La capacità delle aziende di produrre impatti positivi e tangibili in ottica di sostenibilità, indipendentemente dal punto di partenza e dagli obiettivi che le organizzazioni si pongono, è direttamente collegata all’effettiva integrazione della strategia ESG (Environmental, Social and Governance) nel modello di business e nelle operations. Per raggiungere questo obiettivo, oltre ad una solida cultura aziendale che va dal board agli addetti operativi, è necessario che nelle soluzioni adottate per abilitare le attività di business siano integrati gli strumenti necessari a produrre benefici per tutti gli stakeholder: investitori, dipendenti, clienti, partner, comunità. È il punto di partenza del confronto con Pierluigi Pace, Inspire Value Principal Strategist di ServiceNow, che mette a fuoco così il tema nella visione dell’azienda. 

“DigitaleSostenibile e Circolare sono le tre parole chiave che qualificano l’approccio di ServiceNow“, spiega Pace e prosegue: “La “digitalità” – la capacità di connettere le aziende all’interno e all’esterno dell’organizzazione tramite talento e  servizi digitali evoluti – è un elemento costitutivo del Dna di ServiceNow, indispensabile per approdare ad un approccio concreto di sostenibilità  che comprenda non solo l’aspetto economico, ma anche quello sociale e e ambientale, nello spirito esteso che gli stessi obiettivi ESG qualificanoLa circolarità è essa stessa definibile come un momento di connessione, in cui processi integrati consentono di incentivare il riutilizzo ed evitare gli sprechi, anche grazie  alla riallocazione intelligente e al riciclo degli asset aziendali”Tre vie per rendere sostenibile le organizzazioni a tutto tondo. 

Cercando di individuare quindi gli elementi “materiali” nell’ambito della sostenibilità aziendale – ovvero con un impatto sia economico/finanziario che ambientale e sociale nell’accezione della “double materiality” – è facile ricercare quali possano essere gli aspetti su cui focalizzare i progetti a seconda dei settori industriali. “Si pensi per esempio, nell’ambito utilities, al tema dell’ottimizzazione e della diversificazione della filiera di approvvigionamento energetico in ottica di resilienza ed impatto ambientale. Si pensi anche  al tema della sensibilizzazione sociale rispetto al risparmio e alla riduzione degli sprechi nei consumi, evidenti vantaggi per tutti gli stakeholder, quindi anche per i clienti, la cui “esperienza” assume una rilevanza notevole in tale prospettiva, richiamando ancora una volta l’accezione comunitaria della sostenibilità .

Per ognuno di questi aspetti ServiceNow dispone degli strumenti digitali necessari per indirizzare l’azione più corretta. Come altro esempio, il tema stesso della circolarità chiama in causa le aziende nei confronti delle responsabilità che hanno rispetto alla propria filiera.
“Per le aziende far leva sulla circolarità – riprende, infatti, Pace – significa governare pienamente le richieste sulla filiera, lungo tutta la supply chain, per modulare nel modo migliore la relazione con i propri fornitori e i partner rispetto alle effettive necessità di approvvigionamento”.

I vantaggi di un procurement sostenibile
I vantaggi di un procurement sostenibile (fonte: McKinsey, 2021)

Si apre il tema dell’approccio sostenibile al procurement ed alla gestione della filiera: di interesse concreto per le aziende e indirizzato da ServiceNow con lo sviluppo di soluzioni workflow dedicate a gestire in modo corretto il lifecycle di questa tipologia di “engagement” con i fornitori. “Anche in questo scenario i tre attributi – digitalesostenibile e digitale –rappresentano gli aspetti fondamentali di connessione di processi e workflow che rendono l’intera strategia aziendale, supportata dalle soluzioni ServiceNow, sostenibile a tutto tondo”.

