Audi AG, del gruppo Volkswagen, consegna al mercato in 100 diversi Paesi oltre 1,5 milioni di auto ogni anno e, come altre realtà del comparto, si è trovata ad affrontare e dover superare in questo ultimo periodo sfide impegnative in un mercato tutt’altro che facile. La pandemia da questo punto di vista ha rappresentato un momento di “rottura” significativo che ha contribuito a far crescere la consapevolezza nei board per cui, per promuovere l’innovazione e accelerare lo sviluppo, è fondamentale disporre di una piattaforma IT all’altezza, soprattutto in grado di supportare un’ampia varietà di applicazioni e use case e di consentire l’implementazione di progetti sia nei data center aziendali, sia nel multicloud.

Il bisogno e il metodo

Proprio per questo Gruppo Volkswagen ha incaricato il team IT di Audi di creare un ambiente centralizzato, affidabile e sicuro per lo sviluppo applicativo su larga scala disponibile ai diversi brand del gruppo.
Audi si è quindi orientata verso la scelta di un’architettura flessibile e modulare in grado di supportare lo sviluppo iterativo. Significa, per i team, poter creare, rifinire e migliorare un progetto testando e verificando fino all’effettiva soddisfazione il risultato finale, ma anche acquisire l’agilità necessaria per apportare le modifiche necessarie per step, o al cambiare delle condizioni operative, senza perdere il valore del lavoro svolto. Un metodo di sviluppo, quindi, anche per tentativi fino all’avvicinamento al progetto finale che resta un progetto “flessibile”.

Sebastian Kister
Sebastian Kister, Product Team lead e Product owner, Kubernetes e Public Clouds per Audi AG

Un modello i cui benefici sono evidenziati così da Sebastian Kister, Product Team lead e Product owner, Kubernetes e Public Clouds dell’azienda: “I giorni in cui pianificazione, sviluppo ed execution dei progetti rappresentavano step definiti e separati sono finiti. Non ci si può più aspettare che un sistema funzioni “as is” per anni e anni. Piuttosto, per “sopravvivere”, in un contesto così sfidante come quello attuale ed in continuo cambiamento, sono importanti la disponibilità di un sistema multitenant e la possibilità di apportare anche piccole modifiche, aggiornamenti e cambiamenti ogni volta che questo è necessario”.

La scelta

Da qui la scelta dell’azienda di utilizzare Red Hat Openshift, la piattaforma Kubernetes proposta dal cappello rosso, come base per generare un nuovo ambiente di sviluppo self-service dedicato, per progettare, automatizzare, scalare e gestire applicazioni basate su container, che Audi ha denominato Kubika-O. Un ambiente che permette il provisioning rapido, per creare, distribuire e ricalibrare nuovi ambienti di progetto per la diagnostica, la gestione dei dati o le emissioni e poter approntare altri progetti innovativi che poggiano, in cloud, sui sistemi Aws e Microsoft Azure, quindi in uno scenario multicloud. Infatti Audi utilizza Red Hat OpenShift Service su Aws e Microsoft Azure Red Hat OpenShift, soluzioni gestite e supportate congiuntamente e offerte nativamente sui rispettivi cloud per facilitarne gestione e ciclo di fatturazione.

Oltre che per le sue caratteristiche di automazione dello stack, con lun’esperienza utente coerente tra gli ambienti e il provisioning self-service, Red Hat OpenShift è stata scelta anche per rendere più facile agli sviluppatori collaborare e attivarsi sulle idee in modo più rapido ed efficiente.

I vantaggi

Il fattore differenziante della proposta Red Hat è da leggere nella possibilità di utilizzo per costruire un ambiente di sviluppo as-a-service basato su tecnologia open source permettendo alle imprese di sfruttare la flessibilità e la scalabilità delle architetture open per evitare la dipendenza da un fornitore specifico. Oltre a questo, l’ambiente della soluzione supporta un deployment più veloce delle applicazioni su una base stabile e crosscloud, consentendo alle aziende di raggiungere tre diversi obiettivi: time to market rapido, ampio supporto applicativo e, appunto, la scalabilità

Harald-Ruckriege
Harald Ruckriegel, chief technologist automotive e strategic business development di Red Hat

Prima dell’adozione di Openshift, per esempio, i progetti erano ritardati a causa di processi di provisioning dispendiosi in termini di tempo che potevano tempi di go to market anche fino a sei mesi. Con l’automazione garantita dalla piattaforma, invece, l’IT di Audi riesce a fornire rapidamente cluster e componenti aggiuntivi Kubernetes personalizzati per ogni progetto Kubika-O.

Concretamente gli sviluppatori esperti e i nuovi utenti di Kubernetes possono lavorare in modo più efficiente per creare, fornire e migrare soluzioni innovative in ambienti on-premise come in cloud.
Inoltre Kubernetes offre una base uniforme per una ampia varietà di piattaforme, applicazioni e progetti, fornendo anche un ambiente runtime sicuro con basse dipendenze per container e progetti.

In ultimo, l’infrastruttura modulare e adattabile dei container, insieme alla tecnologia di automazione, supporta la scalabilità delle applicazioni utilizzando risorse condivise in modo trasparente ed agnostico rispetto all’infrastruttura fisica sottostante. Audi, per il suo progetto con la piattaforma Openshift ha ricevuto il Red Hat Emea Digital Leader Award nella regione Dach (Germania, Austria e Svizzera) assegnato dall’azienda insieme a Intel e Idc a quelle realtà che indirizzano la trasformazione digitale utilizzando tecnologie e servizi Red Hat.

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