Bisc3, il Barometro sull’Integrated Supply Chain condotto da NetConsulting cube con la sponsorship di Engineering e Sopra Steria, è giunto alla IV edizione. Presentiamo qui i risultati sintetici dell’attività svolta e i principali trend che le aziende stanno indirizzando in ambito supply chain. La composizione delle aziende partecipanti all’analisi è polarizzata sulle aziende industriali (60,8%) a cui si affiancano imprese attive nel settore commercio, retail e Gdo (25,2%) e operatori di trasporto & logistica (14%).
Da un punto di vista dimensionale, il panel include sia aziende di grandi dimensioni, con brand consolidati ed estremamente riconosciuti sul mercato (34,7% delle aziende ha ricavi superiori ai 300 milioni di euro e il 44,1% opera con più di 500 addetti), sia imprese più piccole e specializzate (il 32,9% ha fatturati inferiori ai 100 milioni di euro e il 44,1% ha organici composti da meno di 300 persone).
I partecipanti alla survey fanno capo a due famiglie professionali: il 42,7% opera all’interno delle funzioni operations/logistica/magazzino/produzione, mentre il 57,3% si colloca all’interno dell’area IT e digitale. All’interno della funzione IT, la maggioranza dei rispondenti è rappresentato da Cio (53,7%) e IT Manager (41,5%). Per quanto concerne le operation, nella maggioranza dei casi, i partecipanti sono chief operating officer (55,7%) e chief manufacturing officer (36,1%). Per quanto concerne lo scenario all’interno col quale le aziende hanno dovuto competere, prevale ancora una spiccata incertezza dovuta al protrarsi delle criticità geopolitiche, economiche e ambientali.
Le azioni che le aziende hanno indirizzato per far fronte a queste criticità (Fig. 1) vedono una spiccata attenzione verso l’ottimizzazione delle operation e, nello specifico, nelle attività di pianificazione per migliorare le previsioni relative alla domanda. Inoltre, le organizzazioni si stanno focalizzando sulla gestione degli approvvigionamenti e, nello specifico, sull’identificazione, valutazione e ottimizzazione delle relazioni con i fornitori per assicurarsi di avere a disposizione materiali e componenti necessari in linea con i piani.

Anche la ricerca di una migliore resilienza gioca un ruolo rilevante nelle strategie delle aziende. Le imprese stanno cioè predisponendo piani di backup, per garantire la continuità operativa, oltre che programmi di monitoraggio e tracciamento in tempo reale lungo l’intera catena di fornitura, per identificare e risolvere rapidamente i problemi.
L’ottimizzazione della capacità produttiva spesso si traduce nella modernizzazione e nell’aumento degli impianti produttivi mentre il miglioramento delle attività di trasporto si traduce in un’attenzione allo stoccaggio e alla distribuzione dei prodotti per garantirne la consegna tempestiva ai clienti e gestirne efficacemente i resi, in modo da massimizzare la soddisfazione del cliente e ridurre al minimo le perdite.
La sostenibilità è un altro fattore che le aziende stanno indirizzando con un’intensità crescente. In particolare, molte aziende stanno pensando a una revisione della localizzazione di magazzini/depositi in modo da rendere più fluida la distribuzione dei prodotti riducendo viaggi a vuoto e ottimizzando le percorrenze a una migliore qualifica dei fornitori anche finalizzata a ridurre la dipendenza da un numero contenuto di supplier concentrati in un’unica area geografica e alla modifica degli imballaggi.
Chiaramente, per indirizzare queste strategie, le soluzioni digitali ricoprono un ruolo rilevante.
A partire dagli investimenti in cybersecurity, nelle tecnologie e nelle soluzioni per la gestione e analisi dei dati e nel cloud computing.
In particolare, le principali strategie di utilizzo di soluzioni per la gestione e analisi dei dati sono riconducibili all’utilizzo avanzato di strumenti di analisi per identificare e ricavare informazioni relative, ad esempio, alle scorte, ai tempi di consegna, alle prestazioni dei fornitori e all’adozione di soluzioni di advanced analytics per interpretare i dati e definire tendenze, anomalie e opportunità di miglioramento. Sono sempre più diffuse ed utilizzate tecniche di data mining, machine learning e analisi predittiva.