L’impatto delle aziende in relazione ai temi ESG, per circa i due terzi, è riconducibile alla gestione della filiera (McKinsey). Si tratta di un aspetto importante, perché quando si acquisisce un servizio/prodotto tramite una filiera non sostenibile, questo sarà un problema anche per l’azienda che poi lo distribuisce o comunque lo immette nei propri circuiti. Allo stesso modo, se l’energia acquistata non risponde al mix di rinnovabili promesso dal fornitore, anche questo sarà un problema che tornerà evidente “a valle” per i relativi impatti ambientali. Per questo l’interconnessione con i fornitori è basilare. “E il motivo per cui è importante applicare i criteri di sostenibilità guardando persino al di là degli obblighi di legge – specifica Pace – è il cliente stesso, sempre più propenso ad effettuare le proprie scelte sulla base degli obiettivi ESG delle aziende cui fa riferimento. Un aspetto già molto evidente, questo, anche nel contesto bancassicurativo con il lancio di prodotti e servizi sostenibili”.

Un approccio sostenibile è poi alla base della triple P bottom line – Prosperity (era Profit nella formulazione originale del 1994 del prof. John Elkington), Planet, People -. Gli stessi analisti di McKinsey corroborano con i numeri possibilità di migliorare le performance del 5/10% con una filiera sostenibile.
Prosegue Pace“Centrale per gli obiettivi ESG è l’impegno aziendale nel procurement e nella filiera, ma allo stesso tempo anche quello per le tematiche di service management in senso esteso – comprendendo tutte le customer operations, i servizi agli impiegati e l’IT Service Management).  Anche in Italia, infine, è sempre più alta l’attenzione da parte dei board e degli executive per i KPI in ambito ESG, richiesti in fase di attivazione di nuovi servizi e prodotti – anche IT – associabili a specifici value case nel senso della triple P di cui è imperativo misurare l’impatto realizzato nel tempo”.                    

ESG Command Center, caratteristiche e punti di forza

I team di sostenibilità ad oggi presentano in alcuni casi una forte connotazione legata al brand marketing ed alle public relations e quindi per certi aspetti sono meno portati alla gestione di un portafoglio coeso di iniziative; ne consegue che  non sempre gli obiettivi strategici dei board in ambito ESG vengono poi realizzati in una sinergia a tutto tondo tra le line of business“La value proposition ServiceNow ESG Command Center consente ai team di sostenibilità di mettere a terra concretamente i progetti e, allo stesso tempo, si rivela al servizio delle altre funzioni dipartimentali in un’ottica di interconnessione virtuosa, secondo quello che è possibile definire come un imperativo strategico per i CEO e i diversi CxO: attivare la strategia ESG all’interno/attraverso/oltre l’azienda”.

Tre gli elementi costitutivi di ESG Command Center. Il primo è quello “gestionale” (ESG Management) che “consente di analizzare e descrivere la matrice di materialità nei formati richiesti”. Lo strumento è utilizzabile come linea guida per “definire un piano di obiettivi, metriche e dati, a cui far seguire prelievi automatizzati di informazioni dai dipartimenti aziendali e, dove non è possibile automatizzare questo processo, di farlo attraverso workflow approvativi digitali che consentono di certificare il dato manuale in piena trasparenza, abilitando un controllo puntuale in ogni momento e calibrandolo per ogni profilo aziendale”.

Inoltre, gli obiettivi di sostenibilità, sempre personalizzabili rispetto alle priorità di ciascuna azienda, possono essere “accelerati” attraverso l’utilizzo degli standard più comuni (per esempio SASB, GRI ed altri in un quadro in continuo fermento) secondo un approccio riconosciuto dal mercato. La gestione integrata del piano rispetto agli obiettivi materiali dell’azienda consente non soltanto un monitoraggio in tempo reale, ma anche la produzione dei report non finanziari richiesti dalle normative nazionali ed europee, in continua evoluzione, per monitorare l’effettivo allineamento dell’azienda e apportare le necessarie correzioni di rotta. Precisa Pace: ESG Management è una componente pensata per i team di sostenibilità che vediamo anche al servizio dei team dei diversi dipartimenti aziendali, che possono governare con gli stessi strumenti i rispettivi KPI ESG, ciascuno per i propri perimetri e responsabilità e nel rispetto della strategia complessiva di sostenibilità”.

