Steering the Transition, ovvero “guidare la transizione”. E’ con questo nome che Sogei battezza il nuovo piano industriale 2023-2025 con cui vuole confermare il suo ruolo di partner primario della PA centrale nei processi di digital transformation, e di gestore delle infrastrutture tecnologiche strategiche per il Paese. La società di information technology è partecipata al 100% dal ministero dell’Economia e delle Finanze e opera sulla base del modello dell’in-house providing. A fine marzo il Cda ha approvato il Report Integrato 2022 (comunicazione che contiene informazioni sia di tipo finanziario del bilancio di esercizio, sia non finanziario) e pochi giorni prima, appunto, il piano industriale. Tempo di bilanci e rilanci, quindi.
La società chiude l’esercizio 2022 con circa 880 milioni di euro di valore di produzione (è il fatturato incrementato delle giacenze della produzione di esercizio e diminuito del valore delle giacenze delle produzioni passate). Oltre il 20% in più del 2021 ed oltre il 40% rispetto alla media degli ultimi tre anni. Sogei matura anche un utile netto di circa 69 milioni di euro. Hanno contribuito al risultato gli impulsi nella capacità produttiva e lo sviluppo di servizi e nuovi progetti, tenendo come riferimento Mef e Agenzie Fiscali.
Sono cresciuti del 38% i costi operativi verso l’esterno, e l’impegno sia in termini di risorse sia di personale (oltre 700 gli ingressi, per valorizzare le competenze), con investimenti per 140 milioni di euro (da 50 milioni di euro dell’anno precedente) per accrescere la produttività. “I risultati del 2022 – dichiara il presidente Lino Castaldi – sono la conferma dell’impegno costantemente profuso dalle persone Sogei al servizio della PA italiana ]…[. I traguardi raggiunti contrassegnano un atto di responsabilità, una presa di posizione nei confronti della collettività nel “semplificare la vita a noi cittadini””.
Ora il Piano Industriale 2023-2025 vede l’affiancamento ai clienti nello sviluppo di specifiche progettualità di derivazione Pnrr per circa 135 milioni di euro. Si procederà nel percorso di “graduale reingegnerizzazione dei processi industriali attraverso l’introduzione di piattaforme innovative idonee a supportare i propri processi produttivi e di erogazione dei servizi”. Per quanto riguarda la vera e propria strategia del nuovo Piano, Sogei punta a consolidare e rafforzare i risultati ottenuti grazie all’espansione dei servizi, con l’obiettivo, per il 2025, di superare il miliardo di euro (valore di produzione).
Piano industriale 2023-2025, la strategia
La cornice entro cui inquadrare il piano strategico sviluppa la logica di bilanciamento tra le esigenze di business evolution e di tech & corporate evolution in filoni e linee di intervento pluriennali. Questo per elevare ulteriormente i livelli di qualità, performance e innovazione dei servizi, grazie anche al rafforzamento dei modelli produttivi e delle evoluzioni tecnologiche delle applicazioni e delle infrastrutture. Aspetti in cui il valore delle competenze e delle persone giocheranno un ruolo importante.
“Leva determinante è il people value, che attraverso la valorizzazione delle professionalità dei talenti interni e l’individuazione di talenti esterni, favorisce la contaminazione delle conoscenze rendendo più esplicita l’accountability di ciascun dipendente – spiega Andrea Quacivi, AD di Sogei -. La capacità di execution dell’azienda rappresenta il miglior segnale in questa trasformazione cruciale per il Paese, con un impulso determinante con il quale stiamo supportando la digitalizzazione della pubblica amministrazione, costruendo progetti importanti che riconoscono la centralità della formazione e il ruolo strategico del Pnrr.”
Cloud, quantum computing e cybersecurity tra i pilastri fondanti. La società prevede quindi di continuare a lavorare allo sviluppo dei servizi infrastrutturali cloud anche attraverso la partecipazione al Polo Strategico Nazionale con Cassa Depositi e Prestiti, Leonardo e Tim; partecipa inoltre all’iniziativa del Centro Nazionale Hpc, Big Data e Quantum Computing come socio fondatore, nel percorso della sostenibilità “attraverso un modello finalizzato a misurare gli impatti ambientali, sociali e digitali delle soluzioni tecnologiche sviluppate in aggiunta all’adozione dei nuovi Gri standard europei”. E per quanto riguarda la sicurezza persegue un duplice approccio strategico e operativo: cyber security strategy ed evoluzione della cyber defence, mirando alla definizione ed un rafforzamento di un ecosistema cyber resiliente.
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