A che punto sono i progetti digitali nella sanità italiana? Che strategia viene adottata da Cio e direttori generali per introdurre tecnologie trasformative in ospedali e case di cura? Le regioni stanno migrando i propri dati sanitari in cloud? Qual è il livello di interoperabilità?
Sono solo alcuni degli spunti emersi dal confronto tra operatori alla Digital Health Conference 2024, la tre giorni dedicata alla sanità digitale che si è tenuta a inizio novembre a Milano, organizzata da GGallery e NetConsulting cube.
Un dibattito che ha preso il via dall’analisi del mercato della sanità digitale, che vale oggi quasi 4,2 miliardi di euro, in crescita del 9,4% rispetto al 2022, spinto dalla sanità territoriale responsabile di più della metà del giro d’affari (2,2 miliardi di euro), dalle regioni che generano un valore complessivo di 700 milioni di euro, mentre le strutture private spendono 1,1 miliardi di euro in tecnologia.
Focus degli investimenti digital in quattro ambiti: cybersecurity che continuerà a crescere a doppia cifra nei prossimi anni; cloud che genererà una spesa complessiva di 266 milioni destinata a raddoppiare nel 2027, analytics e Iot.
In questo scenario, abbiamo chiesto a direttori generali della sanità pubblica, Cio di ospedali e enti territoriali, responsabili delle in-house regionali il punto sulle loro strategie. Ne emergono differenze tra Nord e Sud, progetti legati a interoperabilità tecnologica, organizzativa, data strategy, telemedicina, adozione del fascicolo sanitario elettronico, cloud…
Impegni presi, ritardi e progettualità digitali raccontate in dieci videointerviste: i casi di Gemelli, Don Gnocchi, Papa Giovanni, San Martino. Le strategie di Veneto, Lombardia, Toscana, Lazio. I pareri di Fiaso e Himss.
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- Petralia (Fiaso): La vista sulla sanità digitale
- Gubian (Aria): Cybersecurity e migrazione al cloud
- Belardinelli (Toscana): Sanità regionale centralizzata
- Sornaga (LazioCrea): Unica piattaforma per i pazienti
- Annichiarico (Veneto): Traiettorie ma anche criticità
- Arcuri (Gemelli): Complessità nei processi sanitari
- Gramatica (Don Gnocchi): Digitale per la riabilitazione
- Sini (Himss): Quale la maturità digitale in sanità
- Fumagalli (Papa Giovanni): Verso la digital patology
- Rosso (San Martino): L’AI cambia i processi sanitari
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