L’utilizzo delle criptovalute per le transazioni comuni di fatto è oggi appena agli albori ed in parte spinto dagli entusiasmi relativi ad alcune uscite, come di recente quella di Elon Musk per consentire l’acquisto delle sue auto elettriche anche tramite Bitcoin. Gli ostacoli da superare non sono pochi, e tra questi, per esempio, le conversioni necessarie dalle valute digitali, contenute in un portafoglio di criptovalute, al cambio di una valuta corrente. Solitamente è necessario che il portafoglio con la criptovaluta/valuta digitale per compensare una transazione provveda a depositare il valore corrispettivo, in valuta corrente, su un conto bancario collegabile al gestore della carta, in modo che sia possibile a fine giornata regolare la transazione. E’ immaginabile però come questi doppi passaggi contribuiscano a far lievitare i costi e di fatto rappresentino una complessità fastidiosa ma superabile, sia per gli utilizzatori, sia per le aziende.
Che le “monete digitali” e le criptovalute siano destinate ad accrescere la propria presenza nei portafogli di investimento sembra però un elemento certo e per questo Visa ha deciso di mettere insieme tutti i tasselli per eliminare la necessità di un doppio passaggio. Per colmare il divario tra il mondo delle valute digitali e quelle delle valute tradizionali, Visa da una parte ha adottato la valuta digitale Usdc (Usd Coin), una stablecoin vincolata al prezzo del dollaro americano – quindi stabile-, dall’altra ha scelto di regolare le transazioni sfruttando Ethereum, come piattaforma di blockchain.
Il testing delle nuove funzionalità è in atto attraverso una partnership, quella con Crypto.Com, piattaforma di scambio per la compravendita di circa 100 criptovalute utilizzata da oltre 10 milioni di utenti.
E’ un tentativo importante non solo per quanto riguarda la facilitazione nelle modalità di utilizzo delle valute digitali, ma anche per la strategia di Visa che punta ad essere, in ambito finanziario, una “rete delle reti”, ed è chiamata quindi ad abilitare e rendere possibile la più ampia varietà di transazioni tra i diversi circuiti valutari, anche per sostenere la concorrenza, per esempio, proprio con Mastercard che a sua volta ha già “adottato” alcune monete digitali, e si muove in questo ambito con l’obiettivo di comprendere le criptovalute nel portafoglio di investimento.
Conferma l’impegno in questa direzione Jack Forestell, vicepresidente esecutivo e chief product officer Visa: “Le fintech crypto-native cercano partner che capiscano il loro business e la complessità delle valute digitali. L’annuncio di oggi segna un’importante passaggio nella capacità di rispondere alle esigenze delle fintech che gestiscono il proprio business tramite stablecoin o criptovaluta ]…[”
Il passo in avanti di Visa, più nel dettaglio comprende sostanzialmente l’accettazione diretta dei pagamenti in Usdc, come connessione diretta tra le valute digitali e quelle tradizionali. Dopo aver scelto la stablecoin come asset pilota – per le sue caratteristiche in relazione all’effettiva domanda, alla stabilità ed alla sicurezza – Visa ha deciso di aggiornare l’infrastruttura per realizzare il merge tra i componenti chiave delle valute digitali con le ordinarie operazioni di tesoreria di Visa – in modo da supportare la riconciliazione e la conversione di valuta per le stablecoin – e quindi integrare i sistemi di tesoreria di Visa con Anchorage, la prima banca di asset digitali approvata a livello federale e partner di Visa per il regolamento delle valute digitali.
Nell’ultimo anno quindi è stato definito il percorso migliore per regolare i pagamenti in valuta digitale all’interno della propria infrastruttura di tesoreria, una piattaforma che movimenta miliardi di dollari ogni giorno tra migliaia di istituzioni in oltre 200 mercati e con 160 valute diverse.
Infine sono stati agganciati alla piattaforma gli obblighi di regolamento e gli indirizzi blockchain pubblici per la gestione degli account di criptovalute e gli emittenti.
E’ di questi giorni la prima transazione di regolamento, con Crypto.com che ha inviato Usdc all’indirizzo Ethereum di Visa presso Anchorage. Un piccolo passo avanti in attesa di estendere la funzionalità ad altri partner nell’anno a venire.
La capacità di regolare i pagamenti in valuta digitale Usdc può, in definitiva, aiutare anche Crypto.com e altre realtà con modelli di business legati alle criptovalute a ripensare a nuove opportunità senza bisogno di ricorrere a valute tradizionali (fiat) nei propri flussi di tesoreria e di liquidazione dei pagamenti. Gli aggiornamenti dell’infrastruttura di Visa e l’integrazione con Anchorage rafforzano infine la capacità dell’azienda di supportare direttamente le valute digitali delle banche centrali (Cbdc) man mano che emergeranno in futuro.
Nell’ambito dell’utilizzo delle criptovalute “tradizionali” ora Visa punta a consentire agli utenti il loro acquisto anche sfruttando le credenziali Visa. Soprattutto le opportunità aperte dalla possibilità di rendere fluide le transazioni tra i due mondi – valute digitali, valute fiat – chiamano anche l’Europa ad accelerare sul proprio progetto di euro digitale. I numeri dicono che le banche centrali stanno già incrementando i propri sforzi sulle valute digitali (Central Bank Digital Currency), con l’80% di esse in qualche modo già attive su questi progetti.
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