A Roma, nel cuore del Tecnopolo Tiburtino già sede di oltre 150 aziende innovative, Aruba attiva oggi il primo data center del campus, mentre un secondo è già in via di completamento e sarà operativo entro la prima metà del 2025.
In numeri, si parla di un’area di 74mila metri quadrati, con 52mila metri quadrati di superficie destinata ai data center, di cui oltre 30mila dedicati alle sale dati. A lavori completati il campus – un vero hyper cloud data center – comprenderà cinque data center indipendenti per un totale di 30 MW di potenza IT, erogati con un livello di ridondanza 2N o superiore.

Partecipano all’inaugurazione anche Federico Eichberg, capo di gabinetto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Roberta Angelilli, VP e assessore allo Sviluppo Economico, Regione Lazio e Maurizio Veloccia, assessore all’Urbanistica di Roma Capitale. Emerge il senso pieno della scelta strategica, quella di Roma, e del suo valore anche per Aruba. Perché il campus vuole proporsi come il luogo ideale per ospitare i dati, le infrastrutture e i sistemi di aziende di ogni dimensione, dagli hyperscaler alla pubblica amministrazione, nonché i grandi player internazionali. La realizzazione del progetto rappresenta quindi un tassello cruciale nella strategia di espansione dell’azienda e un potenziamento della sua infrastruttura nazionale. Soprattutto rafforza la posizione di Roma come hub digitale strategico per l’Italia e per l’Europa. Infatti, la capitale, già crocevia di importanti infrastrutture digitali, trarrà ulteriore beneficio da questa nuova infrastruttura mentre, con l’apertura di questo campus, Aruba rafforza il suo ruolo di riferimento nel settore delle infrastrutture tecnologiche, puntando su innovazione, connettività e sostenibilità.

Hyper Cloud Data Center Aruba Roma
Aruba Hyper Cloud Data Center Aruba Roma

Si parla di un investimento di oltre 300 milioni di euro, per la costruzione di una struttura all’avanguardia coerente con la volontà dell’azienda di mantenere standard elevati e di continuare a investire in tecnologie avanzate. Tra le principali caratteristiche del data center c’è la sua natura carrier neutral, il che significa che i clienti possono scegliere in modo autonomo le soluzioni di connessione Internet più adatte alle loro esigenze, con la garanzia di avere a disposizione connessioni affidabili e ad alte prestazioni. Questo approccio contribuisce allo sviluppo delle interconnessioni, migliorando l’intero ecosistema digitale e confermando Roma come un nodo di connettività di primaria importanza. Tema ricorrente nei giorni della presentazione ed al centro del dibattito tra diverse autorità e istituzioni all’interno del panel Capitale Digitale: Roma come Hub Innovativo e Strategico occasione per approfondire il ruolo emergente di Roma come hub digitale, evidenziando la sua crescente importanza sia per l’Italia che per l’Europa, grazie anche al contributo delle istituzioni coinvolte nel sostenerne lo sviluppo. Sono intervenuti Lorenzo Tagliavanti, presidente della Camera di Commercio di Roma, Bruno Frattasi, direttore generale di Acn, Mario Nobile, direttore generale di Agid e Salvatore Deidda, presidente della IX Commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati (video messaggio). 

Un approccio green-by-design

Sostenibilità e rispetto dell’ambiente, nel Dna dell’azienda, trovano riscontro nel nuovo campus, che non fa eccezione. Aruba è ben consapevole di quanto queste strutture siano energivore e per questo, fin dalla fase di progettazione, l’azienda ha adottato un approccio green-by-design, puntando a massimizzare l’efficienza energetica e ridurre al minimo l’impatto ambientale delle sue strutture. Il campus di Roma è dotato di impianti fotovoltaici e sistemi di raffreddamento ad alta efficienza, come il free-cooling, che consentono di sfruttare le basse temperature esterne per raffreddare i server e ridurre così il consumo di risorse energetiche. Questo impegno per la sostenibilità è ulteriormente sottolineato dalla certificazione Ansi/Tia-942-C Rating 4 Constructed Facility, tra i più alti riconoscimenti nel settore dei data center, garantendo il rispetto di standard elevati non solo in fase di progettazione, ma anche di costruzione. Spiega Stefano Cecconi, amministratore delegato di Aruba: “Questo nuovo campus è il risultato del nostro impegno nell’ideare soluzioni che massimizzano affidabilità ed efficienza, minimizzando al contempo l’impatto ambientale”.

