A livello strada per portare Ibm a contatto con clienti, partner e cittadini. Apre le porte a Milano il nuovo Ibm Garage all’interno degli Ibm Studios in Piazza Gae Aulenti, inaugurati nei giorni scorsi dal Ceo di Ibm in persona, Ginni Rometty. Un momento per annunciare non solo un investimento per Milano ma anche progetti concreti per l’ecosistema, come l’avvio di P-Tech, il programma di formazione per creare un collegamento diretto tra scuola secondaria, università e lavoro che partirà a settembre in quattro istituti di Taranto, con la collaborazione del Politecnico di Bari.
Più attori coinvolti, per formare sulle tecnologie del futuro.
“Sappiamo che l’intelligenza artificiale, come tutte le altre tecnologie che hanno portato profonde trasformazioni, avrà un forte impatto sul lavoro e sulle professioni – precisa Rometty -. Per questo Ibm è impegnata nell’espandere i percorsi formativi attraverso i quali studenti e professionisti possono prepararsi meglio all’era tecnologica che stiamo vivendo. Solo attraverso programmi di formazione innovativi come P-Tech possiamo assicurarci che nessuno venga lasciato indietro”.
Una vicinanza che passa anche da Milano. E l’apertura di Ibm Garage che tanto richiama appassionati di tecnologia e aziende è un ulteriore passo verso quel modello di “co-creazione” che Enrico Cereda, presidente e amministratore delegato di Ibm Italia, imposta come modus operandi. Un concetto che riguarda l’intero ecosistema per mettere a punto nuovi processi e applicazioni per il business, eliminare tradizionali resistenze e indirizzare le tecnologie di AI, automazione, blockchain, IoT e cloud. Insomma, le tecnologie innovative.
Il Garage diventa così più di uno spazio, che ha l’ambizione di misurarsi con la città, con le persone, per far toccare con mano il mondo che cambia, partendo dal cloud fino ai cognitive services. “Ibm vuole essere nel cuore pulsante di Milano, un luogo iconico, di co-creazione sulle tecnologie del futuro”, in un momento che Cereda definire il Chapter 2.0 nel quale le aziende hanno capito il valore dei dati, li sfruttano e vogliono utilizzare la tecnologia non soltanto in singoli processi ma in modo trasversale in tutta l’azienda.
L’approccio della co-creazione – da un prototipo da testare a un percorso di evoluzione personalizzato verso il cloud – è meno rigido, più veloce per avviare progetti di trasformazione digitale basati su dati e AI e sostenuti da infrastrutture cloud ibride. Ed è già stato adottato da alcune aziende.
Come Topcon, gruppo giapponese attivo nell’agricoltura di precisione, primo cliente italiano a firmare un accordo con Ibm Garage. “Rivoluzionare ancora una volta un lavoro antico come l’agricoltura è oggi possibile, grazie alla sinergia del gruppo multidisciplinare dell’Ibm Garage, composto da designer, architetti, sviluppatori e data scientist che lavorano con gli esperti di agricoltura di precisione di Topcon Agriculture per rendere l’intelligenza artificiale parte integrante di tutti i processi agricoli”, afferma Fabio Isaia, Ceo di Topcon che grazie a Ibm Watson, sfruttando reti neurali e algoritmi genetici, automatizzerà dei processi (alcuni ancora da definire) per massimizzare la produttività delle colture riducendo al minimo l’impiego di mezzi tecnici e risorse, come acqua e fertilizzanti, a vantaggio di sostenibilità, qualità tracciabilità del cibo lungo l’intera filiera, dal campo alla nostra tavola. Un approccio da reattivo a predittivo che sarà basilare per l’Agricoltura 4.0.
L’AI entra nei processi
“Il cloud come la trasformazione digitale delle aziende è un viaggio” precisa al taglio del nastro Alessandro La Volpe, VP IBM Cloud & Cognitive Software – un viaggio a misura di ogni singola azienda. Siamo passati dalla fase prototipale a una fase in cui l’AI entra nei processi di business di qualsiasi azienda aumentandone l’intelligenza e la competitività”.
Secondo La Volpe, l’adozione del cloud dopo 10 anni è oggi in una fase di accelerazione ed è oggi la piattaforma di arrivo dei processi missioni critical delle aziende, in un paradigma che ha trovato la sua dimensione, quella del cloud ibrido e del multicloud. Oggi il 94% delle aziende utilizza il multicloud e il 67% usa uno o più public cloud, in un mercato cloud dove le componenti di cloud pubblico e privato generano un valore di 1.000 miliardi di dollari.
“La sfida più grande è innovare gli applicativi in cloud tenendo conto che oggi l’80% delle applicazioni non è ancora in cloud” precisa La Volpe invitando le aziende a compiere un percorso in 3 step (move, built, manage): inizialmente le aziende devono considerare il cloud una opportunità sulla quale muovere l’architettura, in un secondo momento il luogo dove impostare una modernizzazione applicativa per prossimi anni per dare consistenza ai progetto, infine uno strumento per gestire software di livello enterprise.
Application, data, integration, automation e multicloud management sono i cinque aspetti gestiti da Ibm in progetti realizzati con i clienti. “Questo Garage offre una esperienza dove cliente e Ibm trasformeranno il modo di lavorare insieme – precisa Stephanie Trunzo, global head of Ibm Garage – iniziando il confronto da una sessione di definizione dell’idea, passando da una sessione di design thinking di livello enterprise fino alla rivisitazione dell’architettura e alla costruzione e al rilascio del progetto”. Ibm Garage di Milano è uno dei sedici garage realizzati da Ibm a livello mondiale in diverse località, tutte pensate con spazi di collaboration.
Un altro cliente che ha già impostato un progetti di co-creazione con Ibm, ancora prima dell’apertura del Garage, è Elica (leader mondiale nelle cappe a uso domestico) che si è avvalsa dell’intelligenza artificiale per studiare e comprendere il comportamento dei clienti e indirizza un nuovo mercato di soluzioni per la qualità dell’aria, con un progetto sviluppato in dieci settimane basato sul proprio algoritmo Air Q System, costruito su Ibm Cloud con Watson Services.
Gli Ibm Studios in Piazza Gae Aulenti sono frutto di un investimento di oltre 40 milioni di euro in 9 anni, ne transiteranno di progetti.
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