita la domanda di batterie in particolare di quella legata ai veicoli elettrici per il trasporto su strada e ai mezzi di trasporto leggeri con trazione a batteria, elementi che porteranno questo mercato a un innalzamento del suo valore strategico a livello mondiale. E poi è previsto si registrino ancora progressi scientifici e tecnici nel settore della tecnologia delle batterie. Mentre è necessario stabilire norme sulla sostenibilità, le prestazioni, la sicurezza, la raccolta, il riciclaggio e la seconda vita delle batterie, nonché sulle informazioni in materia di batterie per gli utilizzatori finali e gli operatori economici. Si tratta di disporre quindi di un quadro normativo armonizzato per gestire l’intero ciclo di vita delle batterie immesse sul mercato nell’Unione.

In questo senso siamo ben più avanti che ai primi passi, perché proprio nel corso delle scorse settimane il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva le nuove regole per la progettazione, la produzione e la gestione di ogni tipo di batteria venduto nell’UE e dei loro rifiuti. A maggioranza quasi “plebiscitaria” (solo 9 contrari su poco più di 600 votanti), i deputati europei hanno raggiunto l’accordo con il Consiglio per la revisione delle norme UE sulle batterie e sui rifiuti derivati da quest’ultime, sulla base di un testo che tiene conto degli sviluppi tecnologici e delle sfide future del settore e vòlto a coprire, appunto, l’intero ciclo di vita delle batterie.

Achille Variati, deputato, Europarlamento
Achille Variati, deputato, Europarlamento

“Per la prima volta abbiamo una legislazione sull’economia circolare che copre l’intero ciclo di vita di un prodotto – un approccio che è positivo sia per l’ambiente che per l’economia – commenta Achille Variati, eurodeputato, S&D, IT – Abbiamo raggiunto un accordo su misure che portano ]…[ benefici ai consumatori: le batterie saranno ben funzionanti, più sicure e più facili da rimuovere. Il nostro obiettivo è costruire un’industria europea del riciclaggio più forte, in particolare per il litio, e un settore industriale competitivo.
Aspetti che saranno fondamentali nei prossimi decenni per la transizione energetica e l’autonomia strategica del nostro continente. Queste misure potrebbero diventare un punto di riferimento per l’intero mercato globale delle batterie”
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Le misure del nuovo regolamento

Vediamo quindi alcune delle misure chiave previste dal nuovo regolamento: si parla di obbligo di un’etichetta riguardo l’impronta di carbonio, passaporto digitale per le batterie Lmt, obiettivi di raccolta, livelli minimi di recupero di materiali e di riciclo. Nello specifico, sul primo punto si vuole rendere obbligatoria dichiarazione ed etichetta per le batterie dei veicoli elettrici (EV) e dei mezzi di trasporto leggeri (Lmt) e per le batterie industriali ricaricabili con capacità superiore a 2kWh. Inoltre, quelle con capacità superiore a 2 kWh e le batterie EV dovrebbero “viaggiare” solo il passaporto digitale.

Uno strumento quindi che massimizzi lo scambio di informazioni, “consenta di tracciare e rintracciare le batterie, e fornisca informazioni sull’intensità di carbonio dei relativi processi di fabbricazione, nonché sull’origine dei materiali utilizzati e sull’eventuale utilizzo di materiali rinnovabili”, come ad esempio il materiale prodotto a partire dalla lignina per sostituire la grafite, sulla composizione delle batterie, comprese le materie prime e le sostanze chimiche pericolose, sulle operazioni e le possibilità di riparazione, cambio di destinazione e smantellamento, e sui processi di trattamento, riciclaggio e recupero cui le batterie potrebbero essere soggette al termine della loro durata di vita.

Per la raccolta dei rifiuti ci sarebbero nuovi obiettivi riguardo le batterie portatili (45% entro il 2023, 63% entro il 2027 e 73% entro il 2030; mentre per le batterie Lmt – 51% entro il 2028 e 61% entro il 2031), mentre per quanto riguarda i materiali specifici si vuole approdare ad una raccolta del litio del 50% entro il 2027 e dell’80% entro il 2031; per cobalto, rame, piombo e nichel del 90% entro il 2027 e del 95% entro il 2031.

Riguardo il contenuto riciclato da scarti di produzione e di consumo da utilizzare nelle nuove batterie si parla – in una proiezione di otto anni dopo l’entrata in vigore del regolamento – del  16% per il cobalto, 85% per il piombo, 6% per il litio e 6% per il nichel; 13 anni dopo: 26% per il cobalto, 85% per il piombo, 12% per il litio e 15% per il nichel.

Tra i punti più importanti del regolamento, infine, a nostro avviso vi sono quelli riguardanti, possibilità e modalità di rimozione delle batterie da parte degli utenti finali, onde agevolare anche le possibilità di recupero delle batterie esauste, ma non solo.
Nello specifico il Regolamento spiega: “Al fine di garantire che le batterie portatili incorporate negli apparecchi, una volta che tali apparecchi sono divenuti rifiuti, siano oggetto di una raccolta differenziata, di un trattamento e di un riciclaggio di alta qualità, è necessario stabilire disposizioni che assicurino la rimovibilità e la sostituibilità delle batterie in tali apparecchi”. Dopo il voto finale in plenaria, il Consiglio dovrà approvare formalmente il testo prima della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE e della sua entrata in vigore. Passaggi che non dovrebbero riscontrare impedimenti di sorta.

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