Siamo agli sgoccioli dell’anno in un incalzare di acquisizioni, nomine e cambi al vertice. Ma con ancora molti punti interrogativi sui percorsi che aziende e PA faranno guidati dai nuovi manager.
Giusto un paio di esempi. In ambito pubblico, per dare continuità al lavoro fatto dal team di Diego Piacentini, arriva la nomina di Luca Attias come commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale, sostenitore della svolta digitale della PA non solo per ridurre sprechi ed efficientare i processi, ma soprattutto per garantire migliori servizi ai cittadini. Una Italia in cui il dibattito sull’innovazione e sulla spinta agli incentivi alla modernizzazione è ancora in corso sui tavoli del governo.
In ambito privato, la nomina più rumorosa è quella di Luigi Gubitosi, il nuovo amministratore delegato di TIM, che arriva dalla cordata favorevole allo scorporo della rete telefonica che potrebbe anticipare la costruzione di una rete unica con TIM e Open Fiber. Ma che avvia una discussione complessa tra governo e i due fondi che compongono il cda di TIM (Elliott e Vivendi).
E poi… le acquisizioni e le quotazioni in borsa. La più eclatante a livello mondiale quella di IBM che compra Red Hat per 34 miliardi di dollari spingendo su multi cloud e open source e smuovendosi dal torpore di questi ultimi anni, se paragonato all’incalzare nel cloud di aziende come Google, Microsoft e Amazon Web Services. Quest’ultima ha deciso di aprire una nuova regione europea con tre datacenter in Italia entro il 2020, un segnale molto forte per l’investimento nel nostro Paese, a vantaggio delle imprese locali e nel rispetto delle normative e della protezione dei dati.
E poi… le acquisizioni continuano anche a livello locale, in una fase di consolidamento degli operatori che tocca soprattutto le aziende che portano la tecnologia in casa dei clienti: come Lutech, che compra al ritmo di un acquisto al mese per rafforzarsi in tutti i vertical di mercato, ultima azienda salita a bordo Tecla.it. O come le mosse del system integrator Digital Value che si quota al segmento AIM di Borsa Italiana, punto di partenza di un progetto imprenditoriale che mira alla crescita dimensionale dell’azienda.
Sembra che consolidarsi faccia bene alle aziende. Neverending story, un novembre (fortunatamente) vivace.
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