“Solida esperienza nel mercato di riferimento, spiccate competenze linguistiche, conoscenza dell’inglese realmente fluente, preferibilmente anche di un’altra lingua straniera e approccio imprenditoriale al lavoro… Cercasi!”. Così, generico, questo annuncio potrebbe essere adeguato a qualsiasi ambito e, in un certo senso per qualsiasi tempo, e infatti sono le caratteristiche più richieste, anche oggi, al candidato ideale.
Lo dice la Salary Guide, un’indagine annuale sull’andamento del mercato del lavoro in Italia, condotta da Hays, su un campione di oltre 150 aziende e più di 600 professionisti.
Il campione è composto per il 40% da realtà italiane e per il 60% da multinazionali con il 42% delle aziende con meno di 100 dipendenti e il 31% con un organico tra i 101 e i 500 professionisti. La guida esamina anche le politiche retributive dei principali ruoli manageriali del settore sales & marketing.
Cambiano, e molto, le figure richieste. E alcuni ambiti industriali che non trovano competenze e figure adeguate sono disponibili ad investire e a spendere. Anche per questo la figura del marketing & communication director senior è un profilo tra quelli con la retribuzione più alta (fino a 90.000 euro) seguito dai sales manager (fino a 70.000 euro).
Così spiega Luigi Di Napoli, manager Hays: “Gli sviluppi del digital e dell’automazione fungono da forza trainante, portando a una sempre maggiore richiesta di profili specializzati”.
In un prossimo futuro i lavori più richiesti saranno quello di blockchain specialist, anche alla luce del crescente utilizzo di questa tecnologia in ambito aziendale, data scientist e i corporate evangelist, che è in grado di analizzare l’ecosistema dei mercati da approcciare, prima che questi vengano analizzati dal punto di vista commerciale. Per quanto riguarda il percorso accademico, sono apprezzate le lauree in ambito tecnico/ingegneristico e informatico.
Oggi ci sono, nello specifico, un paio di settori in pieno sviluppo e trainanti il mercato: sono l’automazione e la meccatronica ambiti in cui le figure più richieste sono attualmente quelle che fanno capo alle divisioni sales & marketing. I settori che invece registrano una perdita di appeal sono quelli dell’impiantistica edile, oil and gas e il settore chimico.
Le aziende si stanno muovendo sul mercato cercando proprio profili che coniugano competenze commerciali e digitali e per espandersi all’estero richiedono alte competenze linguistiche.
Non serve solo sviluppare strategie di prodotto per il mercato, ma anche manager in grado di farlo che abbiano una profonda conoscenza delle soluzioni tecnologiche, a patto di sapersi muovere all’estero perché sales manager, direttori commerciali e impiegati di back office registrano a livello esclusivamente nazionale invece un forte calo di interesse da parte dei recruiter.
Social recruiting e investimenti
Significativo è il ricorso delle aziende ai canali social per il recruiting. Già oggi il 56% di esse effettua lo screening dei profili dei candidati, mentre per il 44%, che non vuole, una delle motivazioni rilevanti è l’idea di invadere la privacy.
Chi lo fa, segnala la possibilità di avere una visione più completa del professionista, anche dal punto di vista attitudinale e psicologico, oppure per la sua partecipazione a community pertinenti con le competenze professionali. Il social più utilizzato è Linkedin ma la crescita di Instagram è significativa anche per la migrazione degli utenti da Facebook.
Nel campione risaltano inoltre la disponibilità alla possibilità di fruire di orari di lavoro flessibili (da circa l’85% delle aziende) e l’offerta di smart working (55%). La fotografia di Hays è a tinte chiaroscure invece per quanto riguarda l’incremento di investimenti nelle risorse umane nel corso del 2019.
Per esempio, il 71% del campione li manterrà stabili, e il 12% li ridurrà. Chi è alla ricerca di nuovi talenti ha deciso di focalizzarsi sui profili tecnici e di middle management (nel 71% dei casi) mentre conterrà la richiesta di profili top (13%).
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