L’utilizzo delle reti ha contribuito alla diffusione della conoscenza, “una possibilità da coniugare alla protezione di chi vive nell’ecosistema digitale”. E’ a partire da questa riflessione che il Ceo e founder di Check Point, Gil Shwed, presenta la seconda edizione del rapporto ambientale, sociale e di governance (Esg) per il 2023 che, non ha caso è titolato Security through Sustainability and Action
Quattro gli ambiti più importanti entro i quali rientrano impegni e risultati dell’azienda: ambiente sostenibile e innovazione, consapevolezza del ruolo della cybersecurity per un mondo digitale più sicuro, responsabilità aziendale e relative iniziative filantropiche e di formazione, diversità e inclusione. 

Rivisitiamo i relativi punti passo a passo. Check Point vuole raggiungere la carbon neutrality entro il 2040 e nel corso del 2023 ha implementato iniziative di sostenibilità operativa. Nel corso di quest’anno l’azienda ha iniziato a compensare il consumo elettrico della sede internazionale e del più grande ufficio aziendale a Tel Aviv con energia rinnovabile al 100%. La proposta della linea di punta di gateway di sicurezza Quantum Force da una parte sfrutta l’intelligenza artificiale per proteggere dalle minacce ma si presenta anche con un design efficiente dal punto di vista energetico che supera lo standard del settore. E’ espressione quindi degli investimenti nell’innovazione dei prodotti che contribuisce ai tentativi di rendere più ecologiche e ottimizzare le prestazioni del data center e del perimetro di sicurezza dei clienti, senza compromettere le capacità di prevenzione delle minacce.

Gil Shwed
Gil Shwed, founder e Ceo di Check Point

La sicurezza digitale passa in primis dalla consapevolezza degli utenti e per migliorarla sono stati attivati programmi di formazione e consapevolezza sulla cybersecurity rivolti a circa 190mila persone che hanno acquisito conoscenze, competenze e strumenti essenziali per navigare nell’ecosistema digitale in modo sicuro e migliorando le proprie competenze. Si coniuga con la collaborazione con 37 nuove istituzioni accademiche e organizzazioni non profit SecureAcademy, e con il lavoro con 179 partner in tutto il mondo.

Il contributo di Check Point va oltre, e il Ceo fa anche riferimento alle attività filantropiche come parte integrante della mission aziendale: si parla di un incremento del 29% delle donazioni nell’ultimo anno per fini sociali, ambientali, filantropici e comunitari. Shwed: “In particolare, abbiamo lanciato il Centro per le Professioni High-Tech in collaborazione con il Comune di Tel Aviv e la Fondazione Tel Aviv, come parte dei nostri sforzi per promuovere l’istruzione in materie tecniche preziose per i giovani svantaggiati, permettendo loro di avere successo in futuro”.

Infine, garantire una forza lavoro diversificata e inclusiva è stata una priorità per Check Point fin dall’inizio e “rimane centrale nelle nostre operazioni]…[“, prosegue il Ceo. La rappresentanza femminile in posizioni chiave di leadership senior, con il 33% di donne nel Cda raggiunto nell’ultimo anno è uno dei punti chiave nel percorso, mentre il Rapporto sulla Parità Salariale (per Israele) non ha rilevato divari retributivi per il terzo anno consecutivo, sottolineando l’impegno di lunga data, a livello globale, per garantire che il genere non sia mai un fattore determinante nella retribuzione.

Per approfondire l’approccio alla sostenibilità di Check Point Software:

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