“Il settore Tmt continua a muoversi e a cambiare velocemente, e nel 2023 prevediamo l’ulteriore avanzamento e implementazione di tecnologie come il 5G, l’intelligenza artificiale o la realtà virtuale, che permetteranno ad aziende e consumatori di fare di più con meno”, così Francesca Tagliapietra, partner e Technology, Media & Telecommunications leader di Deloitte Italia, commenta i risultati della ricerca Tmt Predictions 2023 di Deloitte. E’ lo studio periodico che presenta i principali trend che caratterizzeranno il mercato tech, delle telecomunicazioni e dei media (Tmt, appunto) e ne analizza l’impatto su aziende e consumatori. Per l’anno che sta per iniziare lo studio individua, più nello specifico, nell’evoluzione del 5G, nella crescita del numero dei satelliti attivi, nella crescita degli acquisti attraverso i social network e nella lotta tra i big delle piattaforme di streaming per aggiudicarsi i diritti sportivi i trend ancora più specifici da tenere d’occhio.
A livello “macro”, le previsioni di Deloitte spiegano che in relazione ai cambiamenti in corso a livello globale, e del modo di fare business, con un mercato Ipo debole, il trend delle cessioni/disinvestimenti nel settore Tmt nel 2022 ha subito un’inversione di tendenza, dopo aver raggiunto valori record nel 2021: nella prima metà del 2022, il valore totale degli accordi di disinvestimento era calato del 64% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Questo trend però, potrebbe ora a risalire e Deloitte prevede infatti che nel 2023 il valore totale dei disinvestimenti nel settore Tmt potrebbe crescere del 25%-50% anno su anno, per un valore complessivo tra i 250 e i 300 miliardi di dollari. Un fenomeno che gli analisti spiegano così: molte aziende Tmt vedono ancora le cessioni come un percorso per diventare più agili nell’affrontare le incertezze future.
Con le dismissioni le aziende cercano di concentrarsi in modo ottimale sul core business, ma desiderano anche sbloccare valore da investimenti e beni specifici e alcune realtà fanno entrambe le cose e tentano di ricalibrare il proprio portafoglio. Tutti questi obiettivi comporteranno probabilmente nel 2023 l’offload delle divisioni aziendali non fondamentali, con relativa crescita quindi delle attività di negoziazione.
Riprendiamo il commento di Tagliapietra per entrare nei dettagli dell’analisi, per comprendere, invece, gli ambiti di crescita a proprio a partire dal 5G. E’ destinato a raddoppiare da qui alla fine del prossimo anno il numero di operatori mobile che investono nelle reti 5G standalone (passando dai 100 attuali ad almeno 200) e si dovrebbe finalmente assistere ad un incremento significativo dei casi d’uso del 5G al servizio della produttività e dell’efficienza operativa che dovrebbero consentire anche agli Mno (Mobile Network Operator), come ai loro clienti enterprise, di ottimizzare costi e opportunità di ricavi.
Cresce il volume d’affare per i satelliti che in futuro dovrebbero permettere una sempre maggiore diffusione della connettività alla banda larga, senza cavi. Entro la fine del 2023 ci saranno più di 5 mila satelliti a banda larga nell’orbita terrestre bassa. Inoltre ed entro il 2030 potrebbero essere operativi tra i 7 e i 10 network, per un totale di 40-50 mila satelliti in grado di servire più di 10 milioni di utenti, questo se tutte le organizzazioni che stanno pianificando di creare una costellazione di satelliti Leo porteranno effettivamente a termine i propri piani.
Con una nota: le aziende devono tenere presente i rischi legati al “traffico” che si sta generando in orbita e quindi fare tesoro delle tecnologie di Space Situational Awareness (Ssa) e lo Space Traffic Management (Stm).
Non solo, Deloitte prevede che nel 2023 le aziende tech saranno sempre più sensibili al raggiungimento degli obiettivi net-zero, più delle aziende di altri settori. Sono proprio i CxO del settore a ritenere sostenibilità e net-zero una priorità più urgente, con il 13% di C-level che ritiene più probabile, rispetto agli altri settori, di raggiungere questo obiettivo entro il 2030.
Per quanto riguarda invece il mercato della realtà virtuale, nel 2023 potrebbe arrivare a generare 7 miliardi di dollari di ricavi (+50% rispetto al 2022). Un mercato che per il 90% è però legato ancora semplicemente alla vendita dei visori, per cui si prevede che nel 2023 saranno distribuiti 14 milioni di esemplari per circa 450 dollari l’uno. Il restante 10% riguarda il mercato del software per la realtà virtuale, in particolare giochi ma anche applicazioni aziendali, per un valore complessivo che però si ferma ad appena 700 milioni di dollari.
Infine, per quanto riguarda l’evoluzione del comparto e-commerce, limitatamente all’analisi dello shopping online, nel 2023 la spesa per beni e servizi sui social media (il cosiddetto social commerce) supererà a livello globale i mille miliardi di dollari. Corrisponde ad una crescita annua stimata del 25%, per oltre 2 miliardi di persone che faranno acquisti sulle piattaforme social nel corso del prossimo anno.
Varrà nel 2023 miliardi di dollari anche la spesa dei provider per i diritti sui principali eventi sportivi nei più grandi mercati globali, un trend in crescita che mette in evidenza la crescente interdipendenza tra i provider di servizi streaming e le principali leghe sportive, ma anche il bisogno di audience per attirare gli investimenti pubblicitari in grado di compensare questa spesa. “I più recenti sviluppi della tecnologia, insieme alle nuove abitudini dei consumatori – chiude Tagliapietra – continueranno a mettere alla prova le aziende che operano in questi ambiti”.
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