Multicloud e DevOps sono parte integrante della strategia Data Fabric di NetApp che mette al centro soluzioni e servizi per fornire funzionalità coerenti in modo da conservare, proteggere, gestire e movimentare informazioni su una vasta gamma di endpoint, così come da e per cloud privati e pubblici.
Una recente ricerca di Forrester Consulting svela come le aziende, abbracciato oramai senza riserve il cloud computing, siano già pronte al passo successivo. Secondo gli analisti infatti oltre l’80% di esse descrive la propria strategia come una strategia multicloud, e la persegue non solo perché è indispensabile trovare il modo di gestire il mix di risorse cloud scelte, ma soprattutto perché da questa gestione dipendono scelte e risultati di business.
Con un dato su tutti ancora più interessante: il 60% delle aziende sta spostando su cloud pubblico anche le applicazioni mission-critical, anche se con le dovute differenze a seconda delle geografie e delle verticalità.
Right scale aggiunge l’interessante dato per cui le aziende scelgono mediamente quasi cinque servizi cloud tra pubblici e privati e questo perché ritengono che l’approccio permetta una migliore gestione e flessibilità infrastrutturale (33%, Forrester), una migliore gestione dei costi in equal misura e per il 30% anche maggiore sicurezza e conformità.
NetApp multicloud
Roberto Patano, senior manager solution engineering di NetApp Italia, mette a terra i trend a partire dalla proposta del vendor: “Nella strategia Data Fabric, oggi multicloud e DevOps sono diventati un mantra. E in questo senso NetApp ha vissuto un significativo cambiamento negli ultimi anni. L’azienda si è aperta all’offerta di data services, che allo stesso tempo va oltre e si incardina con la proposta hardware, storage e backup e ha allacciato partnership con gli hyperscaler, che hanno adottato soluzioni NetApp”.
Così, oggi l’azienda è presente con la propria proposizione presso diverse realtà, come Amazon, Google, Alibaba, Ibm e soprattutto è in grado di offrire soluzioni che permettono di trovare le medesime caratteristiche dello storage NetApp on-premise anche in cloud, così è possibile per i clienti personalizzare l’offerta degli hyperscaler come permetterebbe di personalizzarle NetApp.
Il valore riconosciuto dagli hyperscaler, d’altra parte, è riconducibile proprio alle potenzialità del software. Oggi l’offerta storage as a service di NetApp è aperta per esempio anche al backup as a service di Office 365 (NetApp CloudControl per Office 365), semplicemente via Web, proposto con la stessa Microsoft ma lasciando al cliente la possibilità di operare in completa autonomia. Una proposta simile riguarda anche Salesforce.
Aggiunge Patano: “Siamo qualificati e riconosciuti a tutto tondo anche come provider di backup as a service”.
NetApp e DevOps
Il tema DevOps si lega a filo doppio con i vantaggi offerti dal modello di sviluppo che sfrutta i container. Spesso i termini sono assimiliati come omogenei e pur non essendo così è vero però che i container risolvono tanti problemi dei tool classici quando si parla di build e deployment delle applicazioni.
I dati di Idc relativi al quadro europeo fotografano DevOps come fenomeno valutato, ma non ancora in mainstream. Infatti tra le grandi aziende la percentuale di chi adotta il modello arriva al 52%, ma anche del 48% quella di chi non lo ha ancora implementato. E si è ancora alla fase di sperimentazione, quasi in un caso su due, con le dichiarazioni delle aziende che tendono ad evidenziarne i vantaggi relativi alla riduzione dei costi.
Nel modello DevOps, che sfrutta ampiamente la modellizzazione a container si pensa all’applicazione quindi come ad un insieme di moduli indipendenti, incapsulati poi in un gruppo di container in grado di collaborare tra di loro, pronti per l’esposizione verso l’esterno in modo da formare un servizio. L’applicazione quindi deve essere ospitata in un host docker, e tra quelli più utilizzati oggi c’è Kubernetes sviluppato da Google.
E’ un sistema open source per automatizzare la distribuzione il ridimensionamento e la gestione di applicazioni containerizzate. Kubernetes raggruppa quindi i container che costituiscono l’applicazione in unità logiche per una facile gestione.
Il problema che si genera quindi è quello di riuscire a mantenere il controllo degli ambienti containerizzati. Patano: “Qui si innesta la proposta dei nostri servizi NetApp Kubernetes Services“. NetApp offre orchestrazione multicloud dei container e con Cloud Insights permette di monitorare l’infrastruttura.
Anche in questo caso si è del tutto superato il modello dell’installazione del software on-premise ed è già oggi possibile controllare via Web la soluzione multicloud, con la mappatura completa delle risorse come delle performance. E’ proprio questo il cambio di paradigma atteso per abilitare i cluster Kubernetes ad offrire tutta la loro potenzialità.
NetApp Kubernetes Service è nativamente multicloud, consente agli sviluppatori di avviare cluster containerizzati su AWS, Azure, Google Cloud ma anche altri fornitori, e prevede anche il supporto per bare metal con la possibilità di spostare i cluster tra provider diversi senza limitazioni tecniche. Ne parliamo in un contributo dedicato.
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