In un recente studio, Deloitte delinea i trend relativi alla mobilità del futuro. “Da una parte – spiegano gli analisti – abitudini e preferenze dei consumatori sono in fase di profonda trasformazione. La mobilità del futuro è guidata da automobili più ecologiche, ma soprattutto dotate di livelli crescenti di automazione e connettività“. Cambia anche l’idea di auto privata verso modelli di “consumo” dei servizi di trasporto flessibili e personalizzati.
Per questo, oltre al car sharing, l’utilizzo di veicoli elettrici o ibridi per ragioni di risparmio sui carburanti o sensibilità verso i problemi ambientali sono trend consolidati. Fenomeni, tutti quelli appena descritti, che richiedono alle case produttrici di “ripensare strategicamente alle logiche competitive e ai propri modelli di business, per conquistarsi una posizione distintiva nell’emergente mercato elettrico ]…[“. Soprattutto, spiega Deloitte: “L’auto del futuro dovrà essere più green e smart, potenziata dall’integrazione di tecnologie digitali più sofisticate a bordo, che consentiranno di ottimizzare le performance, monitorare i consumi in tempo reale e fare interventi di manutenzione predittiva“.
Il contesto
Per questo è interessante la scelta dei diversi vendor di adottare, per i sistemi di bordo, sistemi operativi di controllo che di fatto rendono anche gli autoveicoli sistemi complessi software defined. Richiedono un approccio attento lato sicurezza, non solo fisica, ed il rispetto quindi di elevati livelli di cybersecurity e una serie di certificazioni al riguardo.
Nei sistemi attuali, questi requisiti possono allungare il processo di sviluppo e rendere difficili gli aggiornamenti software, considerato anche come ogni aggiornamento richiede una ricertificazione.
Un aspetto, quello della complessità, colto da Francis Chow, vice president and general manager, In-Vehicle Operating System and Edge, Red Hat, che spiega: “Con milioni di linee di codice che sostengono sistemi critici come l’assistenza alla guida, il risparmio di carburante e altro, i veicoli moderni sono più simili a computer mobili ad alte prestazioni che alle auto del passato”.
Metodo e soluzione
E per indirizzare questi temi General Motors (GM), proprio con Red Hat, avvia una collaborazione sulla base della quale si prevede di creare un ecosistema di soluzioni innovative intorno a Red Hat In-Vehicle Operating System, sistema operativo Linux certificato per la sicurezza funzionale, destinato a supportare la piattaforma software Ultifi di General Motors. Presentata nel corso dell’autunno 2021, Ultifi prevede lo sviluppo di una piattaforma software end-to-end progettata per abilitare nuove esperienze sui veicoli e connettere la vita digitale dei viaggiatori. La piattaforma consentirà il deployment di funzionalità, app e servizi software defined on-air, offrirà una selezione dei servizi basati su cloud, permetterà uno sviluppo software rapido. E di fatto si basa su Vehicle Intelligence Platform (Vip), l’architettura elettrica di GM.
La collaborazione tra il vendor IT ed il produttore rappresenta quindi un passo nella convergenza dei settori dei trasporti e della tecnologia, con il sistema operativo open source cloud-native di Red Hat chiamato ad accelerare lo sviluppo dei programmi vehicle software-defined di General Motors. Insieme, quindi, GM e Red Hat intendono rendere gli aggiornamenti del veicolo più semplici e frequenti con la sicurezza funzionale continua, assicurata per la piattaforma Ultifi da Red Hat In-Vehicle Operating System.
Ultifi è già un sistema basato su Linux e progettato per essere utilizzabile dagli sviluppatori e dai fornitori. Il software rappresenta una viva opportunità per gli sviluppatori di lavorare oltre i limiti dei tipici dispositivi intelligenti del consumatore. Infatti anche gli sviluppatori autorizzati di terze parti che soddisfano rigorosi standard di sicurezza, protezione e privacy, potranno innovare su Ultifi a beneficio diretto dei clienti GM.
Il software integrato è chiamato a supportare una varietà di applicazioni legate non solo alla sicurezza ma anche all’infotainment, ai sistemi avanzati di assistenza alla guida, al controllo del corpo ed alla connettività. E la standardizzazione su Linux, oltre alle tecnologie cloud-native, in questi ambiti consentono di favorire il riutilizzo del software e dare luogo a un processo di progettazione scalabile, assicurando a GM la possibilità di dedicare più risorse a nuove esperienze personalizzate all’interno delle autovetture.
I vantaggi
Con l’integrazione di Red Hat In-Vehicle Operating System con Ultifi, le aziende cercheranno di ridurre i costi grazie a consolidamento e possibilità di riutilizzo del software su piattaforma comune, migliorare quindi i cicli di sviluppo – per ottenere software qualitativamente migliore – assecondare il bisogno di una continua certificazione di sicurezza funzionale per i sistemi relativi alle applicazioni di sicurezza, riuscire a proporre nuovi servizi con un più veloce time-to-market. Con il lancio definitivo di Ultifi, previsto per il 2023, dopo l’introduzione graduale di Ultifi come piattaforma software end-to-end di GM, sarà possibile il delivery di nuove funzionalità anche via etere con la piattaforma in grado di separare il software applicativo dall’hardware e offrire Api per lo sviluppo software.
La creazione di un’architettura flessibile consente di fornire un maggior numero di servizi basati sul cloud, uno sviluppo software più veloce e valore ai clienti, senza influire sui controlli hardware di base. Scott Miller, vice president, Software Defined Vehicle and Operating System, GM: “]…[ Lavorare con Red Hat è fondamentale per far progredire lo sviluppo software di Ultifi. Incorporare l’esperienza open source darà i suoi frutti mentre miriamo a fornire la piattaforma software più facile da sviluppare nel settore. Con il sistema operativo di Red Hat come abilitatore principale delle capacità di Ultifi, l’opportunità di innovazione diventa illimitata”. La disponibilità di una piattaforma aperta comune senza sacrificare la sicurezza funzionale, obiettivo della collaborazione, in un certo senso rimarca i vantaggi dell’open source nel mondo automobilistico, a beneficio delle case automobilistiche, dei partner dell’ecosistema e dei consumatori.
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