Non può che essere focalizzato sulla crescita dell’AI il nuovo anno per Raffaele Gigantino, country manager di Google Cloud Italia, che in questi primi mesi di incarico sta portando le sue competenze – ma soprattutto il suo modo di fare business – nella multinazionale che si sta muovendo anche sul mercato italiano al ritmo di annunci legati all’AI. Non ultimi i rilasci attorno a Gemini 2.0 e a Google Workspace.
“Il ritmo di avanzamento dell’intelligenza artificiale è unico – commenta -. Ciò che solo un anno fa sembrava una prospettiva lontana, oggi sta trasformando interi settori in tutto il mondo. E l’Italia non fa eccezione: sempre più aziende riconoscono che l’AI generativa non è un semplice strumento tecnologico, ma un elemento distintivo con il potenziale di ridefinire il panorama competitivo”.
I dati delineano un trend di crescita del mercato: se si adotta fin da subito (e su larga scala) la GenAI, nei prossimi 10 anni il ritorno sul Pil italiano potrebbe essere tra 150 e 170 miliardi di euro l’anno, con una crescita complessiva dell’8% (fonte Implement Consulting Group). Se si tarda a muoversi in questa direzione, invece, la crescita attesa sarà più modesta, attorno al 2%. “L’adozione su larga scala dell’AI permetterà di accelerare non solo i task più ripetitivi ma anche quelli più creativi – precisa Gigantino – e il 58% dei lavoratori potrebbe beneficiare dell’AI già oggi per queste funzionalità”.
Per questo l’impegno di Google Cloud rimane quello di aiutare le aziende italiane e la pibblica amministrazione a sfruttare il potenziale di questa tecnologia trasformativa. “Lato clienti, abbiamo cercato di comprendere le loro esigenze e di tradurle in feature, come Gemini 2.0 da poco annunciato dimostra”, precisa Paolo Spreafico, country director of Engineering Italy di Google Cloud.
Una strategia che si articola su tre livelli: lo strato infrastrutturale con gli annunci che riguardano le Gpu di casa Google (Tpu), rete, storage, capacità computazionale legata al concetto di AI Hypercomputer e la presenza di più di 40 cloud region in tutto il mondo (due in Italia). La creazione di modelli, non sono solo generici, ma che danno vita a una piattaforma aperta alle terze parti in grado di supportare il trend degli Agenti AI, che mirano a risolvere progettualità specifiche. Infine, il mondo workspace, per implementare un percorso collaborativo in azienda che porti a un incremento importante della produttività. “Lo stretto lavoro a contatto con le aziende che necessitano di introdurre l’AI per modificare i loro processi, ha portato a identificare cinque trend chiave dell’AI per il 2025, partendo da applicazioni concrete già oggi in essere che portano benefici alle aziende, fino a indagare il potenziale per gli anni a venire”, precisa Spreafico.
Le cinque evoluzioni dell’AI
1 – AI multimodale
Non si basa su input testuali, ma l’AI multimodale rispecchia l’esperienza umana attraverso l’integrazione di diverse fonti di dati come immagini, audio, video e testo, permettendo una comprensione più profonda del contesto con risultati più intuitivi e precisi. “Questo è particolarmente rilevante per settori cruciali per l’economia italiana, come il manifatturiero. L’AI multimodale è in grado ad esempio di analizzare i dati dei sensori provenienti dai reparti di produzione e prevedere guasti alle macchine ancor prima che si verifichino, riducendo i tempi di inattività e massimizzando la produttività”, precisa Gigantino. Una tendenza che parte da dati in passato non utilizzati, che migliorerà il processo decisionale in vari settori. Si prevede che il mercato globale dell’AI multimodale raggiungerà il valore di 98,9 miliardi di dollari entro il 2037 e che il 40% delle soluzioni di AI generativa diventerà multimodale entro il 2027.
