Le aziende devono sostenere la sfida di riuscire a mantenere il controllo sui secondary data in un contesto ibrido, anche per valorizzarli al meglio. E quando le informazioni sono distribuite in diversi silos – magari generati dall’utilizzo di software di backup eterogenei, target di backup differenti o semplicemente dall’archiviazione sia di file sia di oggetti – tutto questo diventa più complicato.
Cohesity risolve il problema offrendo la possibilità di riprendere il controllo dei dati sia on-premise, sia sul cloud con la massima disponibilità di scelta per i clienti, libertà data dalla possibilità di integrazione con tutti i cloud provider. La Cohesity DataPlatform è infatti disegnata per essere cloud-first.
Integrazione nativa con Aws
Cloud-first significa in questo caso offrire integrazione nativa con Amazon Web Services in modo da proteggere e consolidare workload multipli di dati su un’architettura efficacemente ibrida.
Per i più diversi obiettivi: long-term retention, backup, disaster recovery, test/dev. Manhattan Associates, per esempio, spiega: “Come provider globale rileviamo il valore della piattaforma di Cohesity per consolidare e semplificare l’infrastruttura di secondary storage, grazie all’integrazione semplice con la cloud di Aws per l’archiviazione long-term”. Cohesity DataPlatform Cloud Edition offre quindi funzionalità di long-term retention on Aws native.
I dati sono deduplicati e compressi e possono essere indicizzati per accelerare la rintracciabilità e la ricerca anche quando poi sono di nuovo utilizzati on-premise.
Sono coperte in modo nativo tutte le funzionalità ricercate dalle aziende quindi è possibile utilizzare Aws anche semplicemente come un altro tier. Con Cohesity CloudEdition si può eseguire su Aws il backup delle applicazioni attive on premise presso i clienti. Non solo.
Abbiamo parlato diffusamente di tutte le funzionalità più richieste in cloud abilitate da Cohesity. Le ritroviamo operative su Aws. Quindi sono disponibili Long-Term Retention, Storage Tiering, Test/Dev, Disaster Recovery, Direct Backup e Cloud Native Backup. Ad abilitarle CloudArchive, CloudTier, CloudReplicate, CloudEdition, CloudRetrieve, CloudSpin e l’integrazione nativa con le Api Ebs snapshot.
L’integrazione nativa con Google Cloud
L’integrazione di Cohesity DataPlatform con Google Cloud rende possibile a chi ha scelto questa cloud costruire una vera Hybrid Cloud Data Fabric, senza preoccupazioni. Cohesity Cloud Backup Service semplifica radicalmente backup e recupero dei dati di livello enterprise, di tutte le applicazioni, in Google Cloud. A livello di storage tiering, è possibile utilizzare criteri policy based per spostare i cold data sul cloud di Google e ripristinarli quando necessario.
Un esempio ulteriore sulle possibilità di utilizzo è il seguente. Se si parla di Cloud Backup, in questo scenario, le VM attive su Google Compute Engine possono essere salvate e recuperate sfruttando Cohesity Cloud Edition e ancora è possibile archiviare gli snapshot meno recenti nei cluster Cohesity su Google Cloud con deduplica ottimizzata dei dati su Google Cloud (CloudArchive).
Cohesity e Azure
Cohesity e Azure insieme offrono la soluzione per il pieno controllo dei backup dei secondary data sulla Hybrid Cloud Data Fabric. Sono supportati diversi use cases, anche in questo caso con lo stesso approccio cloud-first riservato per tutte i cloud pubblici.
Quindi sono garantite le funzionalità di long-term retention, e le funzionalità di storage tiering. Per quanto riguarda l’ambito test/dev questa possibilità abilita la replica dei dati policy-based, da un cluster Cohesity on-premise a un cluster Cohesity CloudEdition che gira sulla cloud di Azure. Cohesity può offrire copie istantanee dei dati sulla cloud di Azure a supporto dei processi test/dev. Altri use case supportati sono le funzionalità di disaster recovery.
Utilizzando i dati replicati Cohesity può recuperare VM su Azure in meno di un’ora, nel caso in cui qualcosa vada storto nel data center. Per questi e altri use cases, al centro vi sono le funzionalità CloudArchive, CloudTier, CloudReplicate, CloudEdition e Retrieve.
CloudSpin, infine, permette di impostare policy specifiche ai backup da convertire e archiviare in cloud senza la necessità di eseguire Cohesity in cloud. E su richiesta è possibile attivare una VM su Azure.
…E infine anche il backup per Office 365
La vita delle aziende passa dalla posta elettronica, e dai file della suite di Office. Eppure non sempre vi si presta la giusta attenzione ritenendo che, quando tutto è in cloud, sia naturale e scontata la sicurezza dei documenti.
L’integrazione di Cohesity con Office 365 offre backup, recovery ma anche funzionalità di data management per tutta la suite.
Quindi è possibile “accelerare” il backup di classe enterprise e il recupero del server Exchange Online e OneDrive, sia on-premise come su Azure. Così da proteggere tutti i dati dagli errori umani, come dal malware, preservandosi anche dai rischi di corruzione dei file.
Altre soluzioni si rilevano intrinsecamente meno efficaci per una serie di limiti. A volte richiedono alla forza lavoro di cambiare le proprie abitudini, senza risultare efficaci o a un costo maggiore.
Salvare semplicemente i file cancellati in una cartella dedicata è evidente come non possa rappresentare la migliore soluzione. Così come affidarsi alla cartella Recoverable Items, anche se è possibile riconfigurare il periodo di retention. Problematiche simili sono quelle che riguardano le Mailbox.
La soluzione di Cohesity invece non mostra il fianco. Offre indicizzazione granulare e disponibilità dei metadati per la ricerca specifica e quindi il recupero rapido delle informazioni.
E soprattutto sono supportate tutte le policy più flessibili anche su periodi decisamente estesi. L’integrazione in cloud, anche in questo caso è nativa. E sostanzialmente non vi sono restrizioni riguardanti il numero di account utenti.
Sulla base di Sla definiti Cohesity assegna automaticamente le policy assicurando l’accuratezza dei dati. Ed è garantito sempre il ripristino di emergenza per Office 365 Exchange Online e OneDrive con tutte le relative funzionalità di governance.
Per saperne di più, scarica i whitepaper:
- Bringing Enterprise-Grade Capabilities to the Public Cloud for Secondary Data
- Solve Hybrid Cloud Challenges for Secondary Data and Apps
Non perdere tutti gli approfondimenti della Room Data&Apps – La sfida del secondary storage
© RIPRODUZIONE RISERVATA