A supporto della formulazione delle strategie digitali, le aziende del panel citano anche l’adozione di applicazioni di core business (quali Wms, Mes e Tms) e di piattaforme per il digital customer, che consentono di gestire al meglio le relazioni con clienti e prospect lungo l’intero processo commerciale.
Complessivamente meno utilizzate appaiono le soluzioni di digital employee la cui importanza sta gradualmente diminuendo dopo i picchi registrati durante la pandemia, le piattaforme di smart enterprise/ IoT che rispondo a esigenze molto puntuali, di digital twin e di control tower il cui uso è concentrato sulle sole realtà di maggiori dimensioni.
In linea con l’adozione di soluzioni e strumenti IT non sempre adeguati, le strategie digitali avviate dalle aziende del panel interessano un ampio numero di aree funzionali e processi in ambito supply chain/trasporti e logistica.
In dettaglio (fig. sotto), le attività di scheduling della produzione rappresentano l’ambito in cui è più intensa l’esigenza di migliorare le soluzioni e gli strumenti IT in uso.
Tra le aree di miglioramento indicate ricopre una certa rilevanza l’assegnazione delle risorse produttive attraverso la distribuzione ottimale di macchinari, attrezzature e manodopera, in modo da soddisfare la domanda di produzione e la definizione dell’ordine in cui le operazioni di produzione devono essere eseguite per massimizzare l’efficienza e minimizzare i tempi di inattività.
Per quanto concerne il demand planning l’obiettivo delle aziende è quello di ottimizzare il processo di previsione della domanda futura dei prodotti, attività fondamentale per garantire che un’azienda possa soddisfare le esigenze dei clienti in modo efficace e tempestivo. Questo processo è cruciale per ottimizzare la gestione delle scorte, la produzione e le operazioni di approvvigionamento.
Gli acquisti ricoprono un ruolo rilevante in quanto le variazioni dei prezzi delle materie prime, sono diventati un elemento da tenere sotto controllo costantemente. È necessario, quindi, che le aziende ottimizzino le fasi di negoziazione in relazione a prezzi, condizioni di consegna e termini di pagamento. Inoltre, è sempre più importante definire in modo accurato gli ordini e la ricezione della merce sulla base di un monitoring delle scorte per garantire la disponibilità di ciò che è necessario. Infine, sempre in ambito acquisti, le aziende sentono l’esigenza di valutare le prestazioni dei fornitori e gestirne le relazioni.

L’inventory management/ gestione scorte è un altro ambito che, secondo le aziende del panel, richiede il miglioramento di soluzioni e strumenti in uso. Il processo di supervisione e controllo delle quantità di merce e materiali disponibili in magazzino ha come obiettivo principale quello di mantenere un equilibrio tra domanda e offerta, evitando sia l’eccesso sia la carenza di prodotti.
Con questo obiettivo, le aziende sentono la necessità di tenere traccia della quantità di merce disponibile, di decidere quando e quanto ordinare per rifornire le scorte, di organizzare lo spazio in magazzino per ottimizzare l’accesso e la gestione delle merci, e di garantire che le merci stoccate siano in buone condizioni.
L’ottimizzazione delle scorte passa inoltre dalla capacità di implementare strategie per ridurre i costi di stoccaggio senza compromettere la disponibilità dei prodotti.
Infine, è stata citata la gestione dei trasporti, per la quale i principali ambiti di miglioramento sono riconducibili all’ottimizzazione di rotte e percorsi, al monitoraggio delle condizioni di trasporto, al monitoraggio delle consegne e alla gestione dei processi di gestione dei resi.
Un ulteriore elemento che distingue una supply chain moderna ed ottimizzata fa riferimento al livello di integrazione tra gli attori che la compongono.
