E’ nella cornice suggestiva degli stabilimenti Aston Martin Lagonda (azienda con cui Juniper Networks ha in corso una partnership di lunga data) che Rami Rahim, Ceo di Juniper, annuncia l’evoluzione delle soluzioni e dei servizi Cloud Metro, espressamente dedicati a consentire la crescita ed il miglioramento della proposizione dei servizi di rete ai service provider. “In uno scenario di trasformazione digitale accelerata – esordisce Rahim –, è sempre più evidente che senza l’efficienza delle reti non è possibile sostenere alcun progetto”. E i numeri sostengono la tesi: “Da qui al 2027 crescerà del 250% l’utilizzo dei dati in mobilità per ogni utente, ed una ricerca Juniper Networks ben evidenzia la criticità della perdita di produttività intorno al 30% legata ai downtime, mentre solo nel primo trimestre del 2022 sono cresciute le sfide per la sicurezza a livello di rete con un incremento degli attacchi DDoS, su questo layer, del 71%”.
E’ proprio la qualità dell’esperienze degli utenti finali sulle reti metro lo snodo su cui si gioca la partita. Una Metropolitan Area Network, da qui il nome (metro), fornisce connettività in un’area commensurabile con quella di una regione metropolitana ad abbonati, alle imprese e ai consumatori finali locali, da più data center; serve quindi puntare sull’interconnessione di più reti locali e abilitare l’accesso a Internet e alle reti Wan, qualificando questi network proprio come centri nevralgici tra Lan e Wan.
E’ facile intuire l’importanza negli attuali scenari, richiamata in più passaggi anche da Rahim come una sorta di “new edge, dove connettività, cloud e relativi servizi ed esperienze effettivamente convergono”.
Per questo già nel corso della primavera 2021, Juniper ha presentato per il comparto la sua strategia Cloud Metro. Si tratta di reimmaginare le odierne reti metropolitane point-to-point e a silos, come un unico e versatile tessuto di servizi IP mantenendone alta efficienza e visibilità. Ed è possibile farlo offrendo funzionalità “fabric di automazione ed intelligence a livello di portafoglio di servizi, coerenza operativa con Junos, gestione completa del ciclo di vita dei servizi ed automazione dello slicing”.
L’applicazione dei vantaggi del cloud anche a livello di erogazione dei servizi di gestione delle metro network – attraverso pool di risorse scalabili con le operation automatizzate (anche con l’utilizzo dell’AI) – si rivelano, in relazione ai nuovi annunci, il centro dell’articolazione della proposta, messa a fuoco da Brendan Gibbs, Svp Automated Wan Solutions di Juniper Networks: “Sì, la nuova cloud metro network vede convergere 5G, hosting cloud edge, connettività ed esperienza di servizio. Ma non può crescere con gli stessi presupposti con cui sono cresciute le reti fino ad ora”. Anche in questo caso aiutano ancora i numeri.
Gibbs: “Si stima che la larghezza di banda del traffico sulle metro network crescerà di oltre il 500% al 2027 , ma i budget della maggior parte dei team rimarranno invariati”. Gli attuali “costi” per bit non sono sostenibili quindi, mentre le nuove economie di rete sono fondamentali per scalare in modo produttivo. “A queste sfide si aggiungono quelle relative alla mancanza di personale qualificato per gestire una crescente complessità, senza dimenticare gli obiettivi di sostenibilità da raggiungere che vedono impegnate tutte le aziende”.
In particolare, la visione di Juniper emerge bene in questo passaggio di Gibbs: “Una rete Cloud Metro è fondamentalmente basata sull’esperienza, incentrata quindi sull’offrire un’esperienza di servizio di alta qualità per i clienti con operazioni automatizzate e migliorate dall’AI, abilitatore indispensabile per il nuovo approccio, mentre in passato si è sempre parlato di semplice ‘trasporto di pacchetti”.
Sulla base della vision declinata da Juniper Networks la scorsa primavera, l’azienda ha quindi prima introdotto un framework per riuscire a “strutturare” servizi IP intelligenti e convergenti, in grado di sfruttare il cloud per offrire esperienze di servizio migliori, ad un minor prezzo, ribaltando il paradigma delle reti incentrate sul “device”. Ora, con gli annunci odierni, viene estesa questa proposta, in diverse “direzioni” che permettono di leggere tra le righe il valore della proposizione.
L’azienda sta introducendo nuove componenti ed opzioni per “creare un’architettura scalabile per sfruttare servizi convergenti e gli slicing di rete”, ma anche servizi innovativi per l’onboarding dei dispositivi, un onboarding abilitato dall’AI così da consentire ai dispositivi di essere operativi in pochi minuti e, ancora, funzionalità di zero trust security integrata per la protezione della rete e dei suoi abbonati.
