Si apre una nuova fase per la crescita di Italtel grazie all’omologa della procedura di concordato preventivo proposto dalla società nelle forme della continuità aziendale indiretta (ex art. 186-bis LF). Vi ha provveduto il Tribunale di Milano, con l’udienza del 9 dicembre 2021 ed il decreto n. 47652/2021 del 10 dicembre 2021 che ha giudicato la proposta fondata e idonea al rilancio dell’azienda e alla soddisfazione dei creditori, alla luce degli elementi di novità introdotti nei mesi scorsi e delle plurime garanzie fornite.

Italtel opera nel settore dell’information e communication technology con un’offerta basata su soluzioni per le reti, i data center, la collaborazione aziendale, la sicurezza digitale, l’IoT per un mercato di riferimento che è costituito da service provider, tower companies, imprese pubbliche e private, con un focus specifico su mercati verticali tra cui energia, sanità, industria, difesa, finance.

Agli inizi di settembre a seguito dell’ingresso del fondo Clessidra Capital Credit Sgr nel piano di Italtel, che contava già sulla presenza del Gruppo Psc e di Tim, la proposta dell’azienda ha segnato un miglioramento sia per un maggior contributo di risorse finanziarie sia per la conversione di una parte di crediti in capitale. L’assemblea dei creditori, le cui votazioni avevano avuto avvio con l’udienza del 29 settembre, aveva espresso parere positivo sul piano con una larghissima maggioranza, pari al 91,89% dei crediti ammessi al voto.

Claudio Calabi, presidente Italtel
Claudio Calabi, presidente Italtel

Con questo ulteriore passaggio Italtel entra in un gruppo industriale importante, da cui possono derivare diverse sinergie e dispone ora di una struttura finanziaria in grado di sostenere i suoi piani di sviluppo. “L’omologa del concordato – commenta Claudio Calabi, Presidente di Italtel – conclude positivamente un iter complesso durato oltre un anno, durante il quale Italtel ha dimostrato forte tenuta, collaborando in modo costante con gli organi che hanno curato la procedura e che ringraziamo per la grande attenzione dimostrataci”.

Ciò avviene in un momento chiave legato al bisogno delle aziende del supporto necessario per realizzare le infrastrutture strategiche che accompagnano, come componente chiave, il PnrrIn particolare tre sono le direttrici del nuovo piano industriale di Italtel: l’offerta di servizi gestiti di ingegneria, di network operation e di network security, resi più competitivi da competenze di sviluppo software e di automazione di cui l’azienda dispone (1); l’accelerazione sullo sviluppo di prodotti software innovativi, dedicati a filoni quali reti di nuova generazione 5G e Open Ran (2);  l’attività di progettazione sulla banda ultralarga sia in ambito domestico, per il mercato degli operatori telco, delle aziende e della PA, sia in ambito internazionale (3)

Stefano Pileri, Ceo di Italtel
Stefano Pileri, Ceo di Italtel

Direttrici in perfetta collisione con i progetti di trasformazione digitale delle aziende, così come la proposta tecnologica dell’azienda. Un aspetto su cui pone l’accento Stefano Pileri, Ceo di Italtel: Italtel è fortemente impegnata nei grandi progetti infrastrutturali del nostro Paese e sta offrendo le proprie tecnologie e i propri servizi per lo sviluppo delle reti a banda ultralarga e 5G che renderanno possibile l’evoluzione digitale delle imprese e del settore pubblico, consentendo all’Italia di cogliere le irripetibili opportunità che il Pnrr mette a disposizione“. Ora, tra gli obiettivi per il futuro la volontà di migliorare la competitività dei clienti e dei sistemi economici agendo in modo sostenibile ed inclusivo, inclusione che è per Italtel, “il nuovo obiettivo della comunicazione che, nella sua accezione digitale, va oggi considerata come un diritto inalienabile di ogni persona”.

L’operazione prevede un aumento di capitale di 56,3 milioni di euro con Psc che detiene il 53,66%, Clessidra Capital Credit il 28,62% e Tim, il 17,72%. In tale ambito, l’aumento di capitale per cassa è di circa 48 milioni di euro (di cui 29,9 milioni euro da parte di Gruppo Psc, 9 milioni di euro di Tim, e 8,7 milioni di euro di Clessidra) e quello per conversione crediti da parte di Clessidra e Tim è di ulteriori 8,5 milioni di euro.

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