Per continuare le attività di business ed educative durante il periodo critico della pandemia, aziende, organizzazioni, scuole hanno “riscoperto” i vantaggi della piattaforme di collaborazione e comunicazione che, in pochissime settimane, hanno visto crescere in modo esponenziale il numero di utenti e le richieste di accesso. Un trend questo oggi consolidato anche in relazione al fatto che l’utilizzo si è integrato ora in modo stabile con le abitudini delle persone. Non solo, per indirizzare la trasformazione digitale e l’efficienza operativa è cresciuta nel tempo anche l’attenzione da parte delle pubbliche amministrazioni al riguardo, in area Emea, come pure in Italia. Ne parliamo con Habib Aouad, head South Emea di Zoom e Guido Petillo, sales manager South Emea & Mena di Zoom, a valle della partecipazione dell’azienda a ForumPA (nel mese di maggio) ed alla qualificazione ottenuta da Zoom da parte di Agid, per cui ora la piattaforma è presente nel relativo marketplace.
“Zoom è organizzata per vertical – esordisce Aouad – ed il settore pubblico è uno di quelli più importanti nella nostra strategia, soprattutto e proprio nell’area Emea, perché in questi Paesi il tema communication and collaboration è particolarmente sentito”. Tre sono le sfide principali che Zoom si trova ad indirizzare, “quella relativa al market share – pur in un contesto in cui Zoom già beneficia di una buona percentuale – quindi tutta l’attività per riuscire a guadagnare nuovi clienti, ma anche mantenere quelli attuali guidandoli alla scoperta di tutti i benefici ed i vantaggi che offre la piattaforma che è in evoluzione con funzionalità che meritano di farsi conoscere affinché i clienti possano trarne i vantaggi attesi e inattesi”. La seconda sfida riguarda i partner, “Zoom non lavora da sola e dobbiamo aiutare l’ecosistema ad acquisire nuovi clienti, proprio nel settore pubblico”, e la terza sfida chiede di “tenere al centro della strategia, over the top, i temi relativi alla cybersecurity, alla sovranità dei dati per soddisfare tutti i requisiti di compliance che ogni Paese richiede”.
La concorrenza si è mossa in questi anni in modo aggressivo, sul mercato, ma la differenza con Zoom, secondo Aouad, è data proprio dal fatto che mentre “i tool proposti dai competitor assicurano un servizio ‘generalista’ pur se con il vantaggio di prevedere soluzioni di collaboration all’interno delle loro suite”, Zoom ha invece quello di operare come un ‘pure player’. Una scelta questa, nell’ambito delle unified communication & collaboration, che resta tale anche per il futuro “e che porta il vantaggio per cui tutti gli sforzi di sviluppo e tutte le energie sono focalizzate sul core della proposizione. Per questo nell’evoluzione delle caratteristiche e della semplicità della piattaforma non ‘temiamo’ competitor”.
Non solo, in questo modo Zoom porta, nel suo ambito, caratteristiche “best of breed”. “La strategia ora vuole mettere al centro proprio le esigenze dei singoli Paesi, delle singole region – prosegue Aouad – perché da una parte leggiamo le sinergie di Paesi tra loro simili (per esempio Francia, Spagna, Italia) e dall’altra comprendiamo l’importanza della disponibilità di un team dedicato per ogni country, per spingere sul mercato”. Dal punto di vista tecnologico invece Zoom “punta a sviluppare tutte le caratteristiche richieste e necessarie nell’ambito della collaboration (non solo della componente comunicativa), in modo coeso, all’interno della piattaforma”.
Zoom, le sfide per l’Italia
“Lavorare con la PA nei diversi Paesi – riprende Guido Petillo – richiede in particolare di soddisfare i requisiti di ogni diversa amministrazione e Forum PA ha rappresentato un’ottima occasione per comunicare che Zoom Video Communications ha ricevuto proprio a gennaio da Agid la qualificazione per Zoom Meetings, Webinar, Phone, Rooms, Conference Room Connector e Team Chat“. Di conseguenza, i prodotti di Zoom sono ora presenti nel cloud marketplace di Agid, la piattaforma che offre una serie di soluzioni basate sul cloud per il settore pubblico. “Ogni anno ci impegniamo a rinnovare la certificazione, ma puntiamo anche a sviluppare, nelle direzioni verso cui ha più senso farlo, soluzioni specifiche per le singole pubbliche amministrazioni – specifica Petillo -.
Un esempio di questo sforzo è il progetto che Zoom ha realizzato con l’agenzia tributaria spagnola che sfrutta la piattaforma integrata nei propri sistemi per avvicinare i consulenti pubblici ai cittadini e guidarli nelle fasi di compilazione della dichiarazione dei redditi annuale. I cittadini possono così “fissare” un appuntamento con un funzionario dell’ufficio tributario ed essere richiamato. “E’ un esempio dell’espansione di Zoom nella PA, che consente ai cittadini un accesso agile ed universale ai servizi – grazie anche alla basse risorse che richiede la piattaforma – ma documenta anche gli sforzi nello sviluppo di singole feature di collaboration. Per esempio proprio il sistema di chat, quello di email e il calendario integrabili in Zoom, che ora sono disponibili anche come servizi nativi“.
Lo sviluppo avviene prevalentemente grazie agli sforzi del team interno, meno per acquisizioni, proprio per continuare ad assicurare alle soluzioni facilità d’uso, organicità di sviluppo. Zoom è riconosciuta come soluzione facile da utilizzare, anche dalle persone meno skillate, e soprattutto funziona bene ed assicura una buona esperienza online anche con le connessioni più lente.
“Per quanto riguarda nello specifico le iniziative all’interno della PA – prosegue poi Petillo – certo il primo pilastro riguarda la capacità di mettere a fuoco su quali progetti ci si vuole concentrare. Oltre ai servizi di collaboration/communication con i cittadini, certo sono in corso anche i progetti per l’utilizzo di Zoom all’interno delle amministrazioni stesse, fino ad arrivare alla possibilità di sfruttare i dati relativi per comprendere ulteriormente come migliorare i processi”.
La sezione Report del portale Web Zoom, per esempio, è un potente strumento che fornisce ai proprietari di account e agli amministratori varie statistiche su account, riunioni e webinar per esaminare come l’organizzazione utilizza Zoom. Ma è possibile anche ottenere l‘accesso a insight preziosi e rivedere le statistiche delle riunioni e i rapporti sui partecipanti/registrazioni per le loro riunioni e Webinar. E soprattutto attraverso Zoom Trust Center le PA ed i clienti possono ottenere tutte le informazioni necessarie relative a compliance, privacy, certificazioni e sicurezza. Nel 2022, Zoom ha raddoppiato a livello worldwide l’organico che si occupa di sicurezza e l’impegno in questa direzione è confermato anche per il 2023 con l’incremento ulteriore di risorse.
La strategia di go-to-market vede Zoom lavorare con i propri clienti affiancandoli con un vero e proprio approccio consulenziale per studiare quale tipo di progetto ha senso sviluppare. “Solo così è possibile fidelizzarli, tanto che nel tempo sono la maggior parte i casi è proprio il cliente a chiedere di espandere la platform con ulteriori funzionalità”. Zoom opera sul mercato sia in modalità diretta che indiretta, anche sulla base della presenza sul territorio. La sfida maggiore riuscire a fare conoscere tutte le effettive potenzialità di Zoom, oltre che per la comunicazione, proprio nell’ambito della collaboration.
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