Un bracciale per domarli, un bracciale per trovarli, un bracciale per ghermirli”: questo, parafrasando Tolkien, in sintesi il pensiero dei sindacati, (alcuni) lavoratori e della maggior parte dei politici italiani riguardo l’Ultrasonic bracelet and receiver for detecting position in 2d plane di Amazon.

Ma di cosa stiamo parlando?

Il 30 gennaio lo United States Patent and Trademark Office (USPTO) ha approvato ufficialmente il brevetto del braccialetto elettronico dell’azienda di Jeff Bezos.

                                       

Nelle immagini l’illustrazione del funzionamento del dispositivo

Lo strumento, ideato da Jonathan Evan Cohn, dovrebbe monitorare le prestazioni delle attività assegnate a un lavoratore tracciando i movimenti delle sue mani.

Nello specifico, il braccialetto, interfacciandosi con dei sensori sugli scaffali in cui sono disposti i prodotti, dovrebbe guidare i lavoratori nell’individuare immediatamente il corretto articolo; in caso contrario una vibrazione avviserebbe il dipendente dell’errore.

I braccialetti, quindi, non avrebbero l’obiettivo di controllare i movimenti durante le ore lavorative ma quello di misurare la posizione della mano di un addetto rispetto ad uno scaffale.

La tematica riaccende anche la questione “interazione uomo-macchina

Intanto, il colosso dell’e-commerce, che ha presentato il piano di investimenti in Italia (150 milioni quest’anno relativi ai nuovi centri di Torrazza Piemonte (Torino) e Casirate (Bergamo); 150 milioni pianificati per il 2019; entro due anni +86% dipendenti a tempo indeterminato), in una nota ha affermato: “Non rilasciamo commenti relativamente ai brevetti. In Amazon siamo attenti a garantire un ambiente di lavoro sicuro e inclusivo. La sicurezza e il benessere dei nostri dipendenti sono la nostra priorità. Questo brevetto è relativo a nuovo tipo di scanner che permette di lavorare con le mani libere, senza dover più utilizzare i palmari. I brevetti impiegano anni per essere approvati e non necessariamente riflettono gli sviluppi attuali che stanno avendo i nostri prodotti e servizi. Nel corso degli ultimi 20 anni abbiamo introdotto diverse innovazioni tecnologiche per supportare i nostri dipendenti durante il loro lavoro e rendere i processi più semplici ed efficaci. In tutti i Paesi in cui operiamo rispettiamo in maniera rigorosa tutte le regolamentazioni in materia di lavoro”.

Le opinioni in piena campagna elettorale

Il premier Gentiloni: “La sfida è il lavoro di qualità e non il lavoro con il braccialetto”. Il Ministro dello Sviluppo Economico Calenda: “Ho spiegato loro che gli unici braccialetti che facciamo in questo paese sono quelli che produce la nostra gioielleria. Gli ho spiegato, e loro del resto hanno capito, che una cosa come quella, che non è in uso ma è stata brevettata in Italia non ci sarà mai”. “C’è anche la palla al piede? L’iniziativa si commenta da sola”: Camusso (Cgil); “Ne penso tutto il male possibile“: Barbagallo (Uil); “Il lavoro deve avere dignità e rispetto per le persone”; Furlan (Cisl).

Mentre tra le dichiarazioni dei lavoratori nel sito di Castel San Giovanni (Piacenza): Alberto: “Il braccialetto peggiorerebbe una situazione di ansia cui già ora siamo sottoposti quando lavoriamo. Perché se lavori con la paura di sbagliare diventi più stressato”; e Beatrice: “Con tutti i colleghi con cui ho parlato ci siamo espressi in maniera contraria. Come se già oggi non fossimo controllati”.

Tra dubbi, previsioni e polemiche, il dibattito resta aperto: “Fu vero controllo o vera sicurezza? Ai posteri l’ardua sentenza”.

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