Una ricerca Idc rivela che, entro il 2024, il 90% delle Global 1000 avrà adottato una strategia di gestione multicloud che includerà strumenti integrati in public cloud e nei cloud privati, un dato cui è interessante affiancare quello di Gartner che spiega come entro il 2020, oltre il 50% dei dati corporate risiederà all’esterno del data center corporate.
E’ un contesto quindi sfidante per far fronte al quale le aziende hanno bisogno di risorse umane competenti ma anche visionarie che siano in grado di riconoscere le soluzioni più adeguate per abilitare i processi decisionali, basati sui dati, a tutti i livelli aziendali.
Per questo una corretta strategia multicloud, in uno scenario ibrido, è destinata a rappresentare una leva di differenziazione per le aziende. NetApp già da anni ha messo al centro della propria visione il dato, ovunque esso risieda e ha investito sui cloud data services sviluppati in collaborazione con i principali hyperscaler (Google, Aws e Microsoft).
Lo ha fatto senza snaturarne le potenzialità e i vantaggi delle diverse offerte, allo stesso tempo guardando ai clienti finali con la disponibilità di strumenti e soluzioni che permettessero effettivamente di completare e rendere profittevole la gestione del dato in ogni piattaforma.
NetApp e Google Cloud Platform
Google Cloud riconosce NetApp come partner unico in grado di consentire ai clienti comuni di migrare in cloud dieci volte più velocemente rispetto a quanto permettono altri approcci.
Un risultato frutto della collaborazione messa in campo con lo scopo di sviluppare profonde integrazioni tra Google Cloud Platform e l’ampio portafoglio di servizi NetApp per quanto riguarda i dati in cloud.
I clienti beneficiano della partnership potendo usufruire di prestazioni senza interruzioni in tutti quei processi come lo spostamento, l’implementazione e la gestione di dati e applicazioni business-critical, con l’impiego solo delle risorse indispensabili senza rischi.
Si tratta di un approccio che sposta al centro il cliente perché gli consente di avvicinarsi al cloud alle sue condizioni, cioè da dove effettivamente si trova. Approccio possibile grazie al lavoro congiunto di creazione di un toolkit specifico di gestione per il cloud.
La partnership con Google ha generato già case history di rilievo in ambito retail (sugli analytics) e nell’ambito healthcare. Alla base della profonda integrazione c’è Cloud Volumes Service for Google Cloud. Si tratta di un file service con performance, disponibilità e sicurezza adeguati alle applicazioni critiche. Cloud Volumes Service comprende la possibilità di scegliere tra i file protocol Nfs e Smb, funzionalità avanzate tra cui snapshot ottimizzati, Api native e la possibilità di adottare il tiering più adeguato
NetApp con Aws
La collaborazione con Aws ha portato allo sviluppo di servizi cloud basati sul feedback dei clienti, alla base anche dello sviluppo della nuvola di Amazon. NetApp è stato uno dei primi fornitori di soluzioni di storage management ad offrire prodotti disponibili nel mercato Aws, ed è tra i partner di più lunga data di Amazon Web Services.
L’approccio nello sviluppo di soluzioni congiunte per l’innovazione è definibile di tipo bias for action. Parlano i dati: Cloud Volumes Service per Aws permette il deployment di 100 Terabyte in appena 8 secondi con prestazioni fino a 20 volte più veloci rispetto a quanto era possibile con i metodi precedenti.
Il “data service” completamente gestito predisposto da NetApp supporta praticamente i protocolli più utilizzati, ma i benefici maggiori arrivano dalla possibilità di far girare le applicazioni file-based, fossero anche applicazioni legacy, senza bisogno di adottare procedure di code refactoring.
Non solo, Cloud Volumes Service permette di associare in modo automatico capacità adeguate a prestazioni richieste, così come il deployment dello spazio di archiviazione persistente (per data lake e applicazioni native in cloud ma anche applicazioni enterprise migrate) senza bisogno di complessità infrastrutturali, ma sfruttando semplicemente il servizio gestito offerto.
Ne parliamo in relazione ad Aws ma è evidente che il perfetto controllo sui dati è previsto ovunque essi risiedano e garantito anche tramite NetApp Cloud Volumes Ontap, che permette di ridurre la spesa dello storage in cloud fino al 70%.
Il portafoglio di soluzioni correlate a NetApp Cloud Volumes Ontap è ricchissimo: NetApp Kubernetes Service, Cloud Tiering, Cloud Backup Service, Cloud Sync Service e per la protezione dei dati in ambienti hybrid cloud NetApp Availability Services.
NetApp Cloud Volumes Ontap è disponibile per Aws, come su Azure e Google Cloud e ovviamente tutti gli ambienti ibridi. Ne parliamo ancora di seguito.
NetApp e Microsoft Azure
La partneship di NetApp con Microsoft è ventennale e basata sulla distribuzione di prodotti innovativi che hanno aiutato le aziende a gestire i dati dei data center come quelli in cloud. Il culmine di questa relazione oggi è visibile nel servizio progettato in forma congiunta da NetApp e Microsoft.
NetApp ha quindi “cablato” la propria tecnologia su Azure per mettere gli utenti di soddisfare i propri obiettivi mentre sviluppano la strategia più opportuna in cloud.
Per esempio con Azure NetApp Files (disponibile dal 28 maggio), le già citate opportunità offerte da Cloud Volumes Ontap (la soluzione di storage management) per Azure e Cloud Insights (per il monitoraggio dell’infrastruttura ibrda e l’ottimizzazione dei costi grazie alla panoramica completa su tutti i dati).
Anche per Azure è disponibile NetApp Kubernetes. Non solo, poiché NetApp Files è nativo su Microsoft Azure, chi ne sfrutta le potenzialità può contare sul supporto Microsoft. Interessante in modo particolare la proposta SaaS di data protection per Office 365 e Salesforce.
NetApp Saas Backup per Office 365 è possibile eseguire il backup dei dati aziendali generati dalle applicazioni Office (Exchange Online, Sharepoint e OneDrive) dove si preferisce, su Aws come sui repository multitenant Microsoft Azure, ma anche on premise. Il punto di forza è che la soluzione di backup è ospitata in cloud, eliminando quindi la necessità di installare software.
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