Per supportare la ricerca scientifica e la crescita economica in Europa, Hpe è stata scelta da European High Performance Computing Joint Undertaking (EuroHpc JU) e chiamata a realizzare in Finlandia uno dei supercomputer più potenti al mondo – in grado di raggiungere un picco teorico di oltre 550 petaflop. Già a giugno dello scorso anno EuroHpc aveva identificato gli otto siti che avrebbero ospitato nuovi supercomputer a sostegno della ricerca, tra cui anche quello finlandese. Ora la conferma della commessa ad Hpe per l’effettiva realizzazione di uno dei sistemi, con un contratto del valore di 160 milioni di dollari.
Lumi, questo il nome del supercomputer, aiuterà i ricercatori europei ma anche aziende private e pubbliche amministrazioni ad accelerare l’innovazione in diversi ambiti tra qui la sanità, le soluzioni abilitate dall’AI e il meteo. L’intento alla base dell’iniziativa di EuroHpc JU è rafforzare le capacità di ricerca e sviluppo, ma anche la crescita della competitività industriale, e favorire la sovranità tecnologica europea, nel solco di altre iniziative in questa direzione, per esempio, in ambito cloud, con Gaia-X.
L’architettura di Lumi
L’architettura di Lumi si basa su un sistema pre-exascale in grado di offrire capacità di calcolo e performance paragonabili a quelle ottenibili sfruttando 1,5 milioni di laptop combinati.
Il supercomputer rappresenta uno dei tasselli importanti nella roadmap prevista per approdare prima possibile alla realizzazione di sistemi di calcolo exascale in grado di indirizzare l’intensità di calcolo richiesta dai nuovi carichi di lavoro e dalla crescita esponenziale dei dati da analizzare. Per esempio quelli generati dalle applicazioni che utilizzano AI, e advanced analytics. Si tratta di architetture sostanzialmente diverse da quelle attuali ed in grado di fornire prestazioni fino a 10 volte superiori. Hpe fornisce già da tempo in questo ambito tecnologie di supercomputing e AI e sistemi pre-exascale.
Proprio per questo il supercomputer Lumi sarà alimentato dai sistemi HPE Cray EX con Cpu Amd Epyc di nuova generazione e Gpu Amd Instinct che offrono capacità di apprendimento mirate per far avanzare la combinazione di modellazione, simulazione, analisi e workload AI e per risolvere ricerche complesse. Sono gli stessi sistemi che saranno impiegati anche per i prossimi supercomputer commissionati dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (Aurora all’Argonne National Laboratory, Frontier all’Oak Ridge National Laboratory e El Capitan al Lawrence Livermore National Laboratory).
Per quanto riguarda lo storage a supporto dei workload di modellazione e simulazione si prevede l’utilizzo di un Cray ClusterStor E1000 storage system di Hpe. Il raffreddamento del sistema di calcolo, come prevede l’architettura, farà ricorso a sistemi di liquid cooling diretto per sistemi su larga scala in modo da aumentare l’efficienza complessiva nell’uso dell’elettricità e dell’acqua utilizzata per far funzionare il sistema.
Per soddisfare le richieste di velocità e controllo del sovraffollamento del traffico, invece, Lumi disporrà di una rete Hpc costruita ad hoc sfruttando le tecnologie Hpe Slingshot in grado di facilitare l’esecuzione di carichi di lavoro analoghi al cloud e convergenti in un ambiente di supercomputing.
Con questa tecnologia, le applicazioni e i framework basati su cloud, AI e IP vengono eseguiti senza modifiche permettendo di passare dalla tradizionale elaborazione basata su cloud per sfruttare le prestazioni, le capacità e la scalabilità del supercomputing.
Si prevede che Lumi sia operativo nella prima metà del prossimo anno (2021) presso il Csc-IT Center for Science di Kajaani, in Finlandia, e sarà condiviso da dieci paesi europei nell’ambito del neonato consorzio Lumi che comprende Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Islanda, Norvegia, Polonia, Svezia e Svizzera.
Lumi è il secondo sistema che è stato appaltato a Hpe per la costruzione, seguendo il sistema Euro_I4TI per l’ IT4Innovations National Supercomputing Center di Ostrava, che sarà il supercomputer più potente della Repubblica Ceca. Il vendor produrrà i supercomputer liquid-cooled Hpe Cray e i sistemi Hpe Apollo sempre nella Repubblica Ceca. Prevista inoltre anche l’istituzione di un Centro di Eccellenza in Europa che fornirà strumenti di ricerca e sviluppo e le competenze necessarie per sviluppare e testare applicazioni, programmazione, processori e altre soluzioni necessarie per costruire un programma di preparazione exascale.
“Questo sistema di punta – spiega Anders Dam Jensen, direttore esecutivo dell’EuroHpc Joint Undertaking – sosterrà i ricercatori europei, l’industria e il settore pubblico, nel comprendere e rispondere meglio alle sfide complesse e nel trasformarle in opportunità di innovazione in settori come la salute, le previsioni del tempo o la pianificazione urbana e rurale”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA