Nei loro percorsi verso la trasformazione digitale, le imprese operano oggi in ambienti complessi e dinamici, dove il multicloud e il cloud ibrido producono un volume, una velocità e una varietà di dati enorme, dando all’uso delle App un ruolo sempre più centrale. Un mercato in rapida evoluzione in cui emerge il bisogno di automazione, intelligenza e osservabilità per gestire la complessità, accelerare l’innovazione e supportare le imprese nel centrare gli obiettivi di business.
Impegnata da sempre in questa direzione, la software intelligence company Dynatrace fa del monitoraggio delle prestazioni delle applicazioni (APM) la propria mission. Un business a cui si affianca il monitoraggio dell’infrastruttura multicloud e del cloud ibrido, l’acquisizione e l’analisi automatica dei log e l’osservabilità avanzata dell’esperienza digitale.
Il bagaglio di competenze e l’esperienza consolidata nel settore pongono Dynatrace come protagonista indiscussa nel mondo delle APM. Un ruolo avvalorato da Gartner che posiziona Dynatrace anche quest’anno e per l’undicesima volta consecutiva come Leader nel Magic Quadrant per l’APM. In particolare, per la seconda volta, Gartner posiziona Dynatrace più in alto e più lontano sia per completezza di visione che per capacità di esecuzione.
L’apprezzamento arriva sia dagli utenti sia dai partner, che forniscono anche spunti di ispirazione per rendere la piattaforma ancora più intelligente, scalabile e fruibile in modo agile. Dynatrace rientra difatti a pieno titolo nella scelta dei clienti, come evidenzia il rapporto 2020 Gartner Peer Insights Voice of the Customer: Application Performance Monitoring. “Mentre la maggior parte dei grandi fornitori passano il loro tempo cercando di applicare patch e aggiornamenti per far fronte alle necessità del momento, Dynatrace è tornata al tavolo da disegno e ha creato qualcosa di speciale per le moderne esigenze”; è questo il commento di uno dei tanti clienti che testimoniano l’efficacia del modello operativo di Dynatrace.
“Per molti dei nostri clienti, le applicazioni rappresentano il punto più alto, quello in cui il business incontra l’IT – commenta Emanuele Cagnola, Italy director di Dynatrace – l’aver realizzato una all-in-one platform, che automaticamente introduce e mantiene una osservabilità end-to-end, che include l’applicazione, l’infrastruttura multicloud, l’analisi automatica dei log e l’esperienza utente, rappresentano un abilitatore unico distintivo per le organizzazioni, che vogliono accellerare la transizione digitale”.
“Un altro punto di forza di Dynatrace è la gradualità con cui l’azienda riesce ad affiancare i clienti nel percorso di trasformazione, adattandosi con naturalezza ai contesti più diversi”, prosegue Cagnola, facendo l’esempio di Banca Popolare di Sondrio che si affida alla piattaforma Dynatrace per avere visibilità sul proprio ambiente cloud dinamico e consentire all’IT di erogare servizi digitali più agili ed efficienti. “In seguito alla migrazione delle sue applicazioni in un ambiente ibrido, basato su un misto di OpenShift e infrastruttura interna, Bpso si era resa conto di aver bisogno di un nuovo approccio al monitoraggio delle prestazioni dei servizi digitali – spiega Cagnola -. Dynatrace in questo caso ha fornito un valore immediato, offrendo insight sul private cloud OpenShift della banca, nonché sull’intera architettura delle sue applicazioni”.
Piattaforma intelligente, ridisegnata
La strategia di Dynatrace poggia sulla Software Intelligence Platform che l’azienda, nel 2016, ha reiventato da zero. Si tratta di uno strumento di osservabilità del cloud più intelligente, facile da usare, di semplice scalabilità e prezioso in molti casi d’uso di business digitali.
Anticipando le recenti evoluzioni infrastrutturali, la piattaforma offre la più ampia osservabilità multicloud, estendendo ai log, metriche e traces, i dati sulle esperienze degli utenti e le tecnologie open source, incluso OpenTelemetry.
Nel cuore della piattaforma, Dynatrace ha incluso funzionalità che vengono definite AIOps: l’intelligenza artificiale applicata alle “IT operations”. A muovere l’azione c’è Davis, il motore di AI sviluppato da Dynatrace.
“Davis identifica proattivamente qualsiasi anomalia nelle prestazioni del cloud o nel comportamento degli utenti – spiega Cagnola -, genera un “problem”, unico consistente oggetto, nel quale automaticamente sono contestualizzati i molteplici allarmi (che altrimenti finirebbero non correlati in differenti console) con chiara evidenza dell’impatto sul business ed infrastruttura sottostante, eliminando la necessità di formulare continue supposizioni e gestire war-room. Dunque, l’automazione di Dynatrace riduce drasticamente tali attività manuali, tempo negato all’innovazione e al go-to-market, attraverso il rilevamento continuo, nonché la configurazione e la strumentazione, che sono automatiche su tutto lo stack”.
Approccio automatizzato alla sicurezza
Il maggiore utilizzo di architetture cloud-native ha sostanzialmente interrotto gli approcci tradizionali alla sicurezza delle applicazioni. Le scansioni manuali delle vulnerabilità e le valutazioni d’impatto non sono infatti più in grado di tenere il passo con i cambiamenti negli ambienti cloud dinamici e nei rapidi cicli di innovazione e spesso i team sono costretti a scegliere tra velocità e sicurezza, esponendo le organizzazioni a grossi rischi.
Un trend confermato da una nuova indagine globale commissionata da Dynatrace e condotta da Coleman Parkes su 700 Ciso di grandi imprese. Emerge che solo il 3% delle organizzazioni ha visibilità in tempo reale sulle vulnerabilità di runtime, poiché gli ambienti multicloud, Kubernetes e DevSecOps guidano la trasformazione digitale. Per l’89% dei Ciso, microservizi, container e kubernetes creano infatti punti ciechi nella sicurezza delle applicazioni; il 97% delle organizzazioni non ha visibilità in tempo reale sulle vulnerabilità di runtime negli ambienti di produzione containerizzati e per il 63% dei Ciso, DevOps e sviluppo Agile rendono più difficile rilevare e gestire le vulnerabilità del software; per il 77% dei responsabili infine l’unico modo per la sicurezza di stare al passo con i moderni ambienti applicativi cloud-native è sostituire l’implementazione, la configurazione e la gestione manuali con approcci automatizzati.
DynatraceGo!, perché esserci
Man mano che le organizzazioni adottano DevSecOps, devono fornire ai propri team soluzioni che offrano analisi di rischio e impatto automatiche, continue e in tempo reale per ogni vulnerabilità, in ambienti sia di pre-produzione che di produzione.
E’ questo in definitiva il suggerimento di Dynatrace in uno scenario estremamente complesso che l’azienda vuole contribuire a semplificare, dando alle imprese strumenti e risposte per domare la gestione del cloud.
Si svolge con questa finalità DynatraceGo! – “Semplifica la trasformazione del cloud con osservabilità automatica e intelligente” in programma il 22 giugno 2021.
Si tratta di un roadshow regionale, virtuale, locale e interattivo per incontrare direttamente gli esperti, i relatori di spicco, i clienti italiani e la comunità dei colleghi di Dynatrace, nel corso del quale poter porre domande e ricevere risposte dal vivo, aprire discussioni e confronti.
L’evento si presenta infatti come un momento utile e istruttivo per ascoltare approfondimenti, sfide e storie di trasformazione da parte degli ingegneri Dynatrace, di esperti di prodotto e da alcuni dei più grandi nomi della tecnologia all’interno del nostro Paese.
Una giornata intensa e un’occasione nella quale assistere ai keynote e partecipare alle sessioni parallele di apprendimento progettate per accelerare la trasformazione digitale e seguire gli interventi degli esperti locali in osservabilità, DevOps, AIOps e tanto altro.
Un panel di clienti italiani di Dynatrace mostrerà inoltre le proprie storie di trasformazione, di semplificazione dei processi e di successo nell’uso dell’intelligenza artificiale e dell’automazione per promuovere il valore aziendale. Nella Learning Lounge, colleghi ed esperti Dynatrace locali sono a disposizione per domande e risposte dal vivo e discussioni.
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