Colocation e servizi gestiti, flessibilità e continuità operativa al centro

L’infrastruttura di Roma è stata progettata per offrire soluzioni di colocation ad alta efficienza e flessibilità, adattandosi alle esigenze specifiche dei clienti. Le opzioni variano dalla possibilità di scegliere porzioni di rack, fino ad intere sale dati dedicate, fino ai private cage e alle cross connections compresi. In questo modo si rende possibile ai clienti sfruttare l’elevata modularità delle soluzioni ed offrire i livelli di personalizzazione richiesti. Sono aspetti che rendono il campus di Roma la soluzione ideale per aziende di ogni dimensione, con la possibilità di evolvere e crescere insieme alle necessità dei clienti. Ogni modulo del polo romano è composto dalle seguenti aree: il data center vero e proprio, in cui si trovano le sale dati, il Noc e il Soc; il power center, in cui si trovano le unità di alimentazione per le sale dati (Ups, batterie, quadri generali di bassa e media tensione); il centro logistico, in cui si trovano gli scambiatori di calore acqua/acqua dell’impianto di raffreddamento, le banchine di carico e alcuni spazi di immagazzinamento ed infine l’area di backup, in cui si trovano i generatori.
 

Stefano Cecconi
Stefano Cecconi, amministratore delegato di Aruba

Riprende Cecconi: “La scelta della capitale come sede del Campus non solo rafforza la copertura geografica del nostro network, ma sostiene anche il ruolo di Roma come hub strategico a livello nazionale, bilanciando la concentrazione nell’area di Milano”.
Tra i servizi offerti attraverso il nuovo data center vi sono quelli di Aruba Enterprise, inclusi i servizi Trust Cloud e Managed, che garantiscono continuità operativa e soluzioni avanzate di Disaster Recovery e Business Continuity. La loro integrazione nell’offering dimostra come Aruba non solo fornisca infrastrutture tecnologiche all’avanguardia, ma anche soluzioni chiavi in mano e consulenze per la progettazione e la gestione di data center di terze parti.

Espansione del network di Aruba

L’inaugurazione del campus di Roma, lo abbiamo accennato, rappresenta una tappa fondamentale nel piano di espansione del network di data center di Aruba. Oltre al nuovo polo di Roma, l’azienda gestisce il Global Cloud Data Center di Ponte San Pietro (BG) e i due data center di Arezzo. Questi centri si contraddistinguono per tecnologie adottate ed efficienza energetica, e fanno parte di un’infrastruttura più ampia che si estende anche oltre i confini italiani. Infatti, il network di Aruba comprende anche un data center di proprietà in Repubblica Ceca e strutture partner in Francia, Germania, Polonia e Regno Unito, garantendo così una copertura geografica estesa in Europa. Una rete internazionale che permette ad Aruba di offrire soluzioni tecnologiche avanzate e di supportare i propri clienti a livello globale, sempre con particolare attenzione alla sostenibilità e alla riduzione dell’impatto ambientale.

Impatto strategico anche per la PA

Il ruolo strategico del nuovo Hyper Cloud Data Center di Roma va poi ben oltre la semplice aggiunta di capacità infrastrutturale. Con la crescente importanza del cloud computing, dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie emergenti, la domanda di spazi sicuri e affidabili per ospitare i dati è in costante aumento. Un aspetto che Cecconi vuole sottolineare quando spiega che “con l’attivazione dell’Hyper Cloud Data Center di Roma, è possibile aumentare significativamente la capacità di spazio e potenza a disposizione dei clienti, rispondendo alla rapida crescita dei consumi prevista dallo sviluppo del cloud e di tecnologie come l’intelligenza artificiale”. Aruba risponde quindi a questa esigenza con un’infrastruttura che non solo supporta i più alti livelli di affidabilità e prestazioni, ma che è anche in grado di gestire i dati più critici e strategici per ogni tipologia di realtà ed organizzazione, in particolare la nostra PA e infatti l’infrastruttura di Aruba è stata qualificata dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e dall’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (Acn) per il trattamento di dati ordinari, critici e strategici della PA, confermando l’alta affidabilità e sicurezza delle sue soluzioni.

Inaugurazione data center Aruba a Roma

Immagine 1 di 8

Inaugurazione data center Aruba a Roma

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: