Il cloud oggi è un approccio imprescindibile per le aziende che desiderano sfruttare il potenziale dei dati. Una ricerca Idc dimostra infatti che il gap tra le aziende che lo fanno e quelle che non lo fanno è aumentato in modo significativo negli ultimi tre anni.
Tuttavia proprio le aziende si trovano a dover valutare quale tipologia di cloud soddisfi le proprie esigenze.
La maturazione del cloud pubblico ha dato vita a un nuovo standard per l’IT. E così oggi per i vendor è inevitabile conformarsi al nuovo scenario in modo da offrire in cloud l’esperienza che gli utenti sperimentano on-premise, ma anche il contrario.
Da una parte quindi spetta alle aziende puntare a trasformarsi sfruttando i dati sulla nuvola e ammodernando il proprio IT, dall’altra per farlo è necessario disporre di un’esperienza multicloud ibrida all’altezza. NetApp ha evoluto la strategia in questo senso e la data fabric oggi è disponibile su qualsiasi cloud e on-premise per la medesima esperienza.
La data fabric serve per disporre di un framework comune per un’esperienza multicloud coerente. E, affinché ogni cliente riesca a impostare quella più adatta alle proprie esigenze, NetApp da una parte rende disponibile un nuovo tool di orchestrazione dati, Fabric Orchestrator, per rilevare, gestire e automatizzare le informazioni ovunque si trovino, dall’altra propone nuove offerte a consumo, con un modello di pagamento flessibile per gli ambienti multicloud ibridi. Così anche i sistemi on-premise vengono offerti con un modello di pagamento mensile semplificato.
George Kurian, Ceo di NetApp, spiega così il momento e l’offerta: “Il modo in cui le organizzazioni investono nelle risorse IT e le consumano continua a evolversi e oggi il multicloud ibrido è di fatto l’architettura IT”. Per questo NetApp, per assicurare un’esperienza omogenea ha stretto nel tempo singole partnership con tutti i più importanti service provider di cloud pubblico, permettendo anche la creazione di ambienti multicloud pubblici su Kubernetes.
Da una serie di annunci, con il comune denominatore che riguarda la possibilità oggi di trasferire anche on-premise i benefici dell’esperienza del cloud pubblico in modo da permettere agli sviluppatori di lavorare in modo omogeneo ovunque.
Arriva la nuova beta del servizio volumi cloud per Google Cloud (mentre già il mese precedente è stato annunciato il corrispettivo per Microsoft Azure) per permettere di disporre di dati gestiti pay-as-you-go per i cloud provider leader prescelti. Cloud Volumes Ontap for Google Cloud offre performance, disponibilità e funzionalità di data protection per eseguire le proprie applicazioni business-critical in Google Cloud.
NetApp offre quindi un’esperienza di multicloud ibrido con un modello a consumo del servizio del tutto coerente on-premise come sui cloud pubblici.
Questo semplifica il modello IaaS erogato on-premise per offrire nuovi servizi e applicazioni in modo veloce con i servizi dati del cloud NetApp su HCI.
Si tratta del servizo NetApp Kubernetes e della disponibilità di volumi cloud sempre su NetApp Hci. Nel primo caso si dispone di un motore di implementazione Kubernetes automatizzato del marketplace per le applicazioni e della loro orchestrazione, eliminando la complessità di gestione. Nel secondo caso si dispone di storage persistente, offerto in modo omogeneo su tutti i principali cloud pubblici, in un continuum esteso fino a NetApp Hci.
In ultimo, i sistemi che includono NetApp Hci e NetApp Aff portano a bordo ora NetApp Cloud Insights in una versione basic gratuita. Cloud Insights è disponibile anche come offerta premium e gratuita.
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