Al compimento dei 25 anni di attività, Retelit incontra l’ecosistema di partner e clienti per condividere questo momento. Sul palco del Teatro Franco Parenti di Milano, a “Retelit Hub – Performing the future” si racconta la vision e si ripercorre la storia della società, non priva di passi falsi e ripartenze che l’azienda ha superato reinventandosi. Partita come startup (e-Via) nei servizi di trasmissione dati tramite fibra ottica, Retelit è oggi tra i primi player italiani nella fornitura di infrastrutture, servizi di rete, connettività e soluzioni digitali per il mondo B2B. A supporto delle imprese, 43.000 km di rete in fibra ottica e 34 data center distribuiti sul territorio che ospitano 170 operatori e dai quali passa oggi l’80% del traffico Internet italiano.

Nel mezzo di questo percorso, Retelit ha attraversato diverse sfide – dalla bolla dot-com al miraggio del Wimax costato caro in termini di licenze per le frequenze -, e altrettanti momenti di sviluppo, come l’avvio della commercializzazione del cavo sottomarino AAE-1 che collega l’Asia all’Europa, o l’incontro con il fondo Asterion Industrial Partner che ha acquisito il 100% di Retelit dando spinta al consolidamento del gruppo con nuove acquisizioni; la più recente quella di BT Enìa perfezionata nei mesi scorsi.

Ed è di questi giorni la notizia che Retelit, insieme al Mef e grazie al supporto del fondo spagnolo, abbia presentato un’offerta esclusiva a Telecom Italia per acquisire Sparkle, società dei cavi sottomarini, mettendo sul piatto 700 milioni di euro. L’offerta non è ancora vincolante – il Cda di Telecom Italia si è dato tempo fino al 30 novembre per valutarla -; ma, se finalizzata, si tratterebbe per Retelit di una mossa estremamente importante nell’ottica di un’ulteriore espansione delle capacità di rete.

Retelit, la strategia guarda all’AI

“In questo processo di evoluzione, i nostri 25 anni non sono un punto di arrivo ma di ripartenza per nuove strategie che oggi guardano soprattutto all’intelligenza artificiale – afferma Jorge Álvarez, Ceo del Gruppo Retelit . Oggi abbiamo le condizioni, la dimensione e le competenze per raccogliere anche questa sfida”. 

Jorge Álvarez, Ceo e Roberta Neri, presidente Retelit
“Retelit Hub – Performing the future” – Jorge Álvarez, Ceo e Roberta Neri, presidente, di Gruppo Retelit

Retelit è sia abilitatore che utilizzatore dell’AI , spiega Álvarez: “L’AI è usata in primo luogo nei nostri servizi di cybersecurity per identificare le minacce e contrastarle. In quest’ottica, stiamo anche sperimentando con le università lo sviluppo del Quantum Network per utilizzare la tecnologia quantica e rafforzare la sicurezza della rete. Lavoriamo con la PA per utilizzare i dati rilevati dai sensori che abbiamo nelle città perché attraverso le analisi possiamo aiutare i Comuni a prendere decisioni migliori nella gestione dei servizi pubblici. L’AI è anche utilizzata nei nostri call center per comprendere meglio le richieste dei clienti, prendere decisioni migliori e offrire un supporto di rete più efficace”.

Per alimentare cervelli artificiali sempre più sofisticati è necessaria una potenza di calcolo senza precedenti. Interviene sul tema Giovanni Miragliotta, professore associato del dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano che si sofferma sugli impatti derivanti dall’uso dell’AI sul nostro quotidiano e sulle sfide che si aprono in questo contesto in tema di sicurezza, efficienza e sostenibilità.

Giovanni Miragliotta, professore associato del dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano
“Retelit Hub – Performing the future” – Giovanni Miragliotta, professore associato del dipartimento di Ingegneria Gestionale del Politecnico di Milano

“La straordinaria disponibilità di dati favorita dalla rete e la crescita della capacità computazionale che nonostante tutte le visioni pessimistiche continua a crescere, crea grandi aspettative sulla vita di tutti noi” afferma il professore. Aspettative confermate dai dati: l’ultimo osservatorio del Politecnico di Milano rileva che nel 2023, il mercato dell’AI, in Italia, è cresciuto del +52%, raggiungendo un valore di 760 milioni di euro, dopo una crescita del +32% nel 2022 sull’anno precedente. 

“Retelit Hub – Performing the future” – Fonte: Osservatorio del Politecnico di Milano

Ogni volta che si affaccia al mondo una tecnologia disruptive in grado di cambiare radicalmente il modo in cui un sistema economico e sociale è disegnato si aprono delle finestre di opportunità ma emergono anche i limiti. “Il collo di bottiglia delle innovazioni siamo noi esseri umani che dobbiamo cambiare le nostre abitudini e accettare che non tutto quello che facevamo fino ad oggi fosse davvero a valore” sottolinea Miragliolla. La capacità delle nuove macchine di imitare così fedelmente la realtà genererà nel caso dell’AI nuovi problemi che non sono soltanto quelli legati alle fake news sulle quali si maturerà una nuova sensibilità. “Dobbiamo immaginare anche un nuovo mondo in cui non potremmo fidarci di tutto ciò che troveremo online e dovremo assicurare la genuinità di cose che oggi sono percepite come banali e questo innalzerà la necessità di abilità e competenze nel mondo della sicurezza“.

