Si apre a Barcellona il VMworld Europe 2018 davanti a 12.000 partecipanti, per celebrare non solo le nuove tecnologie dell’azienda ma anche un anniversario speciale, 20 anni di storia e 10 anni di convention europee, la prima ospitata a Cannes, poi a Copenaghen e negli ultimi sette anni qui a Barcellona.
Dieci anni di trasformazione digitale per la società civile e l’economia. La prima toccata da temi di e-government, healthcare, difesa, sicurezza, education; la seconda da cambiamenti forti nel mondo finance, telco, retail, manufacturing. “Anni in cui il digitale ha avuto un impatto importante in tutti i settori e se VMware nel 2008 parlava di virtualizzazione, nel 2010 si è spostata sul trend del cloud che ancora oggi indirizza il futuro delle strategie dell’azienda” e determina annunci, alleanze e acquisizioni. Tre elementi che non mancano in questo VMworld.

VMworld 2018 - Pat Gelsinger, Ceo di VMware
VMworld 2018 – Pat Gelsinger, Ceo di VMware

E’ Pat Gelsinger, ceo di VMware, dal parco del keynote a sottolineare come sia la comunità di 6.500 partner alla base della pervasività di VMware nel mondo, oltre che la validità del team interno e il passaparola dei clienti. “Una comunità speciale, con la quale possiamo lavorare per cambiare le prossime decadi, avendo una posizione unica sul mercato, quella di essere un ponte tra le diverse innovazioni”.

Un ponte inizialmente tra i server di vendor diversi, poi tra sistemi operativi mobili (Apple, Microsoft, Android), poi tra le reti (Cisco, Huawei, Brocade…) e infine oggi tra cloud diversi (Aws, IBM, Microsoft…). “Offriamo la piattaforma per connettere mondi diversi in sicurezza, cercando di rispondere al dilemma fondamentale (e storico) di ogni organizzazione: people o profit?. Noi abbiamo la responsabilità di aiutare entrambi” un approccio che motiva ad esempio la strategia di VMware di essere entro il 2020 una “carbon neutral company”, consapevole di avere della responsabilità sia come azienda sia come industria. “Credo che la tecnologia sia la nostra opportunità per dare forma al futuro, per il bene comune, ed è nostra responsabilità lavorare in questa direzione” precisa Gelsinger che sta collaborando con Mercy Ships e Croce Rossa a riprova del fatto che profitto e persone non possono essere alternativi.

In sintesi, gli annunci del VMworld ricalcano parte delle novità presentate a fine agosto al VMworld USA 2018 di Las Vegas che spingono la strategia di modernizzare il data center e gli ambienti di lavoro, sfruttando la federation di tecnologie VMware per accompagnare le aziende nella loro trasformazione. Annunciate soluzioni in ambito hybrid cloud e workplace, e due progetti in fase beta testing (VMware Blockchain  e Project Dimension). Ufficializzata una nuova partnership con IBM e ribadita l’importanza dell’alleanza con AWS, oltre l’intento di penetrare nuovi mercati con un numero crescente di cloud provider (anche in Europa). Grazie a un accordo con Alibaba crescerà invece la penetrazione nel mercato asiatico e in Cina. Ultima, ma non per importanza, l’acquisizione di Heptio per accelerare l’adozione di kubernetes e per portarsi a bordo competenze e tecnologie su Kubernetes, che si sta affermando come il framework aperto per il multicloud.

VMworld 2018 - Hyperconverged Ingrastructure

In concreto

Dal punto di vista tecnologico i quattro pilastri di VMware rimangono Cloud, Mobility, AI/ML e Edge/IoT, sorta di “supereroi” che impatteranno sull’industria. “Il cloud avrà una inimmaginabile capacità di scalare, il mobile sarà pervasivo, AI/ML porteranno intelligenza in ogni ambito, Edge e IoT connetteranno il mondo fisico e il mondo virtuale. Quattro aree tra loro integrate, ognuna della quali contribuirà ad accelerare le altre, innescando cambiamenti molto forti nella società e nell’economia – precisa Gelsinger -. In futuro la più grande opportunità sarà data dal 5G che convergerà sulle nostre 4 aree (cloud, mobile, AI/ML, Edge/IoT) e accelererà nuovi servizi di rete, spingerà l’edge per IoT e le applicazioni, creando opportunità per l’industria”.

Il cloud vede a VMworld diversi annunci, sia per le aziende che per i cloud service provider, facendo progredire le opportunità offerte dal cloud ibrido e rispondendo alle esigenze del cloud pubblico. “Mentre l’hybrid cloud è guidato dalle operation IT, il public cloud è spinto dallo sviluppo voluto dalle linee di business commenta Gelsinger -. Linfrastruttura unica VMware Cloud Foundation garantisce capacità di virtualizzare, di calcolo, di archiviazione e di rete”.

In ambito hybrid cloud, annunciata l’estensione dell’offerta di cloud ibrido con VMware Cloud Foundation 3.5, che permette di aggregare public e private cloud e che offre opzioni di deployment cloud e supporto avanzato per i container.
Sul fronte del cloud pubblico vengono consolidate le partnership con IBM e Amazon. Da una parte con IBM si accelera l’adozione dell’hybrid cloud, “facendo di IBM il più grande provider di tecnologia VMware in cloud” dichiara Arvind Krishna, Senior vice president Hybrid Cloud di IBM, dall’altra si spinge sull’accelerazione di VMware Cloud on AWS sia in Europa e sia negli USA integrando nella soluzione funzionalità migliorate per disaster recovery as a service, cloud, gestione di desktop virtuali. Si prevede di crescere oltre che in Europa e Stati Uniti, in nuove regioni in AWS EU (Irlanda), AWS West (California) e AWS East (Ohio) nel quarto trimestre del 2018.
L’acquisizione di Red Hat da parte di IBM, indirizzata a fare crescere la spinta congiunta nei mercati dell’hybrid cloud e multi cloud, non cambierà la partnership con VMware. Se guardiamo bene Red Hat creerà più opportunità per tutti e fra qualche mese avremo più cose da dire” precisa Krishna.

VMworld 2018 - Arvind Krishna, SVP, Hybrid Cloud & Director of Research di IBM
VMworld 2018 – Arvind Krishna, SVP, Hybrid Cloud & Director of Research di IBM

In ambito Digital Workspace, presentate le nuove funzionalità di VMware Workspace ONE, per ambienti eterogeni di lavoro, dove la piattaforma di gestione intelligente implementa anche tutti gli aspetti di sicurezza.
La sicurezza appunto. La visione di VMware “any device, any application, any cloud” si arricchisce anche della componente di sicurezza “l’ambito in cui oggi si spendono più soldi in azienda” che va ripensata in modo completamente diverso, a partire dall’infrastruttura. Una sicurezza integrata sin dalle origini, che grazie a ML e AI va a proteggere la rete aziendale, micro-segmentata, permettendo di raggiungere livelli di sicurezza impensabili, in grado di “auto adattarsi”, riducendo anche le attività del reparto IT.

Progetti in divenire

Accanto a Pat Gelsinger è il Cto, Ray O’Farrell, a introdurre le novità più insolite, parlando di due progetti in beta, VMware Blockchain e Project Dimension, sottolineando come sia strategico non perdere opportunità per accompagnare i clienti nella trasformazione digitale. “Le innovazioni tecnologiche sono pervasive in tutti i continenti e le tecnologie come il 5G, IoT, Data Privacy sopra le altre creeranno importanti opportunità. I nostri clienti sono consapevoli che la nostra foundation digitale permetterà loro di impostare una trasformazione del business”.

VMware Blockchain è un servizio che fornirà una blockchain autorizzata per i consorzi di aziende, per promuovere una fiducia “decentralizzata”, scalabilità, affidabilità, sicurezza di livello enterprise. Il servizio sarà integrato nei tool VMware esistenti e sarà reso disponibile in modalità SaaS gestita, per faciliatare l’utilizzo agli sviluppatori, e sarà supportata da guide approfondite, documentazione API e codice di esempio.

Per quanto riguarda Project Dimension, sfruttando la semplicità, l’agilità e la velocità dell’infrastruttura cloud-managed as-a-service, si potranno realizzare casi d’uso nell’edge, nei data center e in cloud ibrido.

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