I dati sono una vera miniera d’oro, è importante non permettere che il loro valore resti sotto terra, sepolto. Uno studio Idc (Data Age 2025) racconta che il volume salvato sui sistemi informatici raggiungerà entro il 2025 i 34 Terabyte a persona. Sanità, IoT industriale, veicoli autonomi, financial gli ambiti in cui ne verranno prodotti di più insieme ai contenuti multimediali e sì… Ai dati satellitari.

Con la crescita del volume delle informazioni, cresce anche la complessità:parliamo di informazioni eterogenee e non strutturate, una sfida. Il cloud in questi contesti permette di far fronte alle difficoltà infrastrutturali, in grado di scalare all’occorrenza, senza però perdere il controllo dei propri dati. Big Data e AI costituiranno i pilastri per lo sviluppo delle aziende e OVH propone soluzioni per accelerare le iniziative in questa direzione, anche a consumo e in sicurezza.

Tra le aziende che raccolgono continuamente i dati da archiviare mano a mano nei propri sistemi in sicurezza c’è l’Agenzia Spaziale Europea (Esa) che con l’intermediazione di Serco ospita le informazioni del programma Copernicus scegliendo il Public Cloud di OVH

Si parla di un volume di informazioni di petabyte annuali costituiti da informazioni geografiche, termiche (non strutturate), provenienti dall’osservazione dei satelliti Sentinel del nostro pianeta salvati sulla cloud pubblica di OVH, volume di dati in aumento con l’aumentare della messa in orbita di nuovi satelliti.

Il golfo di Taranto osservato dalla missione Sentinel 2
Il golfo di Taranto osservato dalla missione Sentinel 2

Sono informazioni che serviranno per predire lo stato degli oceani, il monitoraggio della qualità dell’aria (e la composizione chimica), e per sviluppare strumenti per la creazione di servizi climatici dopo il riesame delle principali variabili. Quindi serviranno anche a definire le variabili bio-geofisiche della superficie terrestre, fornire assistenza nella gestione di crisi in aree colpite da disastri naturali o industriali.

Secondo PwC, con un tasso di crescita medio annuo del 15%, l’osservazione della terra rappresenta un mercato promettente che suscita l’interesse di diversi settori industriali tra cui trasporti, agricoltura, energia, pianificazione urbana.

Per queste sue caratteristiche, il progetto specifico Copernicus è il programma di osservazione della Terra più ambizioso mai realizzato. E’ iniziato nel 2001 denominato Global Monitoring for Environment and Security (Gmes) dalla Commissione Europea e da Esa. L’Europa acquisisce capacità di osservazione e monitoraggio autonomi per la promozione e lo sviluppo di servizi operativi per l’accesso ai dati spaziali. Evidenti le criticità per la sicurezza.

Copernicus contribuisce da un lato a garantire il rispetto dei trattati internazionali, sostenendo le operazioni di pace e fornendo assistenza per il controllo dei confini europei; allo stesso tempo però estende anche le possibilità di utilizzo delle informazioni alle aziende europee e addirittura agli utenti e sviluppatori attraverso una piattaforma open data digitale, progettata con il partner italiano (Serco).

Il progetto specifico Data and Information Access Services (Dias) è in modo dettagliato e completo dedicato a questa attività e prevede la creazione di un ecosistema che riunirà startup e società di software per la promozione di queste immagini.

OVH con Serco, sfida archiviazione e scalabilità

Quattro i consorzi industriali selezionati da Esa per rendere disponibili i dati su Public Cloud (tra cui appunto OVH e Serco). OVH fornisce l’infrastruttura cloud; la sede italiana di Serco mette a disposizione esperti e ingegneri di alto livello in diverse aree di competenza.

Archiviazione dati e scalabilità sono le sfide da affrontare. Nel primo caso si tratta di predisporre un’infrastruttura per ospitare e gestire una grande quantità di dati da rendere disponibili a qualsiasi utente, gratuitamente. Si parla proprio di oltre 10 Petabyte all’anno di informazioni non strutturate.

La seconda sfida è la scalabilità: con l’arrivo di nuovi satelliti e il bisogno di integrare informazioni di terze parti nel rispetto della riservatezza delle informazioni ospitate in aree non soggette al Patriot Act/Freedom Act ma anche la volontà di utilizzare una soluzione non proprietaria.

Yoann Lamoureux, Ovh
Yoann Lamoureux, solution architect di Ovh

Ovh infatti ha scelto Openstack già nel 2012 per lo sviluppo dell’offerta (acquisendo nel tempo un elevato livello di competenze) per la sua scalabilità, offre tripla replica dei dati, standardizzazione, e pieno controllo sulle implementazioni possibili grazie alle Api aperte agli sviluppatori.

Così Yoann Lamoureux, solution architect di OVH responsabile del progetto, commenta in proposito: “La natura standard della soluzione offre agli utenti libertà a livello tecnologico, potendo controllare le proprie implementazioni tramite Api molto apprezzate dagli sviluppatori”.

Fa eco Guido Vingione, direttore del progetto Copernicus Services di Serco: “I dati di osservazione della Terra raccolti attraverso il programma Copernicus sono incredibilmente ricchi e il potenziale di utilizzo enorme. Facilitare il libero accesso alle informazioni è un progetto entusiasmante e siamo molto interessati a scoprire quali prodotti e servizi innovativi verranno sviluppati”.

Si aprono ora nuovi territori da esplorare per gli sviluppatori, mentre rendere pubblici i dati spaziali allarga l’orizzonte delle possibilità e segna una nuova tappa per il progetto Copernicus.

Per approfondire la conoscenza di OVH, della sua offerta e del suo ruolo di digital enabler, scarica il White Paper “SmartCloud – La risposta europea di OVH”

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