Le infrastrutture IT devono essere resilienti, sicure e scalabili ma spesso i modelli tradizionali non sono più sufficienti. Si rende necessario adottare un approccio organico capace di integrare tecnologie di automazione intelligente. Ne parliamo con Stefano Marchetti, Head of Platform Engineering, Deda Tech e Antonella Tartaglia, Principal Automation Sales Manager, IBM Italia. Due aziende che hanno una stretta partnership per aiutare le aziende a fare progetti di automazione che sfruttano anche l’intelligenza artificiale.  

Qual è il ruolo di un Service Provider nella realizzazione dei progetti di automazione? Come Deda Tech gestisce progetti di automazione presso i clienti?

Stefano Marchetti, Head of Platform Engineering di Deda Tech
Stefano Marchetti, Head of Platform Engineering di Deda Tech

Stefano Marchetti (Deda Tech) – Il ruolo di un Service Provider nella realizzazione dei progetti di automazione è fondamentale. In questo contesto una azienda come Deda Tech non è solo in grado di integrare singole tecnologie, ma ha le competenze e l’esperienza necessaria per orchestrare un approccio di automazione intelligente al fine di creare infrastrutture resilienti, sicure e scalabili.
Infatti, ci concentriamo sull’adozione di metodologie agili e sull’impiego di strumenti che supportino l’automation as a code, permettendoci di definire e gestire l’intera infrastruttura tramite codice versionato e automatizzato. Questo approccio non si ferma alla semplice erogazione di servizi, ma copre l’intero ciclo di vita, incluse le attività del day2, come il monitoraggio, la manutenzione evolutiva e la gestione proattiva. L’obiettivo è fornire al cliente non solo una soluzione tecnologica, ma un vero e proprio motore di trasformazione digitale che abiliti maggiore agilità operativa e resilienza.
Nella pratica cerchiamo di concretizzare questo approccio altamente collaborativo e strutturato ad esempio nella messa a terra del servizio Hyperautomation as a Service. Qui accompagniamo il cliente in ogni fase del progetto: dall’assessment iniziale, mirato a raccogliere i requisiti e analizzare in profondità i processi aziendali, seguito da un Proof of Concept (PoC) per validare l’efficacia delle soluzioni individuate, fino alla vera e propria implementazione pratica e l’attivazione della soluzione automatizzata all’interno dell’ecosistema IT del cliente.

I benefici dell’automazione

Automazione, iper-automazione e modelli “as-a-service” rappresentano oggi leve strategiche per realizzare un IT più efficiente, flessibile e orientato al business. Come l’automazione può supportare lo sviluppo dell’infrastruttura moderna a supporto del business? Che benefici porta?

Antonella Tartaglia (IBM) – L’automazione, unitamente all’iper‑automazione e ai modelli As‑a‑Service, è diventata la spina dorsale di un IT orientato al business. In particolare, gli strumenti di automazione forniscono metriche granulari sul consumo delle risorse (inclusi container e cluster Kubernetes), consentendo al Cfo di identificare sprechi e riallocare budget in modo dinamico, migliorando il Total Cost of Ownership. Inoltre, attraverso workflow automatizzati, le risorse possono scalare in funzione dei carichi riducendo drasticamente i tempi di rilascio di nuove applicazioni e garantendo un’esperienza utente sempre fluida.
L’automazione consente poi di rompere i silos tra Dev, Ops e sicurezza, centralizzando le metriche e i processi di change management, migliorando la tracciabilità delle modifiche e riducendo il rischio di errori manuali. Tutti questi elementi consentono di rendere resiliente l’infrastruttura IT mantenendo livelli di servizio elevati anche in infrastrutture ibride o multicloud.

Alleanza tecnologica e di go to market

Quale è il valore della partnership tra IBM e Deda Tech?

Stefano Marchetti (Deda Tech) – La partnership con IBM riveste un valore strategico fondamentale per Deda Tech, in particolare nel nostro focus sull’automazione. IBM fornisce un portafoglio completo di strumenti e piattaforme che supportano in modo eccellente il nostro approccio all’automation as a code e alla gestione dell’intera infrastruttura consentendoci di fornire soluzioni più innovative e di alta qualità utilizzando tecnologie che permettono di gestire il flusso end-to-end nel migliore dei modi.
Questa collaborazione ci consente di integrare nella nostra offerta ad ogni livello elementi che sono oggi imprescindibili per ogni architettura cloud moderna e automatizzata: un’infrastruttura solida e moderna, funzionalità avanzate di AI, osservabilità e gestione proattiva delle performance, portando alle aziende maggiore efficienza operativa, riduzione dei costi e migliore resilienza IT. 

Antonella Tartaglia, Sustainability Sales Leader di IBM
Antonella Tartaglia, Sustainability Sales Leader di IBM

Antonella Tartaglia (IBM) – Per IBM, la partnership con Deda Tech rappresenta un asset strategico grazie a una combinazione di expertise tecnica, presenza sul territorio italiano e capacità di delivery su progetti complessi. Grazie a questa partnership le aziende possono scalare più velocemente l’adozione delle tecnologie, fruire di servizi gestiti di alto livello, e accelerare l’implementazione di progetti in ambito cloud, AI e sicurezza, mantenendo alti standard di qualità, specializzazione e vicinanza al cliente.

