Sfruttare l’intelligenza artificiale e l’automazione per convertire i dati in informazioni consumabili a supporto della business continuity. E’ questa l’idea di Hpe Aruba all’origine della piattaforma cloud-native Aruba Esp pensata per risolvere i problemi sull’edge di rete prima che possano verificarsi.
Secondo Gartner, entro il 2022, il 40% delle grandi aziende utilizzerà l’intelligenza artificiale per le IT operation, per supportare o sostituire del tutto le attività manuali di monitoraggio e service desk. Solo il 5% delle aziende però già oggi sfrutta le tecnologie AIOps. Ed è questo invece un punto nodale dell’evoluzione IT.
Negli ultimi anni, alla diffusione della mobility è seguito l’utilizzo sempre più intensivo delle applicazioni basate sul cloud. Ora sfruttando la data analytics spinta da IoT, AI e automazione, con il supporto di capacità di calcolo e di un networking moderno, è possibile la generazione di applicazioni e workload distribuiti in modo intelligente.
Oltre ad una vigilanza diffusa sulla rete, la grande quantità di dati non strutturati se analizzata e sfruttata adeguatamente, può essere utilizzata per aumentare l’efficienza dei sistemi e migliorare l’esperienza finale complessiva, a patto di poter elaborare le informazioni dal punto di origine, all’edge appunto, dove avviene l’effettiva connessione dei dispositivi.
Aruba Esp per questo si presenta con un’architettura unificata per ambienti campus, data center e sedi distaccate ed un approccio alla sicurezza di rete zero trust, elementi che consentono di analizzare i dati in transito attraverso i diversi domini per evitare i problemi prima che essi si presentino.
Infatti, grazie alla segmentazione dinamica degli accessi, alle tecnologie di accesso role-based e al rilevamento delle intrusioni, sulla base della verifica delle identità, il sistema è in grado di autorizzare e controllare tutti gli utenti e tutti i dispositivi che si connettono alla rete riuscendo a rilevare gli attacchi prima che si verifichino conseguenze per il business. In pratica, la piattaforma individua le anomalie ed è in grado di ottimizzare i flussi di dati identificando e mettendo in sicurezza i dispositivi collegati alla rete ma non ancora riconosciuti.
Progettata per offrire un’esperienza cloud negli ambienti edge, Aruba Esp è proposta sia come servizio in cloud sia come servizio gestito on-premise o ancora tramite la rete attraverso Hpe GreenLake, si basa su standard aperti, e consente l’integrazione con una varietà di soluzioni e servizi di terze parti.
Come funziona Aruba Esp
La piattaforma sfrutta l’AI sulla telemetria di rete per elaborare i dati ed identifica le problematiche imminenti, consiglia soluzioni e sfrutta i sistemi di automazione per attivare una serie di azioni logiche, senza che ci sia bisogno di intervento umano da parte dei tecnici. Sulla base delle elaborazioni e degli insight è in grado di apprendere ed adattarsi per operare meglio nel tempo.
AIOps rappresenta ovviamente un’importante componente all’interno di Aruba Esp e apporta un incremento del 15% della capacità di throughput e una riduzione di quasi il 90% dei tempi di risoluzione dei problemi, migliorando notevolmente l’esperienza dell’utente finale e dell’IT. Il secondo elemento portante che abbiamo indicato è l’approccio infrastrutturale unificato per cui tutte le operazioni di rete ricadono sotto l’ombrello Aruba Central, la consolle cloud-native in grado di correlare gli eventi attraverso i differenti domini per ridurre i tempi di risoluzione degli inconvenienti e gli errori manuali.
Attualmente Aruba Central gestisce le reti di oltre 65.000 clienti e, grazie ai nuovi servizi ArubaOS, come piattaforma cloud-based senza controller implementa la gestione e le operazioni full-stack di infrastrutture cablate, wireless e SD-Wan di qualsiasi dimensione.
Proprio grazie alla possibilità di accesso a un data lake comune con Aruba Esp, la nuova versione proposta di Aruba Central offre ora una navigazione semplificata, funzioni di ricerca avanzata e visite contestuali per presentare molteplici informazioni attraverso un unico punto di controllo, così da eliminare la necessità di tool differenti per raccogliere e correlare le informazioni tra le diverse origini.
Un servizio specifico di data discovery basato su elaborazione del linguaggio naturale (Nlp) permette ai team IT di eliminare la fase di indagine, che richiede di passare continuamente da un sistema all’altro, e ricorrere invece a semplici query in lingua inglese con lo scopo di estrarre dal data lake comune di Aruba Esp informazioni relative a utenti e dispositivi e presentare quelle legate al contesto, per risolvere rapidamente il problema. Nel caso in cui si assiste all’individuazione di problematiche più complesse, AI Assist utilizza l’automazione per raccogliere e pubblicare tutti i dati necessari per l’help desk interno e per Aruba Tac.
Sulla base dei dati di modellazione generati da oltre 750.000 dispositivi che producono oltre un miliardo e mezzo di data point al giorno, la nuova funzione Aruba AI Insights riduce le tempistiche di risoluzione degli inconvenienti identificando problemi nella configurazione di rete di difficile rilevamento, fornendo consigli rigorosi sulle cause primarie e automatizzando l’applicazione dei rimedi per ottimizzare senza sosta le operazioni di rete.
Un caso d’uso, la James Cook University
I vantaggi delle novità introdotte sono così evidenziati da Ron Gardner, senior infrastructure engineer della James Cook University, in uno specifico caso d’uso che riguarda appunto i campus universitari: “La nostra rete su vasta scala collega numerosi campus e centri di formazione che mantengono connessi e produttivi studenti, docenti e ricercatori per mezzo di applicazioni dai requisiti rigorosi in termini di performance. Abbiamo scelto un approccio cloud-first per far funzionare la nostra infrastruttura e le innovazioni apportate ad Aruba Central e ArubaOS ci offrono la visibilità e gli insight necessari per semplificare le operazioni riducendo al contempo l’impronta dei nostri apparati e gestendo in sicurezza campus e sedi distribuite dal cloud. Ciò permette di identificare e affrontare proattivamente gli inconvenienti prima che possano impattare sulle attività”.
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