Con l’obiettivo di promuovere un’economia più sostenibile e resiliente, l’Unione Europea già a luglio 2024 ha adottato il Regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili (Espr). Questa normativa punta a migliorare la circolarità, l’efficienza energetica, la riciclabilità e la durabilità dei prodotti immessi sul mercato europeo, rafforzando al contempo il mercato unico e la competitività industriale. L’Espr si basa sull’esperienza maturata grazie ai precedenti quadri normativi dell’UE in materia di ecodesign ed etichettatura energetica, ampliandone l’ambizione e il raggio d’azione. Insieme al regolamento quadro sull’etichettatura energetica (Elfr), il regolamento intende guidare consumatori e imprese verso scelte di acquisto consapevoli e orientate alla sostenibilità. Ora è pronto il nuovo piano di lavoro (2025-2030), che dà seguito agli obiettivi che erano già stati fissati per il periodo 2022-2024, e prevede iniziative specifiche su diverse categorie di prodotti connessi all’energia, come i motori elettrici, alcuni elettrodomestici e dispositivi elettronici di consumo, i caricabatterie e i display per veicoli elettrici. Un’azione che si inserisce nella più ampia strategia europea per una transizione ecologica concreta, basata su standard di progettazione avanzati e criteri ambientali stringenti.
Ecodesign e riparabilità
Il nuovo piano di lavoro 2025-2030 per il Regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili (l’Espr, appunto) e per il Regolamento sull’etichettatura energetica individua le categorie di prodotti che saranno prioritarie nei prossimi cinque anni per l’introduzione di nuovi requisiti tecnici, al fine di promuovere l’efficienza energetica, la durabilità, la riparabilità e la circolarità su scala europea.
La definizione di requisiti armonizzati di sostenibilità dei prodotti a livello europeo punta a rafforzare il mercato unico, eliminando barriere tecniche al commercio e garantendo condizioni di concorrenza più eque per le imprese.

L’introduzione di standard comuni ridurrà gli oneri amministrativi per i produttori, stimolerà la competitività a livello globale e incentiverà lo sviluppo di soluzioni innovative orientate alla sostenibilità. Particolare attenzione sarà riservata alle esigenze delle Pmi e delle piccole imprese a media capitalizzazione, che riceveranno un supporto mirato per adeguarsi alle nuove normative senza subire svantaggi competitivi.
Oltre ai gruppi di prodotti prioritari (in prima battuta i prodotti di acciaio e alluminio, i tessili etc.), la Commissione prevede l’introduzione di misure orizzontali che riguarderanno aspetti trasversali della progettazione ecocompatibile, con particolare enfasi sulla riparabilità e sulla riciclabilità. Per una serie di prodotti di largo consumo, come l’elettronica di consumo e i piccoli elettrodomestici, sarà introdotto un punteggio di riparabilità, pensato per fornire ai consumatori informazioni chiare e immediatamente comprensibili sulla facilità di riparazione dei dispositivi. Verranno inoltre stabiliti nuovi requisiti sulla riciclabilità, con l’obiettivo di facilitare il recupero e il riutilizzo dei materiali a fine vita.
Il passaporto digitale
In linea con il crescente impegno verso la digitalizzazione, il piano di lavoro prevede che le informazioni obbligatorie relative alle caratteristiche ambientali ed energetiche dei prodotti siano disponibili attraverso strumenti digitali innovativi. Il passaporto digitale dei prodotti sarà il principale veicolo di comunicazione: una piattaforma standardizzata che raccoglierà dati come l’impronta di carbonio, la durabilità, la riparabilità, e il contenuto riciclato delle singole soluzioni. Per le categorie già coperte dall’obbligo di etichettatura energetica, tali informazioni saranno integrate anche nel registro europeo Eprel. La Commissione parla per questo di un approccio che mira a garantire maggiore trasparenza lungo tutta la filiera e a favorire scelte di consumo più consapevoli.
Il processo di selezione dei prodotti e la definizione delle specifiche tecniche sono stati condotti attraverso un ampio coinvolgimento delle parti interessate: rappresentanti dell’industria, associazioni di consumatori, Paesi membri e stakeholder ambientali hanno contribuito attraverso consultazioni pubbliche e tramite il Forum sulla progettazione ecocompatibile. Il metodo adottato punta a garantire che le normative risultino effettivamente applicabili, efficaci e in grado di stimolare innovazione senza appesantire il tessuto produttivo europeo, specialmente per le imprese di dimensioni minori.
I prossimi passi
Le prossime tappe del piano prevedono la definizione concreta dei requisiti tecnici e avverrà tramite atti delegati specifici per ciascun prodotto o gruppo di prodotti. Ogni atto sarà preceduto da studi preparatori dettagliati; dalle valutazioni d’impatto economico e ambientale e da specifiche ulteriori consultazioni mirate con le parti interessate. Particolare attenzione sarà posta sulla continuità con il lavoro già avviato. In particolare, per i prodotti connessi all’energia, i progetti di specifiche derivanti dalla Direttiva sulla progettazione ecocompatibile proseguiranno, con l’obiettivo di adottare i relativi requisiti entro il 31 dicembre 2026.
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