Nel settore Industria e Servizi, DGS ha sviluppato un piano di crescita basato sia sull’acquisizione di competenze in ambito tecnologico e di processo sia sullo sviluppo di prodotti e servizi: una strategia che si fonda su asset già presenti nel DNA di DGS, sui quali l’azienda ha costruito negli ultimi anni un posizionamento distintivo nel mercato attraverso un attento piano di acquisizioni. Come racconta in questa intervista Nicola Gullì, Direttore del Mercato Industria di DGS.

Portfolio DGS nel mondo industriale

La composizione dell’offerta DGS del comparto industriale si presenta estremamente ricca e articolata per coprire a 360 gradi le svariate esigenze delle imprese.

Gullì esordisce inquadrando tecnologie e processi: “In ambito ERP/MRP  le soluzioni DGS spaziano oggi in vari domini tecnologici e di processo: Microsoft, grazie all’acquisizione di Porini, con una presenza rilevante nell’ambito del Fashion & Textile, anche internazionale che gradualmente si sta espandendo nei settori della produzione discreta. Sempre nel mondo degli ERP, la partnership con SAP che vanta punte di eccellenza nel Retail. A queste soluzioni si affiancano: le competenze sulla piattaforma SAGE implementata con successo presso clienti appartenenti a tutti i settori verticali; la soluzione proprietaria sviluppata in ambiente open source oggi presente presso centinaia di PMI italiane con punte di eccellenza nel mercato del mobile.

In ambito PLM, la partnershipcon i più importanti vendor sul mercato, come Siemens, Dassault Systèmes e PTC vede una presenza rilevante nei settori Discrete Manufacturing e Aerospace & Defense. “In questo ambito, DGS ha poi investito nello sviluppo di applicazioni di Collaboration Desktop e dedicate al mondo del Food & Beverage. La partnership con ServiceNow ha permesso al gruppo di dotarsi di un’offerta innovativa nell’ambito del digital workflows per le enterprise operations, affacciandosi anche al mondo dello Shipping. Sono poi da ricordare le capacità di sviluppo e manutenzione di software custom che coprono svariati ambiti di processo e settori, con clienti di classe enterprise di tutti i settori di mercato”.

Nel mondo dei portali di e-commerce/XRM, si è disegnata una strategia specifica che vede oggi DGS leader nel dominio Opensource (Liferay) nello sviluppo di soluzione B2B e B2C con una fortissima presenza presso le PMI ed alcuni clienti enterprise. A questo si è recentemente affiancata anche l’offerta di Ariadne Group, neo-acquisita, basata sulla piattaforma Shopify.

Nel gruppo sono presenti importanti capacità ed esperienze di digitalizzazione delle filiere sulla leva dell’IoT, basate su una sempre più attenta capacità di gestire, elaborare, governare e rappresentare i dati grazie alle partnership con Microsoft (Power BI, Viva Insight,..) e Liferay (Digital Lake).

Nicola Gullì, DGS
Nicola Gullì, Direttore del Mercato Industria di DGS

Prosegue Gullì: “Un approfondimento è doveroso rispetto al centro di competenza Open Source che nasce dalla partnership con Liferay, piattaforma con un grande campo di applicazione nel settore della Pubblica Amministrazione e nel mercato industriale. Grazie a questo centro di competenza è stato possibile sviluppare soluzioni proprietarie, quali Digital Lake e Open Square, attraverso le quali fornire all’esteso dominio delle PMI italiane strumenti per eseguire processi di trasformazione digitale basate sulla valorizzazione e uso collaborativo dei dati. Tali strumenti, di livello enterprise, sono proposti con investimenti e processi di enablement adatti a questo dominio industriale. L’obiettivo è di aumentare la possibilità di accesso alle tecnologie-competenze accelerando il processo di crescita e trasformazione delle PMI italiane.

