Nel 2024 l’industria italiana ha attraversato una fase complessa, segnata da un calo della produzione e da pressioni economiche, geopolitiche e ambientali che hanno inciso sull’intero comparto manifatturiero. In questo contesto, le imprese sono chiamate a rivedere strategie e processi, accelerando l’adozione di soluzioni digitali per rafforzare resilienza, efficienza e competitività in uno scenario di crescente incertezza. L’analisi dei dati rivela che l’industria italiana ha vissuto un difficile momento congiunturale e la produzione industriale ha segnato un calo, rispetto al 2023, del 3,5%, con una contrazione in tutti i trimestri.

L’unico settore manifatturiero che ha chiuso il 2024 in positivo è quello alimentare (con bevande e tabacco) mentre la maggior parte delle industrie ha registrato forti difficoltà.
Le aziende industriali si trovano quindi di fronte a una serie di sfide di business, alla ricerca di una migliore resilienza e di una maggiore velocità di trasformazione.
In particolare, le pressioni a cui devono rispondere le aziende del settore manifatturiero, fanno riferimento ad istanze di tipo economico, come l’aumento dei costi delle materie prime o del carburante, di carattere geopolitico, dato il perdurare dei conflitti e di tipo ambientale che, oltre a provocare stress sulle catene di fornitura, impongono alle aziende di recepire anche una serie di normative.

Per rispondere in modo adeguato a queste sfide, le aziende manifatturiere stanno cercando di ottimizzare i costi, i tempi e le fonti di approvvigionamento, di migliorare la gestione end-to-end dei processi core, di migliorare la gestione dei magazzini cercando di ridurre gli eccessi o le rotture di stock e di indirizzare nuovi mercati o nuove tipologie di clienti. L’utilizzo di soluzioni digitali e la trasformazione e ottimizzazione di alcuni processi risultano essere delle leve fondamentali per indirizzare le sfide di cui abbiamo parlato. Soluzioni digitali che si declinano su tre macro-assi portanti: data strategy, cybersecurity e cloud computing.
Partendo dai dati, le aziende industriali potranno far leva su una migliore pianificazione sia della domanda che della produzione. Potranno quindi prendere delle decisioni in modo maggiormente consapevole, riducendo i costi e migliorando l’efficienza e l’efficacia dei loro processi.
Industrie a data strategy
L’intelligenza artificiale potrà garantire, una volta che verrà maggiormente applicata, un ulteriore vantaggio competitivo. Ad oggi, le soluzioni di AI non sono ancora ampiamente utilizzate dalle imprese industriali. Solo il 13,3% delle imprese ne fa, già oggi, un utilizzo più o meno intenso, il 36,7% sta effettuando delle sperimentazioni ed è in una fase di adozione. Il restante 50% delle imprese si trova invece in una fase di valutazione o non è interessata a questa tipologia di soluzioni.

L’utilizzo dell’AI risulta particolarmente importante, ad esempio, per migliorare le previsioni della domanda, per ridurre il tempo di esecuzione delle attività, per ridurre i costi operativi e per migliorare la customer experience e la produttività dei dipendenti.
In futuro, con l’avvento dell’Agentic AI, le aziende avranno anche la possibilità di meglio orchestrare processi, sistemi ed attori, di mettere in atto azioni correttive immediate al variare delle condizioni di partenza, di ottimizzare i processi con un minore impiego di risorse umane e di usufruire di strumenti per una pianificazione avanzata, che permetterà alle imprese di valutare possibili scenari ed indirizzare le strategie ottimali.
Industrie e cybersecurity
La cybersecurity è ormai da diversi anni in cima alle priorità di investimento delle imprese industriali. Secondo l’ultimo Rapporto Clusit, il settore del manufacturing ha subito un quarto di tutti gli attacchi avvenuti in Italia. Inoltre, il 15% delle organizzazioni ha ricevuto attacchi alla supply chain informatizzata. Con l’aumento della digitalizzazione, con il diffondersi di sensori IoT/Industrial IoT e dei dispositivi connessi e con un maggiore utilizzo dell’AI da parte degli attaccanti, le imprese industriali diventano più vulnerabili.
In risposta a queste criticità le imprese stanno adottando o rafforzando i servizi per l’analisi e la prevenzione delle minacce, implementando tecnologie per la risposta agli incidenti e rafforzando la governance per la gestione delle identità e gli accessi oltre che per la protezione e il monitoraggio degli endpoint.
Un effort significativo viene assegnato al recepimento della direttiva Nis2. Questo comporta, per molte aziende, la necessità di rivedere o aggiornare le policy interne di sicurezza, di introdurre nuovi processi di governance, di sottoscrivere servizi SOC e di implementare servizi di monitoraggio continuo di rischio cyber per i fornitori critici della supply chain.
Industrie e cloud computing
Il cloud computing, in questo scenario, sta diventando la modalità prevalente per fruire dei servizi informativi, sia per quanto concerne le componenti infrastrutturali che di piattaforma che applicative.
Tra i principali punti di attenzione relativi ai servizi cloud che le aziende stanno indirizzando c’è sicuramente quello del controllo dei costi. L’adozione di tool di mercato o proprietari per tenere sotto controllo i costi sta diventando una priorità per le aziende, soprattutto tenendo conto dei possibili impatti che le soluzioni di AI potranno generare. Relativamente ai principali processi di un’impresa industriale, spicca l’attenzione verso la smart factory e la supply chain.
L’introduzione di tecnologie che permettono di modernizzare le fabbriche è funzionale, per le imprese manifatturiere, a migliorare l’efficienza dei processi produttivi, a ridurre i costi di produzione, ad aumentare la competitività e i ricavi.
Nello specifico, nei processi di fabbrica, le imprese industriali hanno dichiarato di avere l’esigenza di migliorare il sequenziamento delle attività produttive (48,2%), la raccolta automatica dei dati (30,1%) e il monitoraggio delle attività Work in progress e cioè dei materiali in corso di lavorazione (21,7%).

Le supply chain delle aziende manifatturiere, infine, sono sotto stress ormai da diversi anni. Crescono i disastri ambientali, aumentano le discontinuità nella movimentazione delle merci a causa di conflitti geopolitici, aumentano le minacce alla sicurezza delle supply chain e crescono i rischi legati alla financial supply chain. Per contrastare tutte queste criticità le imprese stanno indirizzando i loro investimenti nell’ottimizzazione del picking (66,2%), in una migliore identificazione degli articoli (52,9%) e nell’ottimizzazione della giacenza delle scorte, delle giacenze e dei riordini (52,9%).

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