Nel cuore della trasformazione digitale, l’intelligenza artificiale si afferma come abilitatore digitale, capace di incidere sulla produttività delle imprese, sulla qualità dei servizi digitali e sul funzionamento stesso delle economie. È un cambiamento strutturale che impone anche la ridefinizione profonda delle infrastrutture tecnologiche sottostanti.
Al centro di questo nuovo scenario si colloca il Data Center, elemento strategico, non solo come motore dell’elaborazione ma come vero e proprio asset critico. E l’AI, nella sua evoluzione, impone requisiti nuovi in termini di potenza di calcolo, capacità di alimentazione, efficienza operativa e sostenibilità. Sono temi che Schneider Electric mette a fuoco nella sua proposizione a partire dall’analisi concreta dei numeri.

Il mercato italiano dei Data Center si muove di slancio: nel solo biennio 2023-2024 sono stati investiti oltre 5 miliardi di euro in nuove infrastrutture, con una previsione di crescita che porterà a superare i 10 miliardi nel biennio successivo (fonte: Osservatori Digital Innovation, Politecnico di Milano). Un’accelerazione che riflette l’importanza crescente del nostro Paese come hub digitale strategico all’interno del bacino mediterraneo. Non è un caso che l’Italia stia attirando una pluralità di operatori internazionali, attratti non solo dalla posizione geografica, ma anche dall’interesse crescente delle istituzioni e delle aziende verso tematiche fondamentali come l’approvvigionamento energetico, la decarbonizzazione e la sostenibilità complessiva del sistema. Oltre all’efficienza, certo.

L’Agenzia Internazionale per l’Energia stima, infatti, che il consumo globale dei Data Center potrebbe raddoppiare tra il 2022 e il 2026. Un dato allarmante che impone un cambio di paradigma: non si tratta soltanto di aumentare la capacità di calcolo, ma di farlo in modo efficiente e sostenibile. È qui che entra in gioco il concetto strategico proposto da Schneider Electric: accompagnare clienti e operatori lungo tutto il ciclo di vita dell’infrastruttura, con un approccio “end-to-end” che copre ogni fase, dall’ingresso della corrente alla distribuzione termica, un approccio ben sintetizzato nell’espressione “from grid to chip, from chip to chiller”.

Verso una strategia energetica AI-driven

Preparare i Data Center ai nuovi carichi computazionali imposti dall’intelligenza artificiale significa affrontare innanzitutto la questione energetica. I carichi di lavoro associati alla fase di training dei modelli AI sono tra i più impegnativi in assoluto, richiedendo densità di potenza che possono arrivare fino a 100 kW per rack. Una soglia che mette sotto pressione le architetture convenzionali e impone soluzioni radicalmente innovative.

Schneider Electric ha sviluppato una proposta articolata per rispondere a queste nuove esigenze. Si parte dalla progettazione di filiere energetiche resilienti, in grado di garantire continuità operativa anche in presenza di carichi dinamici ed estremamente variabili. La proposta tecnologica comprende unità di alimentazione e continuità (Ups) di ultima generazione (ne parliamo in un contributo dedicato) pensate specificamente per ambienti AI-ready ad alta densità. Unità quindi in grado di adattarsi a differenti configurazioni e contesti operativi, garantendo al tempo stesso efficienza, scalabilità e facilità di manutenzione.

L’infrastruttura energetica si completa con l’impiego di trasformatori ad alta efficienza e quadri elettrici di media e bassa tensione progettati secondo gli standard più aggiornati del settore (IEC e IEEE), in modo da garantire massima interoperabilità e sicurezza. E Schneider Electric mette inoltre a disposizione soluzioni avanzate per la distribuzione dell’alimentazione, che permettono di mantenere elevati standard operativi riducendo i tempi di fermo e ottimizzando il consumo energetico.

Soprattutto, un elemento distintivo dell’approccio Schneider Electric è l’integrazione di piattaforme software intelligenti. Sistemi come EcoStruxure Power Monitoring Expert e Power Operation permettono di acquisire, elaborare e visualizzare in tempo reale i dati relativi alla qualità della fornitura della rete elettrica, abilitando una gestione predittiva e proattiva dell’intera infrastruttura. Il tutto è pensato per garantire la massima efficienza operativa, ottimizzare i flussi e abilitare un modello di gestione distribuita, particolarmente utile in contesti multi-sito. Entriamo nei dettagli.

L’evoluzione dell’infrastruttura, dal grid al chip… 

I Data Center progettati per i workload AI richiedono, abbiamo visto, infrastrutture completamente ripensate. La crescente adozione di Gpu e acceleratori ha portato alla formazione di cluster ad alta densità, che pongono sfide sia in termini di alimentazione che di dissipazione del calore. Schneider Electric risponde con un’offerta completa che va dalla rete di distribuzione elettrica fino al singolo rack.

L’architettura fisica proposta include trasformatori ad alta efficienza (flusso di potenza), busway modulari per la distribuzione dell’energia e rack (ne parliamo nel contributo dedicato) dotati di Power Distribution Unit (rPDU) intelligenti. Rappresentano un’evoluzione preziosa rispetto ai modelli precedenti: dotati di sensori integrati, sono in grado di rilevare in tempo reale temperatura, stato operativo, consumi e squilibri di carico, permettendo una gestione ottimizzata delle risorse.

Un ruolo chiave è svolto poi dai sistemi di monitoraggio energetico avanzato che analizzano costantemente la qualità della potenza elettrica. Questi strumenti consentono di prevenire danni causati da disturbi armonici o picchi di tensione, aumentando la vita utile delle apparecchiature e contribuendo alla stabilità complessiva del sistema. Si parla quindi di un’infrastruttura ad alta densità progettata per garantire sicurezza, affidabilità e velocità di implementazione, grazie anche alla compatibilità con i più recenti modelli di progettazione modulare e alle linee guida sviluppate in collaborazione con partner tecnologici di primo livello.

La rivoluzione del raffreddamento…dal chip al chiller

Nel contesto dei Data Center AI, anche il raffreddamento (flussi di calore) rappresenta una delle sfide più critiche. L’aumento delle densità di calcolo genera livelli di calore che le soluzioni ad aria non sono più in grado di gestire in modo efficiente. Per questo motivo, Schneider Electric ha puntato sull’adozione di tecnologie di raffreddamento a liquido, che offrono prestazioni nettamente superiori in termini di efficienza energetica e capacità dissipativa.
L’acquisizione di Motivair ha permesso all’azienda di arricchire ulteriormente il proprio portafoglio con soluzioni all’avanguardia, tra cui Coolant Distribution Units (CDU), Rear Door Heat Exchangers (RDHx), Cold Plates and Heat Dissipation Units (HDUs), Chillers per la gestione termica. Questi sistemi sono progettati per lavorare in modalità free cooling, sfruttando le condizioni ambientali favorevoli per ridurre ulteriormente i consumi.

Dal chip al chiller
Dal chip al chiller – La gestione dei flussi di calore (fonte: Schneider Electric)

Un esempio emblematico dell’applicazione di queste tecnologie è il reference design realizzato in collaborazione con Nvidia per rack AI con potenze fino a 132 kW. Questi sistemi combinano raffreddamento a liquido, architetture scalabili e gestione intelligente del flusso termico, garantendo temperature operative ottimali anche in presenza di workload estremamente intensivi.
Per i Data Center legacy, Schneider Electric propone configurazioni ibride che combinano aria e liquido, facilitando l’adozione progressiva di queste nuove tecnologie senza la necessità di interventi strutturali invasivi.

I vantaggi della modularità

L’evoluzione dell’AI impone una velocità di risposta poi che le infrastrutture tradizionali non sono più in grado di garantire. Per questo motivo, Schneider Electric ha sviluppato una gamma completa di Data Center modulari prefabbricati. Queste soluzioni, progettate, costruite e collaudate in fabbrica, offrono la possibilità di implementare rapidamente nuove capacità computazionali, con tempi di commercializzazione ridotti fino al 30% rispetto alle soluzioni on-site tradizionali.

Proposta Data Center modulare
Una proposta di Data Center modulare (fonte: Schneider Electric)

Ogni modulo è dotato di sistema integrato di alimentazione, raffreddamento e controllo, e può essere personalizzato in funzione delle specifiche esigenze del cliente. Questa standardizzazione permette di replicare facilmente le configurazioni in più siti, mantenendo elevati livelli di coerenza progettuale e operativa. I moduli prefabbricati si rivelano poi particolarmente adatti per siti non originariamente pensati per implementare sale CED, a bassa disponibilità di spazio, così come per installazioni remote o in aree industriali a forte crescita. L’approccio modulare consente inoltre una scalabilità progressiva, riducendo i rischi di sovra – o sotto-dimensionamento dell’infrastruttura.

Sostenibilità, leva strategica

La sostenibilità rappresenta per Schneider Electric un pilastro fondamentale. L’azienda è riconosciuta al primo posto tra le 100 compagnie più sostenibili al mondo da Corporate Knights, e ha integrato questo valore in ogni fase della progettazione e gestione del Data Center. La strategia ambientale prevede l’utilizzo di materiali a basso contenuto di carbonio, la progettazione circolare, la riduzione dei consumi idrici, l’integrazione di fonti rinnovabili e il supporto alla rendicontazione secondo gli standard Esg europei e internazionali. L’obiettivo è chiaro: rendere l’AI compatibile con gli obiettivi climatici globali.

L’ecosistema come moltiplicatore di valore

Infine, un elemento distintivo dell’approccio Schneider è rappresentato dall’ecosistema di partner costruito nel tempo. L’azienda collabora con hyperscaler globali, produttori di chip, operatori cloud e system integrator locali. Questo network permette di realizzare reference design validati, soluzioni turnkey e implementazioni su misura. La partnership con Nvidia, in particolare ha portato alla realizzazione di progetti avanzati come DGX SuperPOD, che rappresenta oggi un benchmark tecnologico per i Data Center AI-ready.
Di fatto, Schneider Electric non offre semplicemente tecnologie quindi, ma un vero e proprio modello per costruire i Data Center del futuro. Un modello che integra alimentazione, raffreddamento, software e sostenibilità in un’unica proposta coerente, pensata per affrontare la sfida dell’AI in modo scalabile, resiliente e in linea con gli impegni di sostenibilità. Il messaggio è chiaro: il futuro dei Data Center si costruisce oggi, attraverso una visione, tecnologie e partnership specifiche che permettono di rispondere alle sfide di oggi: come abilitare la transizione digitale all’AI disaccoppiando lo sviluppo del Data Center dal consumo energetico.

Leggi tutti gli approfondimenti della Room Data Center e AI: nuove sfide e soluzioni tecnologiche by Schneider Electric

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