Con un’anima digital e una cyber, nei suoi oltre 25 anni di vita, DGS è cresciuta a ritmo costante ritagliandosi un ruolo di primo piano nel mercato Ict italiano grazie ad una grande propensione allo sviluppo e all’innovazione senza discontinuità. Risultato che arriva a valle di un percorso di crescita realizzato anche per linee esterne e operazioni straordinarie che hanno visto nel tempo entrare nella compagine del gruppo importanti realtà che concorrono oggi alla completa rotondità del portafoglio di soluzioni e competenze progettuali, proprietarie e non, al servizio di tutti i contesti di mercato.
In linea con questa strategia di evoluzione, un nuovo piano industriale 2024-2028 è al via e punta a traguardi ambiziosi. Il gruppo DGS è infatti determinato a crescere ancora sia sul piano economico che sul fronte delle acquisizioni di nuovi asset.
Ma per sapere come l’azienda è arrivata fin qui, ripercorriamone il viaggio nell’innovazione partendo dalle origini, raccogliendo anche le testimonianze e la vision dei due co-Ceo di DGS.
DGS, evoluzione nel segno dell’innovazione
DGS nasce nel 1997 e fino agli anni 2013-2014 opera come second-tier player nel mercato romano dei grandi clienti enterprise rappresentato dal mondo della PA, dei ministeri, delle grandi utilities, come Enel e Terna, con un riconoscimento da parte del settore che porta in breve tempo il fatturato ai 30 milioni di euro.
Segue una fase di focalizzazione del portafoglio di offerta che vede il gruppo trasformarsi da integratore specializzato sulla Information Technology e nella network security a fornitore di servizi e soluzioni, dando vita alle due linee di business: Digital Solutions e Cyber Security. Il primo piano industriale 2016-2018 prevede il raggiungimento dei 100 milioni di fatturato, con l’ambizione nel frattempo di allargare la copertura geografica e diversificare il portafoglio clienti, affiancando al settore pubblico l’industria privata e il mondo finance.
Realizzare questo piano industriale significa per la società intraprendere un percorso di acquisizioni. Ne vengono messe a segno cinque che contribuiscono in quegli anni ad una crescita organica importante di DGS, traguardando l’obiettivo di raddoppiare il fatturato. Le realtà che entrano nel gruppo – basate nel Nord Italia, tra Milano, Torino e Genova – sono Maneat e Porini, focalizzate sul mondo industriale; Infodue, specializzata nel settore bancario; Uniteam INIT (in seguito DGS Technology), piccola realtà milanese attiva nella cybersecurity; Network Integration and Solutions (NIS), operativa anch’essa nel mondo digital e industriale. Nasce inoltre Vista Technology, realtà controllata da DGS, dedicata all’offerta Cloud Native Infrastructure. Si delinea già allora una DGS che da piccola realtà romana è ormai diventata player a livello nazionale, spostando il fatturato da indiretto a diretto ma continuando ad operare con gli stessi grandi attori. Una crescita favorita peraltro dall’avvio in quegli anni delle gare Consip a cui DGS partecipa direttamente.
Il percorso di crescita di DGS, fin qui sostenuto con mezzi propri, richiede per la realizzazione del secondo e ancora più sfidante piano industriale 2021-2024 l’apertura a nuovi capitali. L’intervento del fondo americano H.I.G. Capital, specializzato nel portare le imprese allo stadio di maturità successiva, che acquisisce il controllo della società, offre a DGS quella solidità economica per traguardare i nuovi obiettivi, ovvero completare il portafoglio di offerta, a cui mancano ancora alcune componenti per far fronte a specifiche sfide dei clienti.
Ad integrazione del portafoglio, si aggiunge allora il know-how di realtà come Sarce nel mondo ERP, LumIT nel mondo della cyber security e dell’IT Automation, SMC nel mondo open source, InnovatesApp nel mondo SAP, TOW 80 nel mondo ServiceNow, i3 nel mondo PLM. Parallelamente si realizzano iniziative di startup che contribuiscono ad allargare il portafoglio e a costituire le due linee di offerta: Digital Thinks, focalizzata sull’Ict education e We.Do Advisory, già incubata in DGS, che rappresenta oggi l’anima consulenziale del gruppo come terza linea di business Management Consulting. Alle tre linee di business si aggiunge Ict Learning che, pur non essendo formalmente una BU e di dimensioni più piccole, si ritaglia uno spazio distintivo rispetto al mercato offrendo una formazione orizzontale su tutte le attività del gruppo.
Sette dunque le acquisizioni fatte nell’ultimo anno per una crescita sull’intero territorio italiano. Si sofferma sulle strategie fin qui adottate, gli obiettivi raggiunti e quelli da raggiungere Vincenzo Fiengo, co-Ceo di DGS: “La strategia di espansione che abbiamo adottato nei nostri piani industriali è sempre stata basata su tre direttrici: l’ampliamento del portafoglio di offerta; l’ampliamento della copertura geografica e la diversificazione della presenza su clienti e mercati. Gli obiettivi di espansione sono stati fin qui pienamente raggiunti se pensiamo che siamo passati da una presenza sostanzialmente romana focalizzata su grandi clienti pubblici o comunque controllati dal Tesoro ad una presenza capillare su tutto il territorio nazionale e che forniamo servizi e soluzioni a clienti di tutti i settori di mercato. Dal punto di vista del portafoglio di offerta, mi piace sottolineare il posizionamento raggiunto in questi anni su servizi e soluzioni in ambito Cyber Security e la rotondità del portafoglio di servizi e soluzioni basate sui nostri Centri di Competenza specializzati sulle grandi piattaforme di trasformazione digitale. Infine, voglio citare il neonato Centro di Eccellenza sull’Intelligenza Artificiale che, in collaborazione con importanti Università, sta lavorando con molti clienti per identificarne le reali opportunità di sfruttamento”.
DGS guarda ancora al futuro
Tra i due piani strategici sono stati sette anni di galoppata sulla strada dell’innovazione. Grazie a questo impegno, DGS ha centrato tutti i target di business prefissati e può contare oggi su un ecosistema di +1.900 persone, +1.200 clienti, +35 partnership tecnologiche con i principali vendor globali.
Ciò che ha caratterizzato il percorso di crescita è stato l’aver sempre cercato di fare tesoro delle esperienze progettuali e di avere puntato sugli acceleratori per rispondere con tempi e costi competitivi alle esigenze dei vari settori.
DGS vanta una completezza del portafoglio che copre ogni ambito di business. Sul fronte della cybersecurity la recente acquisizione di Core Sistemi ha ulteriormente rafforzato il forte posizionamento di DGS in questo ambito in termini di business e di competenze.
Guardando alle strategie future, la volontà di lavorare per i grandi clienti di fascia enterprise rimane inalterata ma a questa si aggiunge quella di intercettare all’interno del mercato industriale – dove l’azienda ha un forte radicamento territoriale nel Nord Est e nell’Emilia-Romagna – le realtà della piccola e media impresa, identificative del tessuto imprenditoriale italiano.
Tra gli obiettivi del piano, nuovi investimenti in risorse umane, ulteriori acquisizioni e un’espansione internazionale, investimenti in progetti di ricerca e sviluppo. Come quelli che vedono protagonista l’intelligenza artificiale con la recente creazione di un Centro di Eccellenza specifico, nella convinzione che si tratti di un asset di business dalle prospettive interessanti e oggi applicabile a qualunque settore.
A fianco della crescita per acquisizioni in Italia, c’è una strategia a livello europeo che guarda anche all’espansione internazionale. Come racconta Salvatore Frosina, co-Ceo di DGS: “Sicuramente occorre prudenza nell’affrontare i mercati internazionali, poiché la strategia non può essere la stessa seguita per la crescita in Italia. Creare sul piano internazionale le sinergie che siamo riusciti a costruire in Italia richiede molta attenzione e, soprattutto, molta focalizzazione. Proprio per questo stiamo valutando le aree di possibile espansione cercando di fare leva sui nostri punti di forza, in qualche modo già riconosciuti a livello europeo, tra cui senza dubbio: il livello di leadership raggiunto in Italia sulla Cyber Security, il riconoscimento ottenuto negli ultimi tre anni quale miglior partner europeo di Liferay e il posizionamento raggiunto sul mercato del fashion/textile dalle nostre soluzioni di business (ERP e Supply Chain nativamente integrati).
Quali sono stati i punti di forza del piano industriale 2021-2024 che sta per concludersi. Entra nel dettaglio delle strategie Fiengo: “Il piano che abbiamo disegnato con l’arrivo di H.I.G. Capital nella formazione societaria si basava su tre pilastri: portare la divisione Cyber Security ad eccellere sul piano nazionale, rimodulare l’offerta e l’organizzazione della divisione Digital Solutions e consolidare la realtà della divisione Management Consulting. La divisione Cyber ha raggiunto grazie alla realizzazione del piano una posizione di leadership sul mercato, oggi ulteriormente rafforzata dal potenziamento dell’X-SOC, il nostro eXtended Security Operation Center. La divisione Digital Solutions ha visto nascere le direzioni commerciali per i principali mercati che seguiamo e i nostri 12 Centri di Competenza, tramite i quali serviamo i nostri clienti. Infine, la divisione di Management Consulting, anche grazie all’acquisizione di un ramo d’azienda, ha raggiunto il volume d’affari atteso. Da non trascurare, nell’ambito del piano industriale che si sta concludendo, il rafforzamento delle funzioni di staff con l’arrivo di manager dalla comprovata esperienza“.
Quali invece i punti di forza del piano industriale 2024-2028 in procinto di essere approvato, li commenta Frosina: “Il nuovo piano industriale si basa su sei specifiche direttrici: il consolidamento della leadership nel dominio Cyber Security; lo sviluppo e la crescita dell’offerta dell’X-SOC verso il mercato della media-grande industria; la conquista di nuovi spazi su grandi appalti pubblici e privati; la focalizzazione sul segmento della medio-grande industria; il fare leva sulla base degli oltre 1.200 clienti per attività cross-selling; le opportunità di consolidamento. A fianco ad una crescita organica a doppio digit, si affianca una politica di acquisizioni seguendo la stessa logica industriale del piano precedente: l’acquisizione di nuovi clienti e mercati, l’allargamento e il rafforzamento delle competenze, l’espansione geografica. Un elemento rilevante del nuovo piano industriale è costituito dalla opportunità di cross e up-sell sulla base dei clienti arrivati anche dalle ultime acquisizioni e – non nasconde Frosina – l’obiettivo principale è di realizzare un nuovo punto di riferimento nel mercato dell’Information Technology in Italia in grado di competere con le grandi multinazionali del settore”.
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