Le aziende si trovano ad affrontare un momento particolare. Gli analisti parlano infatti di una tripla crisi energetica, economica e climatica che richiede la capacità di ripensare approcci, strategie e scelta delle soluzioni. E’ il contesto nel quale Schneider Electric dà il via alla serie annuale di eventi per clienti e partner – Innovation Summit World Tour – il cui filo rosso è rappresentato proprio dal richiamo ad intensificare l’azione per diventare sostenibili, nella piena accezione del termine. Un’occasione per l’azienda anche per presentare servizi, software e soluzioni per affrontare questi problemi.
Il potenziale delle tecnologie già disponibili per il raggiungimento degli obiettivi è documentato. Per esempio, lo studio Towards Net-Zero Buildings di Schneider Electric Research Institute, evidenzia come, se combinate e distribuite su scala, esse possano contribuire alla riduzione delle emissioni di carbonio, entro il 2030, per ben due terzi, con un risparmio sulla spesa energetica negli edifici anche fino al 70%. Schneider sostiene la necessità di un’azione urgente e concertata per ridurre gli sprechi energetici, investire nelle rinnovabili, elettrificare e digitalizzare gli ecosistemi energetici senza sacrificare gli economics di aziende e persone.
Così Jean-Pascal Tricoire, presidente e Ceo di Schneider Electric, in occasione dell’apertura della serie di eventi:” In un periodo di crisi globale, dobbiamo essere chiari sul nostro percorso e sulla nostra destinazione. L’attuale crisi energetica è solo la punta dell’iceberg. Con una domanda di energia che si prevede crescerà di tre volte nei prossimi 30 anni, è fondamentale utilizzare tutte le tecnologie già disponibili per accelerare l’elettrificazione, la digitalizzazione e la sostenibilità”. Si tratta quindi di adottare su larga scala le tecnologie esistenti per rafforzare la sicurezza energetica, aumentare la resilienza e accelerare la decarbonizzazione. Un percorso tuttavia non semplice.
Lo evidenziano due ricerche realizzate da analisti indipendenti che sottolineano come la maggior parte delle aziende nel settore IT e data center sia solo all’inizio di un percorso di sostenibilità. Più nel dettaglio, gli studi sono stati commissionati da Schneider Electric a 451 Research e Forrester e sono stati coinvolte oltre 2mila realtà tra cui grandi cloud provider e fornitori di servizi di colocation e professionisti IT attivi in aziende di vari segmenti e di diverse dimensioni, a livello globale.
In primis, viene sottolineata la distanza tra intenti e azioni con gran parte del settore solo ancora nella fase iniziale del percorso. In particolare, la ricerca Sustainability at the Edge di 451 Research – parliamo di 1.150 aziende di medie e grandi dimensioni a livello mondiale, rappresentative di oltre 20 settori verticali sentite sui progetti di sostenibilità relativi alle risorse IT distribuite – sottolinea proprio lo scollamento tra percezione e realtà con tante aziende enterprise convinte che i programmi di sostenibilità siano più evoluti di quanto sono.
Circa la metà dei rispondenti, infatti, dà risposte non in linea con altre domande sul tema. In questo gruppo, il motivo principale per intraprendere un percorso di sostenibilità è legato al valore per il business, oggi evidente molla propulsiva per l’azione. Le aziende iniziano dalla misurazione dell’utilizzo dell’energia e passo a passo integrano altre metriche e strumenti. Si tratta di ottimizzare l’uso dell’energia e, a seguire, di ottenere dati e metriche uniformi, ma in questo secondo step parliamo già di un livello di maturità avanzato, mentre la mancanza di personale qualificato è vissuta come reale difficoltà specialmente per le organizzazioni in fase iniziale del percorso di sostenibilità.
La ricerca Reimagine Colocation Strategy with Sustainability Front of Mind di Forrester – in questo caso i ricercatori hanno coinvolto 1.033 decision maker in tema di sostenibilità attivi presso colocator di tutto il mondo, con l’obiettivo di comprendere quali sono le motivazioni principali per un percorso di sostenibilità focalizzata sulla colocation – fa emergere, a sua volta, come per il 73% delle aziende la sostenibilità sia la priorità numero due, ma appena un terzo abbia già un piano di sostenibilità strategica.
Un dato questo per cui è possibile dedurre che il settore è ancora in una fase iniziale. Per fare bene, secondo Forrester, serve individuare il partner giusto con cui supportare i progetti.
Non solo, emerge dalla ricerca come le aziende che hanno coinvolto una società esterna di consulenza in sostenibilità nel quadro delle proprie iniziative ottiene il 33% di possibilità di trovarsi già ad un livello di maturità elevato nel percorso verso la sostenibilità.
Commenta così i risultati di questa ricerca Pankaj Sharma, Evp della divisione Secure Power di Schneider Electric: “]…[ Nel settore IT e data center c’è un divario tra azione e intenzioni in tema di sostenibilità. Naturalmente, i professionisti IT capiscono il problema e hanno avviato delle iniziative in merito; mancano, con alcune eccezioni, piani di azione per la sostenibilità completi e strutturati, che comprendano obiettivi misurabili, per attivare il livello di cambiamento necessario per affrontare la crisi climatica ]…[”.
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