Cloud e semplificazione 

Come l’automazione semplifica la migrazione verso il cloud in modo sicuro?

Stefano Marchetti (Deda Tech) – L’automazione semplifica la migrazione verso il cloud rendendo il processo più efficiente e meno soggetto a errori. Usando strumenti centralizzati e controllati trasformano la migrazione al cloud da un processo manuale e rischioso a un’operazione più snella, prevedibile e controllabile, ponendo le basi per una gestione efficiente dell’infrastruttura cloud anche nelle attività di monitoraggio, sicurezza e nel FinOps. Con il nostro servizio Hyperautomation as a Service, riduciamo drasticamente il rischio di errori umani e disservizi, garantendo maggiore continuità operativa e affidabilità dei sistemi. È importante sottolineare che l’automazione, di per sé, non implica maggiore sicurezza: solo adottando un approccio di security by design e affidandosi a partner strategici è possibile migrare in modo realmente sicuro e sostenibile.

In che modo l’automazione IT basata sull’intelligenza artificiale contribuisce a rendere l’infrastruttura aziendale più resiliente ed efficiente, soprattutto in contesti cloud complessi e ibridi?

Antonella Tartaglia (IBM) – L’integrazione dell’intelligenza artificiale nei tool di automazione sta trasformando il settore IT. Uno degli aspetti più significativi di questa evoluzione è la manutenzione predittiva: attraverso l’analisi continua di log e metriche, è infatti possibile anticipare anomalie e fenomeni di degrado prima che si traducano in veri e propri guasti, contribuendo così a ridurre al minimo i tempi di inattività. L’ottimizzazione delle risorse è ulteriormente potenziata dal capacity planning dinamico, basato su modelli predittivi in grado di stimare i carichi futuri e suggerire, solo quando necessario, interventi di scalabilità orizzontale o verticale, raggiungendo un equilibrio ottimale tra prestazioni e contenimento dei costi. A supporto di tutto questo, l’observability unificata consente, attraverso console AI-driven, di aggregare dati provenienti da rete, storage e applicazioni per individuare in tempo reale le dipendenze critiche e intervenire con tempestività.

Servizi ai clienti

Come aiutate i clienti a cambiare mentalità e a decidere di governare in modo proattivo i costi e le performance dell’IT per avere dei ritorni di business?

Stefano Marchetti (Deda Tech) – Aiutare i clienti a spostare la loro mentalità da una gestione reattiva a una proattiva dei costi e delle performance IT è un aspetto cruciale della nostra consulenza, strettamente legato alla nostra expertise in automazione e all’utilizzo dell’AI. Questo si traduce concretamente nella pratica del FinOps, aiutando i clienti a vedere l’automazione, l’AI-driven management e il FinOps non come mere tecnologie, ma come leve strategiche per governare la complessità IT, ottimizzare le risorse, migliorare le performance e, in ultimo ma non per importanza, ottenere un tangibile ritorno di business. Grazie a servizi mirati sulle esigenze del cliente e all’integrazione di tecnologie avanzate come quelle di IBM, supportiamo le aziende con un approccio end-to-end che consente di ridurre sensibilmente i costi operativi, aggiornare infrastrutture e processi obsoleti e garantire un ritorno dell’investimento misurabile nel tempo.

In che modo l’integrazione di HashiCorp rafforza l’offerta IBM per automatizzare la gestione dell’infrastruttura, migliorare l’osservabilità e ottimizzare i costi in ambienti cloud ibridi?

Antonella Tartaglia (IBM) – Dopo la chiusura dell’acquisizione di HashiCorp, avvenuta il 27 febbraio 2025, l’offerta IBM si è significativamente ampliata.
L’Infrastructure as Code (IaC) diventa nativamente integrata e più sicura, grazie all’integrazione di Terraform e Vault all’interno dei Cloud Pak e della IBM Automation Platform. Le aziende possono gestire il provisioning delle risorse, le policy in modo unificato e scalabile su ambienti multicloud, migliorando l’efficienza e la sicurezza operativa. Con l’introduzione di Consul per il service mesh e di Boundary per l’accesso sicuro, le tecnologie di HashiCorp si integrano perfettamente con l’approccio API-first di IBM. Questo consente una gestione automatizzata e coerente della governance di rete, dei segreti e dei workload all’interno di un unico flusso operativo, grazie alla creazione di una vera piattaforma end-to-end per il cloud ibrido. Infine, l’acquisizione ha portato benefici concreti anche in termini di ottimizzazione dei costi e osservabilità. Le aziende possono così ottenere una visione completa del consumo reale delle risorse, identificare inefficienze, applicare politiche di autoscaling più efficaci e implementare strategie di controllo dei costi più mirate e precise.

Leggi tutti gli approfondimenti della Room IT Evolution Roadshow by Deda Tech

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