Tutte le aziende strutturate hanno bisogno di presentarsi al mercato con il bilancio di sostenibilità ESG. Concretizzare le ‘ambizioni’ ESG in esecuzione misurabile è una priorità di business: significa trasformare metriche, audit e disclosure regolatoria in decisioni, integrando dati eterogenei, calcoli complessi e responsabilità che toccano tutti i C-level. La combinazione tra la piattaforma Ibm Envizi e l’integrazione applicativa di Var Group è una via concreta e scalabile per passare dalla rendicontazione al governo della performance. Ne parliamo con Felice Petrignano, ESG Senior Management Consultant di IBM Italia e Roberto Tassi, Alliance Manager IBM in Var Group.

La difficoltà delle aziende, tradurre gli obiettivi ESG in risultati concreti

Entra subito nei dettagli concreti del tema così Petrignano: “Il nodo è proprio come viene generata la reportistica, con quali strumenti e quale livello di affidabilità del dato”. Quindi il problema non è tanto il “perché” agire — accesso al credito, richieste dei clienti, attrazione dei talenti — ma il “come” farlo senza inciampare in inefficienze operative e in errori nei dati. “E purtroppo ancora oggi la maggior parte delle aziende compila i report in modalità manuale, con fogli di calcolo e operazioni di cut and copy tra dataset eterogenei. Nel contesto tecnologico attuale è come se usassimo ancora carta e calamaio per le nostre comunicazioni”.

La difficoltà si amplifica quando si passa dal “singolo file” alla vista d’insieme. Le metriche ESG non comprendono pochi tipi di metriche — costi, ricavi e interessi — ma centinaia di tipologie di dati: consumo di acqua, rifiuti, gas, ore di formazione, infortuni, energia acquistata, energia autoprodotta, trasferte, fornitori, filiera. “È normale che la gestione manuale moltiplichi il rischio di errore e renda fragili consolidamenti, controlli e audit”, aggiunge Petrignano, che riporta così al centro dell’attenzione anche un punto chiave che trova riscontro nelle analisi dell’IBM Institute for Business Value dedicate al Dilemma dei Dati ESG. Si aggiungono le criticità oltre quelle dei semplici costi operativi. Quando si lavora per obiettivi di business, è naturale accada di dover sottoporre anche i bilanci ESG alle verifiche del caso. “E – interviene Tassi –  se l’auditor mette il dito su un indicatore, i clienti chiedono chiaramente di poter risalire con trasparenza alle fonti, ai calcoli, alle autorizzazioni, alla data lineage”. Riprende Petrignano. “Ecco perché la soluzione non può essere un giro in più di Excel o una nuova macro: serve automatizzare e guidare i processi di raccolta e calcolo, eliminando l’errore umano dove possibile e liberando tempo alle persone per leggere gli analytics, incrociare i dati, individuare anomalie e opportunità di miglioramento”.

Le difficoltà delle imprese nel tradurre le iniziative ESG in risultati concreti
Le difficoltà delle imprese nel tradurre gli obiettivi ESG in risultati concreti (fonte: IBM Institute for Business Value, Il Dilemma dei Dati ESG”, 2023)

La logica corretta è allora quella del “performance management applicato anche alla sostenibilità. La sostenibilità intesa proprio come “miglioramento continuo guidato dai dati. Perché se i team sono schiacciati sul data entry e sulle somme in foglio di calcolo, non avranno il tempo per l’analisi, e l’azienda perderà opportunità concrete di efficienza energetica, riduzione della CO₂ e ottimizzazione dei costi.

Felice Petrignano
Felice Petrignano, ESG Senior Management Consultant di IBM Italia

In questo quadro, IBM Envizi è proposta come piattaforma SaaS per una data foundation ESG solida, pronta a sostenere gli audit ed al reporting multi-framework. Envizi automatizza l’acquisizione da centinaia di fonti, consolida con regole coerenti, traccia i calcoli secondo GHG Protocol e mette a disposizione dashboard e modelli per una lettura immediata, pur mantenendo tutta la granularità per audit e simulazioni. “Lo strumento guida i workflow: non si parla più di e-mail e file sparsi, ma di moduli digitali, responsabilità, autorizzazioni e qualità del dato verificabile, così il team può spostarsi dall’inserimento all’analisi”, riassume Petrignano.

Sul piano della sicurezza del dato, poi — tema spesso sottovalutato — il passaggio da documenti non protetti a una piattaforma certificata si rivela altrettanto decisivo. “I dati ESG draft sono sensibili per reputazione e compliance. Envizi è certificata SOC 2 e prevede l’utilizzo di tecnologie SSO (Single Signe-On) – controlli di accesso – log e segregation of duties adeguati a un’informativa che sempre più spesso ha impatti legali e finanziari”, puntualizza Petrignano. L’automazione diventa così il prerequisito per trasformare obiettivi ambiziosi in risultati misurabili. L’impatto sulla percezione del cliente è evidente, come spiega Tassi: “Non si parla solo di riduzione del run-cost ma della capacità di rispondere a stakeholder e regolatori con dati robusti, tracciabili, replicabili, e di governare il performance gap tra target e realtà operativa lungo l’anno, non a consuntivo”.

IBM e Var Group, tecnologie per l’ESG e servizi concreti

La sostenibilità impatta quindi tutti i C-level e deve essere lavoro di squadra. Ceo e Cfo hanno bisogno di un bilancio integrato, in cui la componente ESG raggiunga la stessa qualità del dato di livello finanziario. Il sustainability manager chiede acquisizione efficiente dei dati, calcoli CO₂ coerenti con il GHG Protocol, per audit e analytics validi; il Cio pretende sicurezza, SSO, prestazioni, integrazioni API-first e supporto tecnico post-progetto. “Proprio su questi punti si innesta la partnership tra IBM e Var Group – spiega Tassi -. Una partnership che funziona perché unisce l’anima di business con quella IT: competenze di dominio sulla sostenibilità e capacità d’integrazione su sistemi complessi, in modo specifico per le esigenze delle aziende sul territorio”.

Tassi rilancia con un fatto che vale più di molte presentazioni: “Noi stessi siamo un caso reale di esempio”. Var Group utilizza infatti IBM Envizi per il proprio bilancio interno. E non si parla certo di un perimetro semplice. Prosegue Tassi: Siamo una realtà che opera su business differenti, in circa 160 edifici e con oltre 4.4000 persone. La piattaforma sta gestendo questa complessità e ci ha spinti a pensare il dato ESG come elemento vivo, interrogabile con frequenza, non una tantum. Questo determina la capacità di correggere la rotta in corso d’anno“. 

Roberto Tassi
Roberto Tassi, Alliance Manager IBM in Var Group

“Con i fogli Excel aggiornati ogni sei mesi scoprivamo tardi se la performance non era in linea con quanto dichiarato a investitori e stakeholder. Mentre chi vuole trasformare l’ESG in opportunità di business deve monitorare almeno mensilmente, talvolta anche più spesso. ed Envizi abilita proprio questo cambio di passo”, spiega Tassi, che prosegue mettendo a fuoco un elemento che abbiamo visto essere caratterizzante, ovvero quello del presidio trasversale sulle tematiche ESG che è organizzativo prima ancora che tecnologico: “è mandatorio che esista un comitato ESG che impatti su tutta la C-line. L’ESG guida ricerca e sviluppo, ottimizzazioni operative, economie nella produzione, indipendentemente dal settore. Senza una governance chiara, le iniziative resterebbero episodiche e il valore si disperderebbe”.

La prossimità al cliente e la localizzazione completano il quadro del valore che Var Group mette in gioco. IBM porta esperienze globali e best practice maturate in quindici anni di mercato; Var Group porta la capacità di scaricare a terra i processi nelle realtà italiane, raccordando sustainability manager e Cio, e costruendo l’integrazione con l’IT in tempi rapidi.
“La sinergia è reale perché tiene insieme cultura del dato, compliance e operation, sintetizza Petrignano. Si parla di un vero e proprio ecosistema con una piattaforma che è  pronta all’uso, si configura, si estende con API e connettori, consente di personalizzare la reportistica, ma evitando progetti custom a rischio illimitato.

Var Group aggiunge un tassello importante: la system integration applicata alla sostenibilità. “Affianchiamo i clienti con servizi e coaching sull’introduzione della piattaforma e abbiamo realizzato moduli d’integrazione che accelerano la messa a regime. Un esempio semplice: le bollette. In passato erano considerate solo per il costo; ora dalle bollette dobbiamo estrarre in modo affidabile anche i kWh e altri metadati. Abbiamo quindi adottato servizi di intelligenza artificiale per leggerle e acquisire i valori in modo tracciabile. È un caso concreto di data foundation ESG che si alimenta by design», spiega Tassi. Il risultato è che l’ESG smette di essere un esercizio di rendicontazione ex post e diventa una leva di ottimizzazione continua. Più si automatizza, più il dato è interrogabile; più il dato è interrogabile, più è possibile gestire la performance anziché limitarvi a raccontarla. È qui che la combinazione IBM–Var Group fa la differenza: “attraverso la proposta di Envizi come piattaforma enterprise-grade e l’expertise di un system integrator che conosce processi e vincoli dell’IT aziendale”, conclude Tassi.

IBM Envizi, caratteristiche distintive

A partire dalle caratteristiche stesse, è necessario comprendere allora il valore reale di Envizi che è una piattaforma integrata per la gestione e la reportistica ESG in grado di coprire l’intero ciclo del dato: acquisizione, calcolo, controllo qualità, analisi, reporting multi-framework e pianificazione. La soluzione nasce ESG-native, non come estensione di un ERP o di un gestionale, e questo orienta architettura e funzionalità verso data-model, algoritmi e workflow pensati dalla base per emissioni Scope 1, 2 e 3, metriche sociali e di governance, e compliance incrociata con standard come ESRS/CSRD, GRI, SASB e TCFD. “La piattaforma è modulare, scalabile e, appunto, SaaS: si attivano i moduli quando servono, dal reporting Scope 1 e 2 a quello relativo alla value chain, fino ai motori di decarbonizzazione, pianificazione e analisi del rischio climatico. E i template Power BI integrati elaborano report in tempo reale personalizzabili, mantenendo piena coerenza con la data foundation ESG”, spiega Petrignano.

Il tema della completezza della piattaforma è sostenuto da numeri e referenze. Envizi è attiva da oltre quindici anni, copre 195 Paesi, gestisce una libreria di circa 157mila fattori di emissione, raccoglie dati per 277mila location, governa 95mila misuratori e oltre un milione di account energetici. Un patrimonio di lessons learned che si traduce in motori di calcolo allineati al GHG Protocol, librerie di fattori di emissione aggiornate e personalizzabili, auditabilità end-to-end e funzioni di data quality che identificano rapidamente ritardi, anomalie, outlier e mancanze di copertura. “I software forti nascono e vivono con i clienti. Quindici anni e oltre 200 clienti significano esperienze maturate con gli utenti sul campo, che si affiancano al lavoro di laboratorio”, ci tiene a precisare Petrignano.

Sul versante tecnologico, Envizi integra AI e machine learning in diversi punti della catena del valore del dato: dall’automazione dell’acquisizione dei dati dei fornitori per la classificazione delle voci di filiera rispetto ai fattori di emissione, all’analisi predittiva per forecasting e scenario planning. Un versante tecnologico con importanti risvolti di  business. Numerosi clienti hanno ottenuto significativi risparmi grazie a strumenti dedicati alla analisi e pianificazione dei consumi energetici. Energy Manager e Sustainability Manager possono meglio collaborare per indirizzare sia le sfide dell’ESG Reporting che della profittabilità del conto economico.
Sono disponibili anche viste finance-aware — come IRR (Tasso Interno di Rendimento) e NPV (Valore Attuale Netto) — per valutare la redditività delle iniziative di decarbonizzazione e priorizzare gli interventi con logiche multi-criterio. “La qualità del dato è ciò che differenzia in alto a destra nei report degli analisti: senza dati solidi, nessuna AI produce decisioni affidabili”, rimarca pertanto Petrignano.

La sicurezza – torna il tema – è trattata come caratteristica strutturale.
Oltre all’autenticazione integrata (SSO), ai sistemi role-based di controllo degli accessi, sono tracciate tutte le modifiche, e proposte le evidence per gli audit e le certificazioni di sicurezza di classe enterprise come SOC 2. Questo aspetto – lo abbiamo visto – è decisivo quando la piattaforma custodisce bozze di indicatori e dichiarazioni non pubbliche, ancora in validazione, che devono rimanere confidenziali fino all’approvazione. “Gestire un dato draft ESG come se fosse un allegato e-mail espone a rischi reputazionali enormi. La piattaforma riduce drasticamente questi rischi, con controlli informatici e di processo”, torna sul tema Petrignano.

Il perimetro funzionale è ampio e copre reporting interno ed esterno, disclosure regolatoria e di mercato, supporto alle decisioni, benchmarking e gestione degli impegni aziendali. Non a caso, anche IBM utilizza Envizi come client zero per le proprie pratiche ESG: l’adozione ha consentito una riduzione di circa il 30% dei costi di reporting e ha contribuito al raggiungimento di obiettivi ambientali — tra cui la deviazione del 90% dei rifiuti non pericolosi da discarica e incenerimento — oltre a sostenere la traiettoria Net Zero 2030 annunciata da IBM. “Abbiamo cambiato il modo di lavorare, abilitando un uso nuovo dei dati”, sottolinea Petrignano.

Ancora, anche sul fronte del market signaling, la piattaforma è riconosciuta: analisti indipendenti come Verdantix raccomandano di includere IBM tra le shortlist di chi cerca una soluzione completa e affidabile per la gestione delle emissioni e del reporting ESG. “È un mercato in rapido sviluppo, in cui le funzioni native e la scalabilità infrastrutturale contano”, evidenzia Roberto Tassi, sulla base di uno scouting comparativo condotto da Var Group. Infine una nota ancora su reporting experience e flessibilità. “Envizi mette a disposizione report “pronti all’uso” basati su best practice IBM, ma il cliente non è costretto entro schemi rigidi: la presenza nativa di Power BI consente custom view e drill-down a misura di ruolo, mantenendo coerenza e tracciabilità. Un punto va evidenziato: i template sono l’apice visibile dell’iceberg; sotto c’è il motore dati Envizi ESG che abilita qualità, governance e automazione”, conclude Petrignano.

Var Group, l’integrazione di Envizi nei progetti dei clienti

L’integrazione è il ponte tra intenzione e risultato. “La nostra proposta combina piattaforma, competenze e servizi. Partiamo sempre da una roadmap chiara: governo, processi, dati, interfacce, data quality, ruoli e responsabilità. Affianchiamo il cliente nell’introduzione della piattaforma con coaching e servizi gestiti, e interveniamo con componenti d’integrazione ready-made per accelerare l’on-boarding delle fonti”, racconta Tassi e prosegue: “Dove serve, lavoriamo con partner specialistici — ad esempio per la consulenza direzionale sul piano triennale ESG — e costruiamo connessioni con applicativi non presidiati direttamente. L’obiettivo è alimentare la data foundation ESG in modo continuo e affidabile”.

Un esempio riassume bene l’approccio. “Abbiamo introdotto servizi di AI nei progetti per diversi task generando tracce di data entry verificabili. In questo modo evitiamo l’errore umano sul punto d’ingresso e garantiamo ritmo e granularità all’alimentazione del modello dati ESG”, spiega Tassi. “Lo stesso vale per altri flussi: dall’energia ai rifiuti, dai chilometri di flotta ai fornitori, fino alle survey sulla catena del valore. Più by design si automatizza, meno si deve “rincorrere” la qualità a valle”.

Il tema workflow torna critico. “Non tutto è automatizzabile. Per i dati che arrivano da persone, Envizi mette a disposizione moduli di raccolta e approval con responsabilità chiare e controlli sistematici sulla qualità: completezza, plausibilità, ritardi, outlier. Ogni valore deve essere quindi autorizzato singolarmente e poi nel suo complesso, lasciando traccia per l’audit. È così che si passa dalla “dichiarazione” alla dimostrabilità”, ricapitola Petrignano.

Questa “data discipline” abilita il performance management. “Incrociando, per esempio, i metri quadri delle sedi con i consumi energetici si ottengono indici di efficienza che guidano azioni mirate sui siti peggiori, con impatto doppio — economico e di CO₂. L’azienda non si limita a raccontare: interviene”. Ed Envizi incorpora funzioni dedicate proprio per la decarbonizzazione dei building — identificazione delle misure più efficaci, monitoraggio degli impatti, pianificazione degli investimenti anche grazie all’analisi what-if e di forecasting attraverso gli strumenti di pianificazione potenziati dall’AI. “La nostra esperienza interna e quella dei clienti dicono che il valore non è tanto “fare i conti”, quanto piuttosto decidere meglio e prima”, aggiunge.

Il capitolo reporting dei servizi per i clienti riguarda poi tanto la compliance quanto la comunicazione agli stakeholder. “Envizi è aggiornato sui framework, incluse le richieste ESRS della CSRD, e consente di mappare coerenze con altri framework in uso, tra cui in Italia GRI, ma per chi opera in contesti internazionali anche SASB e TCFD. Questo evita “doppioni” e incoerenze nelle risposte quando il perimetro normativo evolve o quando si mantengono più disclosure in parallelo”, spiega Petrignano. “E non parliamo solo di numeri: i contenuti qualitativi sono gestiti nativamente nei workflow e nei modelli di report, in modo che dichiarazioni e impegni siano approvati e tracciati come i KPI”. Per la parte di visualizzazione e insight consumption, la scelta IBM, lo abbiamo visto, è stata quella di integrare Power BI nel modello dati ESG. “Il cliente può utilizzare dashboard e report out-of-the-box costruiti su best practice IBM e, dove necessario, chiedere a Var Group la realizzazione di viste specifiche per ruolo o processo. La coerenza è garantita dal single source of truth della data foundation di Envizi, che resta l’elemento non negoziabile per evitare numeri “a geometria variabile””, nota Petrignano.

Il benefit case si misura in risparmi operativi e in capacità di esecuzione: il time-to-value si accorcia perché si compra valore pronto, lo si configura e lo si estende, invece di dover ripetere ogni volta gli sforzi come accade nei progetti custom. E quando si innestano le funzioni di pianificazione e scenario, il dato ESG diventa una bussola per capex e opex, non solo una fotografia ex post.

L’analisi della sostenibilità che parte spesso dall’analisi degli impatti del building e degli asset, si estende facilmente ai processi industriali e all’IT. Il building è spesso l’elemento aggregante delle voci Esg. E sulla gestione degli spazi, delle facility, delle fiscalità e degli asset ci sono economie enormi da cogliere. In casa IBM esistono soluzioni — dal real estate & facility management fino all’asset management industriale e IT — che si affiancano a Envizi nel dare slancio operativo ai piani di miglioramento. “È il campo in cui l’esperienza Var Group anche con IBM Maximo (asset-management) torna utile, perché porta pattern già collaudati nella gestione del ciclo di vita degli asset”, sottolinea Tassi.

La prospettiva evolutiva guarda infine all’AI generativa enterprise-grade. “IBM è leader nella AI generativa per il business con WatsonX. Il team IBM Envizi sta lavorando a componenti generative per i casi ESG con una roadmap a breve che tiene conto dello specifico caso d’uso. La disclosure ESG ha impatti legali e reputazionali: la soluzione generativa deve essere più che affidabile, con guardrail solidi. Nel frattempo, l’AI è già presente in Envizi per pianificazione, data acquisition di filiera e forecasting”, puntualizza Petrignano.

Dalla teoria alla pratica: la “via breve” al valore

Mettere a sistema obiettivi, processi e dati significa accorciare la distanza tra ambizione e risultato. “Quando rispondiamo alle richieste dei clienti vediamo che la copertura di Envizi è funzionale e ampia, di fatto end-to-end: data foundation, carbon accounting allineato a GHG, reporting multi-framework, workflow e approval, data quality, integrazione, sicurezza, planning e decarbonizzazione. È esattamente ciò che serve a un’azienda per passare dal compliance-only al performance-driven», sintetizza Petrignano.
Il contributo di Var Group è “la capacità di restare del tutto sintonizzati alle richieste” lungo tutta la filiera del dato. “Portiamo competenze e acceleratori per alimentare in modo continuo la piattaforma, ridurre il lavoro manuale, mettere in sicurezza il dato e costruire quelle viste che fanno la differenza per le C-line, dalle scorecard trimestrali alle drill-down operative per plant, sito, asset e fornitore”, chiosa Tassi e chiude. “È così che l’ESG smette di essere una compliance da chiudere a fine anno e diventa leva di efficienza, crescita e resilienza”.

Per saperne di più scarica il whitepaper: Var Group, Bilancio di sostenibilità 2024

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