Infine, DGS include nella propria proposta anche i servizi di System Management per la gestione infrastrutturale o di cloud transformation, oggi sempre più rilevanti. “Si affiancano alle competenze nei servizi, una serie di prodotti e soluzioni proprietarie, come: ComplEtE, per coprire le nuove esigenze di “una Supply Chain interconnessa“; PLM for Food per la gestione dei prodotti alimentari nell’ambito della complessa normativa di riferimento; acceleratori di business fra i quali P4HR, P4Loyalty, P4Clienteling e piattaforme come XForma per la gestione degli asset; infine soluzioni verticali per il mondo del Fashion, Textile e Retail tra le quali spicca P365ERP. Infine si aggiungono: le capacita di enablement e formazione offerta dal centro di competenza Education (oggi sul mercato con il brand D.Thinks) dedicate alla formazione su tutto il panorama delle tecnologie ICT”

Completano il quadro dell’offerta a 360°, i servizi di advisory della BU di Management Consulting che spaziano dalla ICT Strategy al Process Excellence e alla Cyber & Data Protection.  Quanto detto, sottolinea Gullì: “seguendo un sottile filo rosso che nasce dall’attenzione e valorizzazione del dato, delle tecnologie di Intelligenza Artificiale e di Digital Twin che consentono di supportare il processo di mediamorfosi delle aziende industriali: fornire complesse architetture digitali process-based accessibili attraverso interfacce sempre più semplificate ed immersive che fanno del mantra “immediatezza ed ipermediazione” un’esigenza primaria.

Strategie per affrontare la complessità

Affrontare la complessità di gestione componendo i servizi e i prodotti a portafoglio. Gullì racconta la strategia DGS: “La complessità dei processi delle aziende clienti richiede un approccio a tappe, attraverso meccanismi di crescita del portafoglio dettati dalle priorità che anno per anno vengono definite tra gli obiettivi di DGS. Nel tempo, abbiamo affrontato i temi tecnologici più innovativi, andando a definire i piani strategici, le priorità e le capacità di presidio su alcuni processi nell’ambito dei sotto-mercati verticali del mondo industriale per rispondere alle singole esigenze. Il processo sviluppato da DGS è quindi duplice spiega Gullì -: da un lato cresciamo in skill e competenze su tecnologie per servire domini specifici, dall’altro sosteniamo lo sviluppo di soluzioni proprietarie, come fatto nell’ultimo anno con la realizzazione di soluzioni di realtà aumentata e mista applicate alla creazione di Digital Twin in grado di supportare processi di collaborazione tra le varie aree – ingegneria, produzione e vendita, spesso gestite a silos nelle industrie -, con un progetto di ricerca che presidia la capacità di utilizzo collaborativo del dato”. 

Il portafoglio proposto da DGS al mercato industriale si indirizza prevalentemente a clienti di fascia enterprise ma guarda anche alle piccole e medie imprese. Il manager racconta la strategia adottata da DGS per le Pmi che, su un fatturato complessivo di 80 milioni di euro, pesano oggi 19 milioni. “La nostra strategia vuole supportare la piena adozione delle tecnologie e l’informatizzazione dei processi nelle Pmi. Affianchiamo queste realtà con l’obiettivo di favorire la loro capacità culturale per approcciare tutti i temi della digital transformation e far comprendere come l’utilizzo del dato possa essere un game changer non solo nella gestione e nell’efficientamento dei processi interni, ma anche nella trasformazione dei modelli di business. Spingiamo su questi temi con ancora maggiore convinzione rispetto alle grandi aziende, per colmare il digital divide che pone spesso le Pmi in una sorta di limbo, soggette a maggiori difficoltà di accesso alla formazione e alla capacità di comprensione, sia per ragioni economiche sia perché tendenzialmente servite con soluzioni di fascia più bassa”.

Servono messaggi chiari e capacità di analisi dei problemi, ritiene dunque Gullì: “Portare sul tavolo delle Pmi soluzioni con un profilo di large enterprise per profondità di risoluzione dei problemi e visione, ma a basso costo. DGS opera in questa direzione attraverso un portafoglio di soluzioni sviluppate ad hoc in ambito Open Source e la capacità di servizio sulle tecnologie più blasonate ritagliate sulle necessità delle imprese. Tra le aziende delle nostre dimensioni siamo quelli che hanno mantenuto un piede importante in questo mercato, che richiede un presidio molto più ramificato e frammentato, ma che ci offre soddisfazioni tali da farci continuare nella volontà di presidiarlo con la stessa intensità di oggi anche in futuro”.

La strategia di crescita DGS prevede anche lo spostamento verso aziende di fascia più enterprise. “Mentre alle Pmi proponiamo un approccio olistico per affrontare tutto il processo di digital transformation con soluzioni end-to-end, sul large enterprise stiamo assumendo un approccio più specialistico. Tendiamo a sviluppare competenze nei diversi ambiti di processo per poterci qualificare come partner di riferimento verso i clienti, abituati a essere serviti dai grandi player del mercato Ict. Il nostro approccio ci porta dunque a sviluppare competenze molto specialistiche in tema per esempio di Supply Chain e in alcuni ambiti molto verticali come Fashion, Retail, Discrete Manufacturing e Aerospace & Defence, disegnando un portafoglio attrattivo che nasce dalla capacità di comprensione dei processi delle grandi aziende manifatturiere con un forte presidio che le grandi aziende di consulenza e system integration non hanno. Questo ci consente di operare sui clienti del large enterprise in due modalità: direttamente o attraverso i grandi system integrator che nell’ambito dell’implementazione di progetti più complessi ci scelgono per presidiare alcune aree molto specialistiche dove la nostra conoscenza è superiore”. 

Da Industria 4.0 a Transizione 5.0

Come cambia la proposizione di DGS nel passaggio da Industria 4.0 a Transizione 5.0“L’obiettivo dell’Industria 4.0 – spiega Gullì – era quello di interconnettere le aziende, promuovendo l’adozione di tecnologie in grado di abbattere le barriere e di migliorare la collaborazione interna ed esterna con lo stesso approccio. L’industria 5.0 è invece orientata a costruire on top all’abilitazione di tecnologie collaborative e di interconnessione, l’utilizzo di tecnologie per presidiare alcuni temi che vanno a ricoprire la responsabilità sociale dell’azienda, ovvero l’impatto che l’azienda ha sul territorio sia dal punto di vista ambientale che dei diritti dei lavoratori e della gestione della diversity. DGS sostiene questo modello aggiungendo alle proprie competenze specialistiche e di processo una serie di skill sui temi di compliance legati al mondo Esg, che fa da driver all’Industria 5.0″.

In particolare, DGS ha iniziato dai temi dell’impatto ambientale lavorando su due fronti: l’ambito energetico, per un uso più consapevole dell’energia nelle attività produttive, e l’impatto ambientale legato al riciclaggio di materie prime o semilavorate. “Temi che stiamo approcciando e implementando presso le aziende con una consapevolezza aumentata sull’uso del dato grazie all’applicazione intensiva di tecnologie di intelligenza artificiale. Oltre ai temi legati all’impatto ambientale, abbiamo iniziato a lavorare sui tempi HR attraverso alcuni acceleratori e partnership importanti con Microsoft supportando progetti di implementazione di tecnologie come Viva Insights per verificare l’applicazione delle compliance alle normative europee”. Pensa ad esempio ai progetti di diritto alla disconnessione gestiti su alcuni grandi clienti del mercato Automotive che hanno consentito di applicare processi interni compliant alle normative nate a valle del Covid, per garantire al lavoratore un rapporto equilibrato e bilanciato vita-lavoro anche in smart working.

“Questi sono i temi su cui lavoriamo partendo spesso da iniziative e progetti di ricerca, come quella sull’utilizzo di materie plastiche riciclate realizzata con alcuni soggetti nazionali e internazionali e con la partecipazione di alcuni clienti come end user. In tutti questi ambiti, le collaborazioni con alcune università come quella di Lecce, Genova e Politecnico di Milano e alcuni acceleratori sono fondamentali perché ci aiutano ad indirizzare l’innovazione e a creare un legame fra la visione del mercato e il mercato stesso, affiancando al contempo la nostra capacità di consulenza manageriale che ci aiuta a unire la comprensione dei temi di compliance all’applicazione pratica di tecnologia per il rispetto delle norme”, conclude Gullì.  

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