Nel corso dell’estate, come già nel primo trimestre dell’anno, i numeri degli analisti, in primis quelli di Canalys, hanno lasciato intuire che il 2023 sarebbe stato ricordato come uno tra gli anni peggiori per quanto riguarda il mercato smartphone.
Anche nel secondo trimestre 2023, infatti, il mercato a livello mondiale registra una contrazione di circa il 10% (258,2 milioni i pezzi consegnati al mercato), con l’unica nota positiva che riguardava il “rallentamento” di un declino significativo trimestre dopo trimestre.
Samsung, Apple, Xiaomi e Oppo, nell’ordine, si spartiscono il 61% del mercato, lasciano appena il 30% agli altri vendor con l’unica eccezione di Transission Group (+22% anno su anno per per oltre 22 milioni di unità spedite) che per la prima volta entra tra i primi cinque venditori di smartphone a livello globale, perché in grado di proporre un’offerta ben calibrata per il mercato Africano ed i mercati emergenti, mentre in Europa è di fatto sconosciuto come lo sono i suoi brand (Tecno, Infinix e iTel).
Transission Group, per certi aspetti, è la dimostrazione che i fornitori emergenti sono più agili e aperti a nuove opportunità di mercato, mentre nella fascia alta, con il rilascio dei suoi ultimi modelli Galaxy Z Flip e Fold, a fine luglio, Samsung conferma l’ambizione di voler continuare a competere con Apple nel segmento “lusso” e oramai mancano pochissimi giorni alla risposta di Apple con il lancio di iPhone 15.
Parliamo di smartphone (in particolare per quanto riguarda gli ultimi annunci Samsung) il cui prezzo all’uscita si avvicina, tocca e supera abbondantemente i 2mila euro, a seconda dei modelli. Solo per fare un esempio, il modello di punta Samsung Galaxy Z Fold 5 con 1 terabyte di memoria costa oltre 2.300 euro. Parliamo però anche di un mercato che sembra dover sempre più centellinare le novità significative quasi si fosse ad un punto di svolta, in attesa di device davvero “nuovi”, sia nel fattore di forma (che futuro avrà lo sviluppo dei smart ring?), sia nella modalità di utilizzo. Magari nemmeno più “smartphone”, appunto.
In questo contesto Idc segnala e prevede una contrazione complessiva, su base annua, del 4,7%, per 1,15 miliardi di unità consegnate al mercato (il valore più basso degli ultimi dieci anni), ancora più “al ribasso” rispetto a quella prevista in precedenza (-3,2%).
La ripresa economica rimandata e l’incertezza allungano il ciclo di aggiornamento e rallentano la domanda dei consumatori ma, dopo dieci anni, finalmente nel 2024 dovrebbe invertirsi la tendenza con una ripresa, sempre su base annua, del 4,5%. Di crescita ‘lenta’ si parla, però, e fino al 2027 (appena 1,7% su base quinquennale). Secondo gli analisti, i vendor per riportare i consumatori in negozio potrebbero puntare su incentivi e promozioni nel canale a partire, in primis, da opzioni di finanziamento flessibili.
I consumatori, infatti, proprio perché cambiano meno spesso il proprio smartphone sono disposti a pagare di più, assecondando le strategie dei vendor che puntano ad alzare il prezzo medio soprattutto nei segmenti più alti.
Il sistema Apple, con gli iPhone si dimostra più “resiliente” rispetto alle crisi, e iOS – in controtendenza – registrerà una chiusura di anno con il segno più, anche se solo dell’1,1% (market share del 19,9%), mentre Android perde quasi il 6%. Dal punto di vista delle geografie, sempre secondo Idc non vi saranno “region” in cui gli smartphone chiuderanno l’anno in crescita, e la forbice è “chiusa”. In tutti i continenti si parla di una contrazione tra il 3,8% ed il 6,2%, a seconda delle aree.
Apple in “controtendenza” merita la nota degli analisti di Idc. Come spiega Ryan Reith, VP Mobility and Consumer Device Tracker: “Le interessanti proposte di permuta e la continua espansione dei programmi del tipo “compra ora, paga dopo” hanno aiutato più di ogni altra cosa il segmento premium del mercato, soprattutto nei mercati più sviluppati”.
Infine, funziona il sistema di inventario che fa leva sui ricondizionati. Con il mercato degli smartphone usati che cresce a doppia cifra. I consumatori poi, tendono a dare un’importanza sempre maggiore al device che acquistano. Per esempio è da notare che il segmento smartphone di valore superiore agli 800 dollari è calato appena dell’1,7% (percentuale sensibilmente inferiore alla contrazione media annua registrata), mentre è sceso a doppia cifra il mercato dei device di minor valore.
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