Fino almeno al 2028 il comparto fintech crescerà quasi tre volte più rapidamente rispetto al settore bancario tradizionale. Si parla di un +15% dei ricavi nei prossimi 5 anni, rispetto al 6% delle banche tradizionali, secondo McKinsey, e una recente ricerca del World Economic Forum evidenzia per il fintech un notevole incremento della clientela in tutti i suoi settori verticali, con un tasso di crescita medio superiore al 50%. Numeri che documentano la crescente adozione delle soluzioni fintech da parte dei consumatori e delle imprese.
In Italia si registra la rapida espansione dei servizi finanziari dedicati alle Pmi, come l’insurtech o i digital payment, cresce rapidamente anche il digital lending, ovvero l’erogazione di prestiti attraverso piattaforme digitali e avanzati algoritmi, che semplifica e accelera il processo di richiesta, valutazione e concessione dei finanziamenti. Anche in questo caso vengono in soccorso i numeri: il global market delle digital lending platform supererà i 58,6 miliardi di dollari di fatturato entro il 2030 (fonte: Research and Markets).

Piattaforme e procedure di digital lending

Le piattaforme per il digital lending che di fatto è uno dei servizi di digital banking, hanno beneficiato di un processo significativo di accelerazione, soprattutto in seguito alla pandemia: i clienti, impossibilitati a recarsi in filiale, si sono trovati costretti a familiarizzare con le app mobili bancarie. Anche dopo la riapertura delle banche, molti di loro hanno optato per continuare ad utilizzare le app di mobile banking, apprezzandone i grandi vantaggi.
Ancora qualche numero: entro quest’anno si prevede che gli utilizzatori dell’online banking supereranno i 3,6 miliardi, mentre in un recente sondaggio, Ernst & Young riporta che il 63% dei consumatori preferisce la richiesta di mutui online rispetto al processo fisico e il 58% dichiara che la possibilità di effettuare una richiesta di finanziamento digitale influisce sulla scelta dell’istituto finanziario.

L’analisi proposta da Mia-Fintech startup fintech italiana basata sulla tecnologia cloud native di Mia-Platform e specializzata nell’accelerare la trasformazione digitale di banche, istituti finanziari, società fintech e tutto l’ecosistema financial services – evidenzia come è strutturato il processo di ‘prestito’ sulle piattaforme digitali, identificando quattro macrofasi: quotazione e simulazione (1), digital onboarding (2), credit scoring (3) e sottoscrizione finale (4). Il primo passaggio vede quindi la possibilità, digitalizzando il prodotto, di mettere a disposizione sulla piattaforma soluzioni efficaci in termini di quotazione e simulazione di un prestito. Alla manifestazione di interesse da parte del potenziale cliente, la piattaforma provvede all’identificazione per l’on-boarding, ed alla certificazione dell’identità. A questo proposito Mia-FinTech, per esempio, ha sviluppato un componente dedicato, l’Identification Manager, che proposta come soluzione end-to-end consente di velocizzare tutto il processo di acquisizione e validazione dei documenti, e di creare processi d’identificazione su misura collegabili a diversi fornitori certificati di Identità Digitali. La terza fase è quella di valutazione dell’affidabilità e del merito creditizio del potenziale cliente, per determinare poi  il tasso di finanziamento. Processi automatizzabili che utilizzano metodi o modelli statistici per avere come risultato un punteggio/giudizio sintetico, di valutazione rischio e affidabilità dei richiedenti.

Bruno Natoli_Ceo MiaFinTech
Bruno Natoli, Ceo Mia-FinTech

Per l’azienda è Scoring Manager, a traguardare lo step anche attraverso la personalizzazione del processo di valutazione del rischio creditizio. Si riducono gli errori e si riduce l’inefficienza nei processi decisionali, senza rinunciare alla possibilità di adattare i processi alle proprie esigenze. Infine, la richiesta di prestito viene trasmessa ai sistemi di core-banking, per cui subentra poi l’operatore fisico, il cui intervento rimane comunque imprescindibile. 

“Il digital lending sta ridefinendo il panorama finanziario attuale, rivoluzionando da un lato le modalità di accesso al credito e dall’altro le modalità di erogazione dei prestiti – spiega Bruno Natoli, Ceo e co-founder di Mia-FinTech –. Questo approccio consente infatti di eliminare molte delle complessità e dei ritardi legati ai processi tradizionali di prestito, migliorando]…[l’esperienza dell’utente e allo stesso tempo riducendo i costi operativi per le società che erogano i prestiti”. 

Prestiti digitali vs procedure tradizionali

Rilievi che consentono di approdare ad un veloce confronto. Significative sono le differenze anche solo nei diversi processi, dall’applicazione alla verifica. Da una parte i prestiti tradizionali coinvolgono lunghe procedure cartacee e incontri di persona, mentre quelli digitali sono interamente gestiti online – anche se la fase finale di valutazione resta appannaggio di una persona competente -. Questo permette a chi ha bisogno del servizio di risparmiare tempo e sforzi, anche solo basterebbe pensare in proposito agli orari di apertura degli uffici. Le piattaforme di prestito digitale permettono invece ai clienti di operare online, muoversi attraverso processi automatizzati, beneficiare di decisioni velocizzate quando non immediate. La richiesta del prestito è semplificata, migliora  l’esperienza complessiva del cliente, e gli istituti finanziari  possono ridurre i costi, anche quelli che riguardano l’assistenza clienti.

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