Un aspetto che torna ricorrente, anche in occasione dell’evento di presentazione cui partecipano BT e TalkTalk che in più passaggi rimarcano questa criticità. Spicca l’idea di “una rete ‘sensibile’ per assicurare le esperienze attese”. E vengono sottolineati gli sforzi per ridurre il consumo di risorse e consentire ai service provider l’utilizzo di tool avanzati e metodi di lavoro semplificati per alleviare la pressione sui team operativi, con sicurezza e servizi “embedded”. Arriviamo quindi agli annunci.
Juniper Paragon Automation As a Service
Per quanto riguarda la possibilità di “reimmaginare le operation” nelle reti Cloud Metro, l’annuncio più importante è legato all’introduzione di Juniper Paragon Automation As a Service. Il portafoglio di applicazioni software cloud native per l’automazione dell’intero cicla di vita della rete era già disponibile nel 2021, ma la proposta dell’automazione basata sull’AI “come servizio”, solleva ora le aziende dalle difficoltà di utilizzo di software verticale complesso, nelle infrastrutture dedicate in sede, ed allo stesso tempo consente ai service provider di “consumare i vantaggi dell’automazione” in cloud, come soluzione SaaS (a partire dal 2023). Tra i primi casi d’uso di Paragon Automation As a Service, non ha caso, è previsto, proprio come servizio, “l’onboarding end to end dei dispositivi metro” (con Juniper AI-Enabled Device Onboarding-as-a-Service), così da proporre il funzionamento di un dispositivo completamente configurato, protetto, testato e inventariato in pochi minuti, ben lontano dalle ore tradizionalmente necessarie per l’onboarding nelle cloud retro network.
Sulle reti Cloud Metro è possibile, inoltre, innestare “intelligence abilitata dall’AI” così da consentire di diagnosticare i problemi in modo più rapido e sicuro, perché Juniper AIOps consente alle stesse Cloud Metro network di “osservare” il proprio comportamento per una remediation efficace ai guasti e al degrado prestazionale.
L’evoluzione della famiglia Acx7000 e la sicurezza
Lato “appliance” (router per i DC), invece, per portare capacità e intelligenza fino all’edge della metropolitan area network, Juniper propone l’evoluzione della famiglia Acx7000, annunciata per la prima volta ad aprile dello scorso anno, con due nuove piattaforme. Fanno parte della famiglia sistemi sostenibili, basati su un design unico e dotati di funzioni adattive per il risparmio energetico, garantiscono consumi fino al 77% inferiori, fino al 64% di risparmio di spazio e un ciclo di vita di 4-7 anni superiore rispetto alla proposizione dei competitor (per un ciclo di vita complessivo anche di 12 anni), con una densità di 400GE e di fabric capacity per slot fino a 21,6 Tbps grazie alla disponibilità di fino a 54 porte 400GE, pronte per l’800G e oltre.
Gibbs evidenzia proprio le “prestazioni più elevate del settore e una densità di 400 GE con meno spazio e potenza. Con un raffreddamento più efficiente e la possibilità di disattivare le funzioni software e i motori di inoltro dei pacchetti (Pfe) quando non sono in uso ]…[“, per la riduzione del consumo energetico.
Lo “scenario” dell’innovazione tecnologica, basato sulla nuova architettura fabric di servizi IP convergenti evolve nell’architettura Cloud Metro pensata da Juniper Networks in due ulteriori direzioni accennate, che valgono la pena di entrare più nei dettagli.
La prima riguarda i sistemi di convalida per dispositivi e servizi di rete che ora incorporano agenti Paragon Active Assurance direttamente nell’OS Junos su tutte le piattaforme Acx7000. Gibbs richiama l’idea: “E’ proprio così che abbiamo trasformato la rete metropolitana estesa in un sensore per un’esperienza proattiva da parte dell’utente manutentore”. Concretamente, i service provider possono abilitare in modo proattivo servizi 5G end-to-end, verificando in anticipo, ad esempio, che i nuovi siti cellulari siano pronti per servire i clienti o che i cloud edge soddisfi effettivamente i requisiti Sla, con tempi di risoluzione degli incidenti dimezzati, e la maggior parte dei problemi risolta prima che impatti sui clienti. Un aspetto particolarmente rilevante, per esempio, proprio per BT tra i clienti che hanno abbracciato la proposizione.
Ultimo passaggio, ma non per importanza, la sicurezza zero trust, quindi. A tutta la struttura dei servizi IP Juniper Cloud Metro sono applicati i principi Zero Trust Security. Le nuove appliance Juniper ACX7000 presentano un’identità del dispositivo (DevID) univoca, con firma crittografata e archiviata sul silicio tramite Tpm 2.0. All’avvio viene verificata l’autenticità e l’integrità del dispositivo, così è possibile attestare che né l’hardware né il software sono stati manomessi. Non solo, la soluzione Juniper Cloud Metro include la crittografia dei file nativa per proteggere i dati inattivi.
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