I punti di forza di Esg Command Center
I punti di forza di Esg Command Center

Per la gestione strategica del portafoglio di iniziative ESG Command Center propone Strategic Portfolio Management. La componente è già disponibile da anni, ma nel caso di ESG Command Center è integrata in questa idea di “unica visione” ed associabile, laddove vi sia un’iniziativa di tipo sostenibile, al piano visualizzato e gestito con ESG Management“Serve ad abilitare un team come quello di sostenibilità – non necessariamente coinvolto nella “messa a terra” di programmi e progetti – a verificare lo stato di avanzamento di ciascuna iniziativa e i relativi spending ed impatto ESG. Allo stesso tempo, la stessa componente è già conosciuta e utilizzata da molti dipartimenti aziendali per la gestione degli altri progetti tradizionali, per un’esperienza senza soluzione di continuità”.

Il punto di forza della proposta ServiceNow è proprio l’actionability, la capacità di messa a terra delle azioni
“Ma si sa, non vi sono iniziative che non presentino rischi e issue” – prosegue Pace – per questo, parte costitutiva di ESG Command Center è anche la soluzione Integrated Risk Management che offre la gestione del rischio ambientale, sociale e di governance.

“Nelle aziende vi sono team dedicati alla gestione del rischio e non è pensabile che il team di sostenibilità da solo possa farsi carico di quello che di fatto è ‘IL’ rischio integrato per l’aziendaPer questo gli specialisti di rischio, compliance e audit possono – con Integrated Risk Management – lavorare apportando le proprie specifiche competenze anche alla gestione del rischio dei piani ESG”.

Le caratteristiche di ESG Command Center permettono di incontrare i bisogni delle aziende in ogni fase del “journey” verso gli obiettivi ESG. Quando le aziende non sono già organizzate, per esempio, ESG Command Center permette di strutturare il percorso proprio perché abilita processi e modelli operativi per concretizzare i progetti.

ESG Command Center si propone quindi come il sistema operativo per l’azienda digitale e sostenibile”, per supportare le aziende dove faticano oggi, pur partendo da un’ampia disponibilità di basi dati: ovvero a valorizzarli ed utilizzarli in ottica ESG. Pace“I big data, non sempre “good data”, a volte rappresentano più il problema che la soluzione. Proprio per questo ServiceNow ha lavorato alla possibilità di integrazione con qualsiasi sorgente dati e, grazie all’utilizzo dei cosiddetti “acceleratori ESG” rispetto agli standard di riferimento”, riesce a dare l’imprinting corretto alla collezione del dato nel modo più compliant possibile rispetto al processo di sostenibilità”.

E’ grazie all’ecosistema di partner esperti, che lavorano non solo in ambito IT ma anche nel mondo della sostenibilità e delle altre linee di business, che è poi possibile lavorare al miglior approccio all’utilizzo del dato, che resta la prima “guida” e il modo con cui misurare l’impatto. “Il tema fondamentale è la disconnessione tra il dato e l’azione – tra chi si occupa del dato ESG, ma vi “affoga” , e chi opera sui progetti che spesso non ha consapevolezza sul perché di determinate azioni e decisioni – conclude Pace -. Dare risposta a questi ‘perché’, tramite il dato, è fondamentale. E ServiceNow rappresenta l’elemento di congiunzione che consente di trasformare il mare di big data in good data, anche e soprattutto nei progetti ESG”

Per saperne di più scarica il whitepaper: Activate ESG Use Case Guide 
Non perdere tutti gli approfondimenti della room Digital Workflow by ServiceNow

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: