La firma del contratto tra Tim e Vodafone rende operativo il memorandum d’intenti dello scorso 21 febbraio, per dare vita a sinergie e investimenti strategici per il 5G italiano (rete attiva) e per gestire le torri di trasmissioni sul territorio (rete passiva) innestandosi nella strategia di riorganizzazione di Tim annunciata pochi mesi fa.
L’accordo tra Tim e Vodafone prevede la condivisione della componente attiva della rete mobile 5G, che passa in primis per la condivisione degli apparati attivi della rete 4G esistenti e per l’ampliamento dell’attuale accordo di condivisione delle infrastrutture di rete passiva, che porterà ad integrare le rispettive infrastrutture passive all’interno della nuova Inwit.
Per fare questo passaggio Vodafone scorporerà le sue 11.000 torri nella nuova Vodafone Towers che verrà a sua volta acquista dalla nuova Inwit, che nascerà con la partecipazione paritetica di Tim e Vodafone. I due operatori deterranno lo stesso numero di azioni pari al 37,5% del totale (attualmente Inwit è soggetta a direzione e coordinamento solo da parte di Tim). Si darà così vita alla più grande Tower Company italiana (la seconda in Europa) con oltre 22.000 torri.
“La conclusione di questa operazione è fondamentale per lo sviluppo infrastrutturale e tecnologico del Paese e permetterà di accelerare ulteriormente l’introduzione del 5G, che già vede l’Italia tra gli Stati più avanzati nella sperimentazione di questa nuova tecnologia – precisa Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Tim – e a quella che da oggi diventa la prima Tower Company italiana, saremo in grado di offrire alle famiglie e alle imprese un accesso privilegiato alla rivoluzione tecnologica appena iniziata. Inwit supporterà così lo sviluppo economico e industriale del Paese che sarà in grado di sfruttare al meglio le opportunità offerte dalla nuova economia digitale”.
Guardando al 5G, l’accordo prevede la cooperazione tra Tim e Vodafone per adeguare le rispettive reti di trasmissione in fibra per il backhauling mobile e garantire una maggiore copertura geografica sul territorio per ridurre il gap di sviluppo tecnologico tra i grandi centri urbani e le aree rurali a vantaggio di imprese e cittadini (il digital divide interessa ancora 1,5 milioni di famiglie in Italia).
Le sinergie porteranno entrambi gli operatori a risparmiare oltre 800 milioni di euro ciascuno nei prossimi 10 anni, con conseguente riduzione dei debiti sia di Vodafone sia di Tim.
Per Tim si stima che la riduzione nel debito sarà di oltre 1,4 miliardi di euro (oggi ammontano a 33 miliardi). Per Vodafone (che incasserà 2,14 miliardi di euro per la cessione delle sue 11.000 torri a Inwit e 360milioni in azioni) si stimano proventi incrementali superiori a 1 miliardo di euro.
Per entrambi giocheranno a favore i proventi della nuova Inwit, stimati in 200 milioni di euro l’anno entro il 2026 in termini di miglioramento dell’Ebitda, con ricavi contrattualizzati di lunga durata di oltre 700 milioni di euro e un fatturato atteso al 2026 superiore a 1 miliardo di euro, una volta che le sinergie avranno portato frutto.
Le modalità tecniche e commerciali per l’installazione congiunta e per coprire le zone fuori dai grandi centri urbani saranno definite dalle due aziende in modo da garantire la capillarità della diffusione del 5G (dieci regioni a Tim e 10 regioni a Vodafone) mantenendo ciscuna la gestione separata della propria dotazione di frequenze e le attività di controllo delle funzionalità delle proprie reti. Entrambe dovranno adeguare le rispettive reti di trasmissione mobile, attraverso l’utilizzo di cavi in fibra ottica a più alta capacità (Fiber-to-the-Site o backhauling) per poter supportare alta velocità e bassa latenza garantito dal 5G.
“Questo accordo consente di accelerare la strategia di sviluppo del 5G a beneficio dei nostri clienti e dell’intera comunità. Il 5G rappresenta una infrastruttura chiave per la modernizzazione del Paese – continua Aldo Bisio, amministratore delegato di Vodafone Italia -. Una piattaforma tecnologica che apre la strada a una nuova era di servizi che renderanno più efficienti i modelli di business e miglioreranno la produttività di tutte le filiere, creando i presupposti per una economia digitale più competitiva. Il modello di condivisione valorizza i vantaggi del 5G e allo stesso tempo riduce l’impatto sull’ambiente e i costi di implementazione, consentendo maggiori investimenti in servizi per i clienti”.
“L’accordo genererà importanti sinergie operative e un sensibile efficientamento della struttura finanziaria dell’azienda – Giovanni Ferigo, amministratore delegato Inwit – . Con questo accordo Inwit diventa la principale piattaforma abilitante per le connessioni mobili in Italia, un leader a livello europeo grazie alla più importante operazione di M&A nella storia del settore”.
Un accordo che è solo uno dei tasselli della strategia italiana verso il 5G. Il percorso di risanamento di Tim vede anche l’alleanza con la rivale Open Fiber (controllata da Cassa Depositi e Prestiti e da Enel) per la creazione di un’unica società nazionale dedicata alle rete in fibra. Ma questa è un’altra storia.
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