A questo proposito, interrogata sul palco, l’AI risponde se potrà un giorno soppiantare la persona: “Non credo che potrei mai sostituirvi completamente perché molte delle mie attività richiedono capacità uniche degli esseri umani come l’intuizione, l’empatia la creatività, la spontaneità e la comprensione del contesto sociale e culturale. Io posso essere utile per assistere o migliorare certi compiti che richiedono l’elaborazione dei dati, l’accesso rapido all’informazione, una risoluzione di problemi specifici, ma il lavoro umano spesso coinvolge relazioni interpersonali, il giudizio morale e la complessità emotiva che vanno oltre le mie capacità attuali”.

Un campo di azione molto vasto dunque. “Vediamo piani di sviluppo e di investimento molto significativi e anche le startup del settore sono molto dinamiche e hanno grandissime aspettative”, spiega il professore. Ma bisogna prepararsi a nuove sfide, arrivare a un livello di sicurezza superiore e lavorare sul tema della sostenibilità per lasciare alle generazioni future altrettanta aspettativa e qualità di vita. “Questo richiede capacità di potenziare la propria inventiva – ribadisce Miragliotta – perché problemi così grandi richiederanno soluzioni estremamente più complesse, dai materiali alle logiche dalla gestione delle reti fino agli algoritmi che saranno utilizzati ad esempio per contenere le nuove forme di energia che dobbiamo imbrigliare per darci sufficiente potenza pulita per il nostro futuro“. 

Data center energivori, problema da affrontare

L’innovazione e lo sviluppo di nuove tecnologie come l’AI non sono sempre sinonimi di sostenibilità. Oggi il data center è un ambiente fondamentale, da cui passa tutta l’economia digitale, ma il consumo di grandissime quantità di energia per il loro funzionamento rappresenta un grosso problema. Aziende come Retelit che gestiscono questi dispensatori di calore hanno quindi una responsabilità nei confronti del pianeta. 

“Retelit Hub – Performing the future” Musicisti e attori di Companies Talks

Una recente ricerca di Morgan Stanley evidenzia che l’incremento dei consumi derivanti dall’AI generativa nel periodo 2024-27 potrà avere incrementi superiori al 70% anno su anno. Un dato significativo che se letto come impatto sul pianeta si traduce in 2.500 miliardi di tonnellate di CO2 emesse nell’ambiente da qui al 2030. Anche I dati dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (Aie) prevedono che l’incremento dei consumi derivanti dai data center da qui al 2026 potrà più che duplicarsi.

Retelit è al lavoro per affrontare questa sfida. Ne parla Roberta Neri, presidente del gruppo Retelit: “Come azienda abbiamo una forte consapevolezza che il nostro settore non sia sostenibile e degli impatti che questo comporta. Bisogna trovare una forma di riutilizzo dell’energia prodotta e per questa ragione crediamo sia fondamentale intraprendere azioni concrete che possano porci in una prospettiva di futuro più sostenibile. La manager cita a questo proposito l’ultima iniziativa di Retelit che va in questa direzione: “un progetto delineato congiuntamente con A2A e DBA Group per realizzare un impianto che possa trasformare il calore di scarto emesso dal Data Center Avon 3 – un impianto di oltre 3.500 mq e 3,2 MW di potenza – e trasformarlo in teleriscaldamento. Questo significa servire oltre mille famiglie milanesi in più all’anno”. Tra le altre iniziative, la piantumazione di 650 alberi in zone destinate alla deforestazione nell’ambito del progetto Forestami e la creazione di un’oasi della biodiversità a tutela delle api.

In Retelit, la sostenibilità viene espressa anche in altre forme, come la conformità alle normative di riferimento operando in maniera trasparente e con attenzione alla sicurezza dei dati dei clienti che affidano materialmente al gruppo il loro business. Sostenibilità è anche dare valore alle persone “che non vuole dire soltanto fare formazione ma anche investire nel benessere perché nell’ambiente di lavoro alla base delle relazioni ci sia sempre il rispetto e l’inclusione. Bisogna mantenere una mentalità da startup condividendo i valori chiave, favorire l’autonomia di pensiero e la responsabilità perché le sfide da affrontare oggi sono tante ma saranno ancora di più domani”.

Il valore delle partnership

“Attraverso i nostri data center, la rete e le strutture di sicurezza vogliamo contribuire alla trasformazione digitale delle aziende e all’economia del Paese – ribadisce Álvarez –. Questo per noi vuol dire investire in tecnologie che permettono di aumentare la performance dei nostri clienti e di farlo in una forma più sostenibile. Negli ultimi nove mesi abbiamo anche aggiornato 1.000 apparati di sviluppo per rendere la rete più affidabile“.

I clienti sono aziende pubbliche, private e operatori Telco. “Verso queste aziende ci poniamo come fornitori di infrastruttura, di fibra, di data center, di cloud e sicurezza al fine di abilitare i loro processi, ma non sviluppiamo software o servizi AI. Noi siamo abilitatori del servizio e per farlo abbiamo bisogno della collaborazione dei partner all’interno di un modello di ecosistema importantissimo. Per noi è essenziale avere al fianco aziende che condividano questa missione. Stiamo attualmente collaborando con Wasabi per la fornitura di storage e vogliamo sviluppare i loro servizi in Italia; lavoriamo anche con Microsoft per sviluppare piattaforme tecnologiche in cloud o ancora con Cyberoo per la sicurezza informatica”.

"Retelit Hub - Performing the future" - Teatro Franco Parenti, Milano
“Retelit Hub – Performing the future” – Teatro Franco Parenti, Milano

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