La maggioranza del campione ha dichiarato l’intenzione di evolvere la propria filiera rafforzando ulteriormente il legame con gli attori esterni e, in particolare, le relazioni con fornitori e clienti, che già oggi appaiono molto sviluppate.
L’integrazione con clienti e fornitori poggia su un’ampia gamma di canali sbilanciato, per entrambe le categorie di attori, su Edi (Electronic Data Interchange) e posta elettronica, seguiti da portali Web, per i fornitori, e mobile app, per lo scambio informativo con i clienti. Il livello di integrazione con gli operatori di trasporto e logistici appare, invece, complessivamente meno soddisfacente.
L’integrazione interna risulta invece meno sviluppata. Per la netta maggioranza del campione, infatti, si attesta su livelli medi. In altre parole, in una buona parte delle imprese del campione, non tutti i sistemi applicativi aziendali sono integrati o visualizzano/ recepiscono le informazioni e i dati acquisiti dalla supply chain e dalle divisioni di Trasporto e Logistica.
Dal punto di vista organizzativo, le divisioni in ambito supply chain/trasporto e logistica sono sempre più coinvolte nelle iniziative dirette alla definizione e all’evoluzione del modello di business aziendale così come della filiera. Ne è una prova il fatto che, in un buon numero di casi, i responsabili di tali divisioni si riuniscono periodicamente in comitati aziendali o in board cross divisionali.
Tuttavia, la strada per una piena collaborazione tra le divisioni in ambito supply chain/trasporto e logistica e le altre funzioni aziendali è ancora lunga. La gestione in autonomia, totale o parziale, è, infatti, ancora molto poco diffusa e la presenza di strutture di governance, che gestiscono le attività in modo integrato anche in relazione agli attori esterni, è tuttora molto limitata.
Ci sono, inoltre, altri due elementi che risultano essere cruciali nell’evoluzione delle supply chain delle aziende. Il primo fa riferimento alle competenze e il secondo al supporto che possono e devono offrire i partner IT.
La gestione della supply chain richiede la disponibilità di una combinazione di competenze che sono ritenute assolutamente necessarie per affrontare le sfide e sfruttare le opportunità offerte da un mercato in continua evoluzione.

Queste competenze sono di tipo operativo, informatico, relazionale e strategico. Le competenze tecnologiche sono quelle maggiormente ricercate dopo quelle elettive in ambito operation, nonostante in questo campo le aziende del panel non abbiano dichiarato gap di particolare rilievo. Resta però il fatto che malgrado i gap rilevati siano contenuti, la formazione risulta essere, ad oggi, troppo poco utilizzata.
Per quanto riguarda invece il supporto dei partner IT, ad oggi, le aziende del panel ricorrono a loro per indirizzare sia attività business che tematiche tecnologiche.
Dal primo punto di vista, le organizzazioni richiedono l’aiuto di fornitori per la formulazione di strategie business, di ampio respiro o più specifiche relative ad aspetti amministrativo/ fiscali e di accesso a finanziamenti.
L’utilizzo dei partner esterni è funzionale, inoltre, alla revisione di processi business, grazie a attività di change management e di gestione di risorse umane e talenti e all’ottimizzazione di processi business in ambito trasporti e approvvigionamenti.
Per quanto riguarda la dimensione tecnologica, le aziende richiedono il supporto di partner esterni principalmente per la ricerca e selezione di soluzioni IT innovative e per la loro implementazione. Le attività dirette a comprendere come il digitale possa abilitare la trasformazione del business e a formulare piani di digitalizzazione sono state indicate da percentuali inferiori di rispondenti.
Le aziende che hanno partecipato all’iniziativa Bisc3 sono state, infine, posizionate all’interno di un maturity model con l’obiettivo di analizzarne e valutarne:
- da un lato, il livello di readiness, ovvero la quantità e la qualità delle iniziative messe in campo in relazione alla gestione delle tematiche di supply chain
- dall’altro, lo stato del loro percorso verso la completa integrazione delle loro supply chain, ovvero il livello evolutivo delle diverse iniziative avviate.
I risultati del maturity model sono riportati nell’infografica.
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