Le risorse infrastrutturali IT e il cloud computing durante il periodo di emergenza si sono dimostrati affidabili nel supportare i carichi di lavoro crescenti richiesti. Questo non significa poter abbassare la guardia per quanto riguarda il monitoraggio delle criticità di queste risorse che, sempre di più, si stanno rivelando vitali per sostenere le attività economiche, come quelle di tutti i giorni.

Gli esperti di Vertiv prevedono che l’investimento nelle infrastrutture IT, motivato dalla pandemia, proseguirà e si incrementerà, consentendo funzionalità di lavoro da remoto più sicure, affidabili ed efficienti. Affianco alle criticità su acqua, luce e gas per il prossimo anno, gli esperti aggiungono però proprio quella relativa ai DC in termini di utilizzo all’interno dell’ecosistema informativo, per cui è necessario innalzare la soglia di attenzione.

“I data center si stanno spostando da tempo verso un modello di pubblica utilità, ma la pandemia ha cristallizzato la necessità di stabilire i tipi di dispositivi di sicurezza che erano comuni in altri servizi pubblici – spiega Gary Niederpruem, chief Strategy and Development officer di VertivNon si tratta solo di lavorare da casa ]…[, ancora più importante è sostenere l’economia digitale nelle sue forme più critiche che includono una dipendenza dalla telemedicina e dalla salute, dal potenziamento dell’e-commerce, dalle telecomunicazioni globali e dai mass media”.

La visibilità e la gestione a distanza diventeranno fondamentali per il successo di questi modelli di lavoro da casa. Già emergono servizi da remoto per ridurre al minimo la necessità di assistenza in loco, e queste modalità continueranno ben oltre la fine della pandemia. Ne consegue che connettività, monitoraggio da remoto, analisi dei dati e persino intelligenza artificiale giocheranno un ruolo importante nella nostra capacità di prendere decisioni.

Il rilievo è da mettere in relazione anche con le disponibilità di rete che si estenderanno ulteriormente in zone prima non raggiunte (come quelle rurali e remote) consentendo l’utilizzo di applicazioni critiche ad un numero maggiore di utenti, con la conseguenza naturale dell’innalzamento della pressione sui DC. Proprio l’estensione all’edge dei carichi di lavoro e la capacità di garantire e proteggere le connessioni su reti ibride distribuite, diventeranno caratteristiche e requisiti importanti come le altre misurazioni tradizionali di uptime dei data center. L’edge di oggi dal punto di vista funzionale rappresenta a tutto tondo un’estensione del data center e sostituisce l’ambiente IT del passato.

Giordano Albertazzi, presidente di Vertiv in Europa, Medio Oriente e Africa (Emea)

Non sempre però all’edge sono implementate le best practice del data center, anche se si devono riconoscere alcune evoluzioni. Per esempio gli esperti di Vertiv prevedono una crescente attenzione nel portare funzionalità di iperscalabilità e di livello aziendale anche in questi siti specifici, quindi più intelligenza e controllo, una crescente enfasi sulla disponibilità e sulla gestione termica e una maggiore attenzione all’efficienza energetica dei sistemi. 

Di fatto “ovunque vi sia un’elevata densità di elaborazione dei dati, ci sarà una richiesta di edge computing. Questa crescente domanda richiederà un’infrastruttura edge più resiliente e intelligente – spiega Giordano Albertazzi, presidente di Vertiv Emea -. Stiamo assistendo a un’espansione dell’edge in molti Paesi e, alla fine, si estenderà anche ai mercati emergenti. Le implementazioni edge sono anche strettamente legate ad altre tendenze chiave come il 5G e la sostenibilità ambientale, e l’integrazione dei siti edge con le reti energetiche può supportare la transizione verso le energie rinnovabili”.

Sostenibilità e 5G

Sostenibilità e 5G sono temi direttamente collegati alle possibilità ed ai rischi attivati dalle nuove modalità di consumo delle risorse di calcolo. Con l’avanzare delle implementazioni 5G e la disponibilità di soluzioni scalabili, l’attenzione si concentrerà sui significativi aumenti del consumo energetico causati dal 5G e sull’implementazione di strategie più efficienti ed efficaci. Una rete sempre più densa porta con sé l’aumento della domanda di energia, stimata di 3,5 volte superiore a quella del 4G.

Crescerà quindi l’attenzione per la gestione di questo significativo aumento del consumo energetico e l’esplorazione di prodotti e modelli più efficienti. L’amplificazione del dibattito sui cambiamenti climatici e l’evoluzione della situazione politica negli Stati Uniti e a livello globale, non faranno altro che focalizzare gli sforzi sul settore dei data center, che rappresenta circa l’1% del consumo energetico globale. Per gli operatori dei data center gli sforzi saranno funzionali anche a soddisfare gli economics, riducendo i costi, e aderendo ai requisiti di conformità alle normative. Si tratta quindi di sfruttare gli strumenti disponibili in tutto lo spazio dell’infrastruttura del data center e soprattutto nell’area del thermal management.

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