2 – Agenti AI
Sebbene siano ancora in una fase iniziale di adozione, gli Agenti AI stanno guadagnando rapidamente terreno, essendo di fatto dei software che facilitano il compito agli utenti, svolgono il ruolo di assistenti digitali proattivi, in diversi ambiti specifici, rispondendo a casi d’uso sia interni all’azienda sia esterni. L’82% delle organizzazioni prevede di integrarli entro i prossimi tre anni (fonte Capgemini Research) e ne beneficeranno tutti i settori come la supply chain, il retail, il turismo dove è richiesto un supporto 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
3 – Ricerca aziendale & AI
Il mondo della ricerca in azienda subirà un cambiamento importante perché gli strumenti di ricerca alimentati dall’AI comprenderanno immagini, audio, video e comandi conversazionali, fornendo risultati più ricchi e contestualizzati. Ne beneficeranno tutti i settori dal manufacturing al fashion che puntano sulla comunicazione visiva. Il mercato della ricerca aziendale dovrebbe raggiungere 12,9 miliardi di dollari entro il 2031, trainato proprio dalla crescente adozione di soluzioni di ricerca alimentate dall’AI (fonte Coherent Market Insights).
4 – Customer Experience & AI
L’AI cambierà profondamente l’esperienza del cliente, in logica personalizzata, favorendo la sua fidelizzazione e aumentando il fatturato delle aziende venditrici. L’AI analizzerà dati provenienti da fonti diverse (tessere fedeltà, video, linguaggio facciale…) per identificare problematiche e individuare nuove modalità di interazione e di sviluppo automatico, offrendo risposte più idonee e iper-personalizzate. L’AI permetterà al brand di interagire in modo proattivo con i clienti, gestendo il flusso di richieste in modo ottimizzato. “Sapere indentificare le preferenze dei singoli permetterà di conseguenza di personalizzare le interazioni”, precisa Cristina Conti, Customer Engineering manager di Google Cloud.
5 – Sicurezza & AI
L’AI come strumento per rafforzare sicurezza e privacy, in grado di rilevare grazie all’analisi dei dati anomalie e definire una intervento tempestivo per ridurre rischi e vulnerabilità. Un aiuto importante per aziende di ogni dimensione, soprattutto nei settori dove normative e regolamentazioni determinano l’operato. Il settore bancario, ad esempio, altamente regolamentato ne trarrà beneficio.
Novità in arrivo
Gli annunci delle ultime settimane che riguardano Gemini 2.0 mostrano progressi per quanto rigurda l’approccio AI multimodale (come l’output nativo di immagini e audio e l’uso nativo di strumenti) gettando le basi per gli Agenti AI in grado di pianificare, ricordare e agire. Rilasciati agenti con ragionamento multimodale (Project Astra, prototipo di ricerca che esplora le capacità di un assistente AI universale), agenti per svolgere compiti complessi (Project Mariner, prototipo che esplora il futuro dell’interazione uomo-agente), agenti per sviluppatori (Jules), agenti applicati a diversi domini per interagire con il mondo dei videogiochi e della robotica.
Infine, è di oggi l’annuncio delle nuove funzionaiità di AI in Google Workspace Business ed Enterprise, la suite di strumenti di collaboration utilizzata da più di 10 milioni di aziende, che oggi alimentata dall’AI cambia il modo di lavorare dei team, dal prendere appunti in riunione al sintetizzare documenti e video. Le nuove funzionalità che verrranno rilasciate nel corso del mese riguardano l’assistenza AI in Gmail, Documenti, Fogli, Meet, Chat, Vids per creare documenti, presentazioni, fogli di calcolo e video professionali da zero. La possibilità di chattare con Gemini Advanced e di utilizzare l’assistenze di ricerca AI a tutti i dipendenti. Attenzione posta anche sulla componente di sicurezza dei dati, che non vengono utilizzati per addestrare i modelli Gemini, al di fuori del dominio dei clienti, senza autorizzazione (Gemini per Workspace ha ottenuto una serie completa di certificazioni di sicurezza, privacy e protezione, tra cui SOC 1/2/3, ISO 27001/17/18 e ISO 42001).
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