Una nuova era delle applicazioni sta ridefinendo il concetto di data center. Questo il punto di partenza dell’analisi di Agostino Santoni, amministratore delegato di Cisco di ritorno dal Cisco Live di Barcellona, a un anno dal lancio della rete intuitiva e del concetto di Intent-based networking, che porta avanti una rete scalabile, flessibile e sicura.
“Le tendenze del mondo applicativo indirizzano le novità di Cisco Live – esordisce Santoni – e ruotano attorno a AI, applicazioni, database distribuiti”.
La prima evidenza di mercato riguarda l’intelligenza artificiale e il machine learning che stanno modificando l’approccio allo sviluppo di applicazioni da parte delle aziende, in ottica di customer experience. “Le applicazioni nate da AI e ML creano un maggiore contatto con il cliente, rispondono a esigenze più sofisticate, si basano sullo storico e in modo predittivo anticipano i bisogni. Oggi tutti gli sviluppatori introducono l’AI nel loro sviluppo” sostiene Santoni.
La seconda evidenza, invece, riguarda la distribuzione dei carichi di lavoro, con workload ormai presenti anche nell’edge data center con un cambio importante di strategia e di piattaforma, che richiede sicurezza, automazione e gestione dei dati con policy chiare, ovunque il workload sia custodito. “Questa tendenza alza l’attenzione sulle problematiche di automazione in ambiente multicloud che vanno di pari passo con quelle di sicurezza” precisa Santoni (un tema così cruciale che Cisco ha creato una divisione Security ad hoc). “Ormai il datacenter è completamente distribuito, non è più inteso come un luogo fisico. Questo implica che un cliente possa programmare la propria infrastruttura ovunque desideri ma deve potere gestire con una policy unica tutti gli ambienti che ospitano i diversi workload”.
Infine, la terza onda riguarda il mondo degli sviluppatori in ambiente multicloud, alla ricerca di semplicità operativa tipica del cloud pubblico: “Il data center concepito come in passato, letteralmente centro di dati, non esiste più, perché i dati oggi sono ovunque – precisa Santoni –. Ma i data center non scompariranno in ogni caso, rimarranno focali per applicativi enterprise e business critical, ma la commistione tra cloud privati e cloud pubblici, con la distribuzione di workload su diversi ambiti, sarà il percorso naturale di tutte le aziende. A questo si affianca l’intelligenza in periferia che, con l’avvento del 5G, spingerà l’IoT edge. Oggi il data center è dove ci sono i dati, data center anywhere, e gli sviluppatori devono essere messi in condizioni di sviluppare con maggiore elasticità”.
Innovazioni e modelli
Da qui gli annunci dal Cisco Live. In ambito data center, una nuova architettura estende il data center a tutti i luoghi in cui i dati risiedono e in cui vengono distribuite le applicazioni.
Tre gli annunci: l’espansione di ACI nel cloud con gli ambienti AWS e Microsoft Azure nella logica ACI Anywhere, con un approccio aperto che si integra con tutti gli hypervisor e i framework container su cui le applicazioni vengono implementate. “ACI viene esteso a qualsiasi workload, qualsiasi postazione, qualsiasi cloud” precisa Alberto Degradi, leader DC and EN sales di Cisco, introducendo anche la seconda novità, l’estensione di HyperFlex nelle filiali e nelle postazioni remote per potenziare le applicazioni nell’edge e implementare un’infrastruttura iperconvergente in più siti.
Infine, la nuova sottoscrizione on-premises di Cisco CloudCenter Suite offre gestione dell’intero ciclo di vita dell’applicazione, una maggiore automazione dei workflow e un’ottimizzazione dei costi.
Si potrà acquistare la tecnologia attraverso un unico contratto di licenza standardizzato di tre o cinque anni per sette suite (Enterprise Agreement); in questo modo “Cisco offre ai clienti la possibilità di scegliere tra modelli di implementazione e portabilità della licenza attraverso implementazioni fisiche, virtuali o cloud – dichiara Degradi – consentendo loro di avere accesso a ciò di cui hanno bisogno, quando e dove vogliono, presso il partner di canale preferito”.
Novità anche in ambito IoT, con nuove piattaforme di rete IoT industriali specifiche gestite da Cisco DNA Center, come unico punto di visione di tali ambienti. “Il DNA Center può gestire sia la parte di OT che di IT, unico punto di un sistema basato su microservizi. Il percorso proposto ai clienti è connettere le cose, per raccogliere informazioni attraverso il remote monitoring e dare valore anche alla rete industriale” precisa Degradi. Senza trascurare i partner: il programma DevNet, creato per gli sviluppatori, include oggi una nuova gamma di strumenti per IoT Edge e il nuovo IoT Developer Center con materiali didattici, strumenti di sviluppo e risorse a supporto, affinché i partner possano sviluppare applicazioni complete.
“Un set di strumenti che cercano di rispondere alle trasformazioni in atto, che riguardano smart city, smart space, healthcare, manufacturing, automotive, financial service e retail – conclude Santoni -. Il programma Digitaliani ci ha permesso di portare avanti progetti non solo nelle realtà industriali ma anche nelle città, da Perugia, Palermo, Napoli”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA