Con l’arrivo degli assistenti personali digitali sui dispositivi di computing, sugli smartphone e per la casa è cambiata l’esperienza degli utenti anche nella modalità di interfacciarsi con la tecnologia. Sono sempre di più le possibilità offerte a supporto dell’esperienza degli utenti da Alexa (Amazon), Google, Siri (Apple) e Cortana (Microsoft); non solo nella fruizione dei contenuti multimediali, ma anche per l’organizzazione del lavoro e per cercare velocemente informazioni. Fino ad oggi gli hyperscaler si sono inseguiti nel proporre di settimana in settimana nuove caratteristiche, sfruttando i passi in avanti nell’utilizzo dell’AI e nelle abilità di riconoscimento vocale.
L’assistente di Microsoft però ora cambia volto, lo annuncia Andrew Shuman, corporate vice president di Cortana. Con l’ultimo aggiornamento di Windows 10, a partire dal mercato americano, Microsoft punta diritto verso le funzionalità di produttività personale, lavora su privacy e sicurezza, integrazione con Office 365, ma allo stesso tempo arriva anche la rinuncia di Microsoft a competere con gli altri su alcune funzionalità. Entriamo nel dettaglio.
Cortana migliorerà ancora nell’offerta sui servizi di Microsoft 365, per esempio aiutando gli utenti a trovare più rapidamente le informazioni, con un’interfaccia utente organizzata come chat, senza rinunciare all’interazione oltre che con la tastiera anche con la voce.
Punterà sull’offerta di una migliore esperienza nell’organizzazione di appuntamenti e riunioni, nel trovare i contatti quando serve, anche assolvendo compiti interessanti, come per esempio ricordare di adempiere a un determinato task entro date e ore stabilite, sempre sfruttando oltre che i dati degli utenti il motore Bing.
Per la sicurezza saranno rafforzate le verifiche di accesso, senza impatto sugli utenti, ma allo stesso tempo l’interoperabilità con le applicazioni di terze parti quando per esempio si richiede la riproduzione di un brano musicale non sarà più disponibile, e i servizi avviati da Microsoft Launcher smetteranno di funzionare sui dispositivi Android.
Per chi ha scelto Cortana come assistente personale tout court la svolta decisa da Microsoft non rappresenta comunque una buona notizia. L’azienda si sta necessariamente focalizzando sugli asset di valore. Quelli su cui può effettivamente essere competitiva: Windows, Office 365, la nuvola (Azure).
Avere di fatto rinunciato prima al mercato smartphone, poi ad un’offerta valida nel mercato degli assistenti digitali domestici e purtroppo ad un ecosistema completo, ne determina ora le scelte strategiche.
Cortana potrà lavorare bene, proprio dove Microsoft nel tempo – pur con alcune criticità – ha lavorato bene. Il mercato dei sistemi operativi per i pc è sostanzialmente suo. Di fatto vale lo stesso, nonostante gli sforzi di Apple e Google, per quanto riguarda i software di produttività. I competitor però, soprattutto Google e Amazon con Aws, hanno frecce appuntite al loro arco.
Google domina il mercato delle ricerche con il browser, dispone del sistema operativo per la mobilità più utilizzato in assoluto e sempre più servizi sono disponibili sullo smartphone che è il device d’elezione in tanti casi anche per utilizzarli e lavorare. Soprattutto Google, a differenza di Microsoft, ha cercato sempre di arrivare ovunque, di essere pervasiva. Persino nelle roccaforti di Apple, dove è approdata con alcuni servizi che pur potendoli definire assolutamente “consumer”, alla fine hanno consentito però di macinare dati, tanti e allenare i sistemi. La chiusura dei servizi avviabili dal Launcher sui dispositivi Android certo ha motivazioni fondate, tanto più perché Microsoft si trova evidentemente in una posizione di svantaggio, su Android.
A Redmond lo sanno. Cortana per il mercato consumer è morta il giorno in cui è morto Windows Phone. Nel lungo periodo non è per nulla scontato che lo sviluppo dei servizi business in cloud non possa riequilibrare le posizioni, ma la concorrenza di Aws soprattutto e di Google ha portato Microsoft sulla difensiva.
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